Lunedi, 02/10/2017 - Beirut. Progetto Agenzia per le Alternative Autonome (Progetto A) continua a far parlare di sé. Il motivo è semplice: con un sito internet dedicato alla sessualità, dalla A alla Z e con una linea telefonica contattabile tutti i giorni, in poco tempo ha visto aumentare la sua utenza.
L’idea è quella di fornire uno strumento a chi ha bisogno di un aiuto, anche con la possibilità di contattare un numero speciale in modo del tutto confidenziale e ricevere assistenza ponendo domande che apertamente non sarebbero tollerate.
Alla base del progetto c’è soprattutto la necessità di raggiungere tutte le persone che hanno un accesso limitato alle informazioni ed ai servizi per la salute sessuale.
L'obiettivo è coinvolgere tutti, ed in particolar modo le donne e gli omosessuali, persone più restie ad esporsi quando la tematica trattata è ancora un tabù nella società libanese.
“Stiamo raggiungendo le persone più emarginate, i cui corpi e sessualità sono soggetti al controllo ed alla condanna da parte della società” dice Rola Yasmine, fondatrice del progetto che è stato lanciato a fine novembre 2016.
Se le donne reprimono la loro sessualità anche a discapito del desiderio intimo e la comunità LGBT si deve scontrare con l’idea che si tratta di una devianza ed in quanto tale una malattia da curare, per tutte queste ragioni, simili e declinate negativamente in tutte le società arabe, 'Progetto A' ha colto la sfida di inserirsi in uno spazio vuoto.
Sul modello dell’organizzazione indiana Tarshi, che opera intorno alle stesse tematiche e con le stesse modalità da più anni, 'Progetto A' e la sua linea telefonica dedicata ha poi formato operatori e operatrici.
“Considerato il lavoro di Tarshi, abbiamo pensato di poter imparare da loro. Se TARSHI poteva coprire un paese così grande come l'India, allora perché noi non potevamo fare la stessa cosa in Libano?” continua Rola Yasmine.
'Progetto A' non solo si avvale di esperti su tematiche sessuali, ma anche di persone capaci di ascoltare chi ha un problema, senza calarsi nel ruolo di chi deve insegnare qualcosa. Da questa sensibilità e approccio dipende l'efficacia del servizio offerto, basato principalmente sull’importanza di saper ascoltare chi si rivolge a loro, prima di tutto attraverso il telefono.
"Siamo umani proprio come le persone che chiamano. Quando si parla di sesso, la conversazione è carica di vergogna. Molti medici sembrano giudicare o condannare se non sei sposato, troppo giovane, troppo vecchio, trans o gay. A volte, la gente vuole solo parlare. Noi non forniamo solo le risposte, ma l’ascolto ai sentimenti di chi si rivolge a noi”.
Il servizio è aperto a tutti, giovani e meno giovani, e vuole anche realizzare una raccolta di dati in modo tale da poter stilare delle statistiche sulla salute sessuale, una mappatura che tenga conto anche dell’operato dei medici libanesi.
“Non esiste una vera e propria educazione sessuale in Libano e, se vogliamo che la popolazione abbia una vita sessuale sana e non sia discriminata per la loro identità o preferenza sessuale, è fondamentale avere accesso alle informazioni. Penso che gli argomenti più importanti da affrontare in primo luogo siano lo stigma sulle persone sessualmente attive e sulle persone con AIDS e la comunicazione tra i partner " conclude Rola Yasmine.
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