Login Registrati
Lettera aperta di Alice. La forza delle donne

Lettera aperta di Alice. La forza delle donne

Quando mi si chiede di parlare del mio paese tendo spesso ad essere reticente...

Mercoledi, 15/02/2012 - Riceviamo e volentieri pubblichiamo.



"Quando mi si chiede di parlare del mio paese tendo spesso ad essere reticente, forse per liberarmi dagli usuali motti di spirito, peraltro del tutto giustificati, figli di una toponomastica un po’ infelice. Così spesso mi limito a generalizzazioni sulla bassa modenese, associandola alla tradizionale cappa di nebbia che, nelle sere d’autunno, avvolge le nostre campagne sconfinate, restituendoci la momentanea illusione di essere circondati da qualche incredibile meraviglia.
A Camposanto però c’è un incantesimo che non si dissolve con la nebbia e che merita di esser ricordato: quello dell’impegno politico e civile delle donne. Un impegno antico quanto le nonne partigiane che, da staffette, sfidarono il fascismo in bicicletta, passando poi il testimone alle nuove generazioni di turno, magistralmente rappresentate dalla nostra Palma Costi, oggi consigliere regionale e più giovane sindaco donna dall’’82 al ’90, dal nostro attuale sindaco Antonella Baldini e, infine, dalla nostra giovanile democratica, capitanata dalla segretaria Tamara Nart, sintesi perfetta di quel multiculturalismo intraprendente a cui l’Italia sta faticosamente lavorando.

L’isola felice delle tremila anime - e di una delle Regioni più attive nella lotta alla discriminazione- non basta però a farci risalire da quel vergognoso 73esimo posto nel Global Gender Gap Index, che posiziona l’Italia dopo Paesi come Burundi e Sri Lanka in termini di eguaglianza di genere, sulla base di indicatori quali percentuale di accesso al mercato del lavoro, disoccupazione femminile e rappresentanza politica.

Un giorno un professore a lezione chiese quanti ragazzi si fossero mai sentiti minacciati o discriminati per strada, a scuola o al lavoro in ragione del proprio genere. Su cento studenti, sessanta alzarono la mano: erano tutte donne. Fino a quando ciascuna di quelle mani non si abbasserà, sarà dovere del legislatore e delle Corti combattere i rischi della mercificazione ed umiliazione della figura femminile, anche quando dissimulati, minimizzati o autoimposti, perché antitetici ai principi di una società liberale, siano le vittime timide o estroverse, indossino esse la gonna oppure i jeans. Alice Dieci"

"

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®