Dal Mito della principessa rapita e concupita dal Giove re degli dei ad un'Europa capace di superare la crisi imposta dall'arroganza di Trump. Per tornare a dare forza al progetto di una UE dei diritti civili e della democrazia
Martedi, 11/03/2025 - Il femminile di giornata. quarantanove / EUROPA: nuova nel mito
Europa figlia del re di Tiro, città fenicia, era una meravigliosa fanciulla di cui s’innamorò Giove il re degli dei, abituato ad avere sempre ciò che voleva. Avendola vista a raccogliere fiori in un campo dove erano al pascolo gli animali del re, si trasformò in un toro bianco, a cui la giovane si avvicinò con tenerezza carezzandolo per la sua bellezza, fino a montargli in groppa e vedersi portare lontano oltre il mare.
Europa, catturata con l’inganno e presa con la forza, partorì tre figli di Giove da cui, secondo miti e leggenda, deriva l’intera stirpe dei fenici. Molte sono le varianti interpretative che i secoli hanno apportato a questo mito fondante che ha dato il nome anche alla “nostra Europa", ma la versione che è prevalsa nel tempo è che la fanciulla fosse stata sottomessa con l'inganno al re degli dei, all’essere più potente a cui era impossibile sottrarsi.
C’è in questo racconto qualcosa che mi è tornato in mente e mi ha fatto riflettere in modo prepotente da quando la "nostra Europa“ è stata travolta dal violento cambio di politiche del Presidente degli USA Donald Trump. Nuove regole, rispetto alla guerra che l’Ucraina combatte da tre anni a seguito dell’invasione russa, che Trump pensa di poter agire.
E’ da qui che si riparte con smarrimento, ma voglia di cercare quel minimo comun denominatore, che gli stati europei possono trovare, riuscendo anche a dare il giusto significato, a quello che è un punto pesante all’ordine del giorno: la difesa dell’Europa.
Un argomento ineludibile, rimandato per anni, e che oggi urge affrontare nel giusto modo non come alternativo alla pace ma quale garanzia della stessa.
Un argomento duro, difficile e amaro a cui non credo ci si possa sottrarre.
Allora, mi domando, come non valutare anche, quale segnale interessante, il dibattito, le idee, il fermento culturale, politico, le posizioni, affermazioni, riguardanti il futuro dell’Europa che si sono messe in movimento creativo con la manifestazione proposta e ipotizzata da Michele Serra e fissata per il 15 di marzo a Roma?
Un’Unione Europea vera, credibile e funzionante, forse è possibile solo a partire proprio dalle diversità, uscendo dalle ambiguità, spesso utili ad aggirare e non prendere di petto i problemi.
La ripartenza dovrebbe iniziare dal rimettere al centro, come proprio Miche Serra ha ricordato, i valori fondanti: pace, libertà, giustizia, uguaglianza, solidarietà, diritti civili, democrazia.
Principi che bisogna mantenere a base di ogni azione, compresa quella di innervarli, in primis, in epoca di guerra, quali motori indispensabili della diplomazia, dialogo, incontro. Rappresentano capitoli basilari di ogni difesa, per quanto armata, che miri alla pace e non alla resa.
Non è allora un'utopia pensare che il nuovo mito d’Europa possa narrare di un'Unione che ha, per sua volontà, generato una nuova stirpe capace di confermare il No alle guerre e Sì alla convivenza dialettica tra diversi, ma con orizzonti di pace e sviluppo convergenti.
Paola Ortensi
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