Mercoledi, 17/06/2020 - Spett.le RAI
RADIOTELEVISIONE ITALIANA
VIA MAZZINI, 14
00195 ROMA
PRESIDENTE CDA- DIRETTORE GENERALE
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UFFICIO STAMPA
ufficiostampa@rai.it
Riteniamo riprovevole veicolare messaggi che colpevolizzino una vittima deresponsabilizzando il suo aggressore agli occhi della opinione pubblica. E' quello che succede durante l'intervista condotta da Franca Leosini a Sonia Bracciale, vittima di violenza.
Se per vittimizzazione primaria intendiamo le conseguenze dirette prodotte dal reato sulla vittima, con il termine di "vittimizzazione secondaria" o processo di "rivittimizzazione" reso noto dalla letteratura criminologica, facciamo i conti con tutte le conseguenze mortificanti sulla vittima dal punto vi vista psicologico e riguardanti la sua identità sociale, derivanti dalla relazione della vittima ed il sistema delle istituzioni, quello giuridico, quello pubblico.
Lo scempio, talvolta, maggiore avviene dentro la tenda del circo mediatico, quando pur di vendere a poche lire una notizia ed elemosinare audience, si pone in pasto la vittima con le sue ferite, smantellandone l'identità e perpetrando una violenza, agli spettatori della radiotelevisione italiana.
Non è la prima volta che ci capiti di assistere ad una noncuranza nei confronti delle vittime da parte del servizio pubblico ben mescolata ad una assoluta assenza di rispetto riguardo l'identità della donna. La gravità è maggiore se riflettiamo sulla responsabilità etica di cui i media dovrebbero avvalersi considerando il loro potere di comunicazione, di influenzare le coscienze anestetizzandoci spesso all'orrore, convincendoci che non è così grave colpevolizzare la vittima rendendola vittima ancora una volta: vittima delle allusioni, vittima delle parole usate senza scrupolo, vittima perché se l'è cercata.
I centri antiviolenza, le addette e gli addetti ai lavori, conoscono bene la complessità e la delicatezza rispettosa ed indispensabile nell'approccio e nella presa in carico di chi ha subito un trauma.
E' necessario ristabilire il criterio della competenza ed il valore del rispetto.
Ed è necessario ristabilire le priorità: una vita umana vale più del vostro audience.
Il Centro Antiviolenza Galatea chiede formalmente al Presidente della Rai e al CDA tutto la rimozione immediata e definitiva dal Palinsesto di Rai tre della trasmissione "Storie maledette".
Se davvero credete nella lotta alla violenza sulle donne cancellate dal palinsesto RAI e da ogni altro palinsesto, programmi che spettacolarizzano la mattanza delle donne!
La Presidente
Avv. Loredana Mazza
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