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Lettera al Direttore de Il tempo

Lettera al Direttore de Il tempo

L'Assemblea delle donne contro la proposta Tarzia scrive a Mario Sechi

Giovedi, 07/04/2011 - Gentile direttore,

ormai abbiamo capito che un fondamentalista per essere tale deve assolutamente piegare la realtà alle sue convinzioni e, se anche questo si dimostrasse impossibile, la realtà si può inventare di sana pianta. E’ quanto la consigliera Tarzia fa da anni con la sua ossessiva e distorta lettura dell’interruzione volontaria di gravidanza ed è quanto sta facendo in particolare dal maggio scorso per dimostrare la necessità dell’abrogazione della legge regionale 15 del 1976 della Regione Lazio sui consultori familiari.

Per difendere le “sue “ ragioni sulla famiglia e sulla maternità, deforma e distorce la vita delle famiglie italiane e soprattutto offende le donne di questa regione che regolarmente ignora, che si rifiuta di ascoltare e con cui ha deciso di non interloquire. Che in questa strada sia seguita da uno dei maggiori giornali della Capitale come dimostra l’articolo di oggi di Susanna Novelli non può che meravigliare e anche dispiacere. La giornalista in questione dimostra non solo di non conoscere i fatti ma si presta a fare da megafono delle posizioni unilaterali della Tarzia manifestando tra l’altro una curiosa idea della democrazia e del ruolo istituzionale di una commissione consiliare con una cronaca inventata di sana pianta.

La proposta denominata Tarzia presentata in Consiglio regionale nel maggio 2010 è stata infatti assegnata alla competente commissione consiliare in autunno e ha deciso prima di passare all’analisi dell’articolato di fare audizioni con molte realtà interessato a questo problema. Enti

locali,asl,ordini professionali,associazioni.

Da giugno 2010 si è costituita una Assemblea permanente alla casa internazionale delle donne che si incontra regolarmente e che è composta da moltissime associazioni di donne, da coordinamenti sindacali,operatrici e utenti dei consultori. Questa assemblea ha immediatamente e pubblicamente

denunciato tutte le ragioni per cui riteneva sbagliata la cosiddetta proposta Tarzia. Ha lanciato una petizione che Roma e nel Lazio ha raccolto a oggi oltre 80 mila firme. Ha partecipato a iniziative su tutto il territorio regionale incontrando un grande consenso anche tra esponenti della maggioranza consiliare. Contrariamente a quanto sostiene l’articolo ha avuto grande successo anche nei municipi romani( es.odg all’unanimità nel xx municipio) nonostante le intimidazioni di Militia Christi e le provocazioni della stessa Tarzia il 25 novembre, come nel X municipio perché di questo e non di altro si tratta. Tutte le associazioni, i coordinamenti sindacali, la Consulta dei consultori e tanto altro, anche fidando di assicurazioni in questo senso ribadite da esponenti della maggioranza e dell’opposizione, hanno chiesto di essere audite alla commissione competente come ha peraltro riconosciuto il Presidente Perazzolo (Lista Polverini). In questi mesi sono state ascoltate associazioni di stretta “osservanza” confessionale, niente di male, ma non una sola realtà di donne(neanche una) che fosse critica con la proposta. Per di più tutti i gruppi di opposizione sono uniti nel contrastare questa proposta ideologica e confessionale che vuole distruggere strutture

pubbliche necessarie per la salute delle donne e della famiglia e abolire una legge che tranquillamente già prevede un sistema misto tra strutture pubbliche e private. Strutture che avrebbero bisogno di essere sostenute e rilanciate e non demolite con aggravio di spesa e grave danno per le donne, i minori e le coppie.

Crediamo inoltre che sia difficile per chiunque sostenere che la maggioranza relativa che vince le elezioni abbia per ciò stesso il diritto di legiferare in dispregio assoluto non solo dell’altra parte della popolazione ma anche di tutte le leggi dello stato e del giusto rapporto tra istituzioni e società civile.

Una rappresentanza di alcune decine di donne questo ha voluto ricordare ieri alla Commissione politiche sociali della Regione Lazio e riteniamo importante che non solo i rappresentanti delle opposizioni ma anche di maggioranza come il presidente Perazzolo abbiano concordato su questo

sospendendo la discussione e impegnandosi alle convocazioni di chi ha chiesto di essere convocato perche sul tema in discussione ha titolo ed esperienza decennale da far valere. Altro che perdita di tempo. Solo le dittature e i regimi confessionali non perdono tempo a discutere ma di questi il mondo comincia ad essere stanco. Le donne lo sono in modo particolare Noi speriamo che le nostre considerazioni la spingano, nel suo giornale, a dare informazioni più verificate e veritiere a cominciare dai titoli. Ad abortire i consultori non è la sinistra ,se mai ce ne fosse una, ma la

consigliera Tarzia come dice esplicitamente nella sua proposta.



Assemblea delle donne contro la proposta Tarzia



PS.L’altra ipotesi potrebbe essere che tutte le dissenzienti della proposta Tarzia vengano condannate ai roghi come streghe. Dall’articolo abbiamo capito come la denominazione di streghe sia un reato ancora gravissimo. Ringraziamo la signora Novelli per aver richiamato su questo la

nostra attenzione

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