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LETTERA A DENISE COSCO

LETTERA A DENISE COSCO

‘PAROLE E AZIONI DI DONNE CONTRO LE MAFIE - Questa è la lettera destinata a Denise Cosco - figlia di Lea Garofalo - firmata da tutti i partecipanti all’incontro ‘PAROLE E AZIONI DI DONNE CONTRO LE MAFIE’ organizzato da NOIDONNE e Noi Rete Donne (

Lunedi, 03/02/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2014

Cara Denise

Siamo donne (ma anche uomini) riunite per un incontro pubblico a Roma dal titolo ‘Parole e azioni di donne contro le mafie’ (è il terzo incontro di un ciclo iniziato nel 2012 sul tema Corruzione e illegalità. Il NO delle donne per iniziativa di NOIDONNE, un giornale storico delle donne italiane e di un’associazione Noi Rete Donne). Un incontro con scrittrici, giornaliste e politiche in cui abbiamo voluto riflettere, insieme, sulle donne impegnate nella difesa della legalità e su quelle che vivono nella illegalità, sulle donne che contrastano le mafie e su quelle che le alimentano.

Sì, un incontro al femminile, anche se non precluso agli uomini. Perché le donne, oggi in Italia, sono protagoniste del bene e del male. Perché pensiamo che le donne convinte che la legalità sia l’unica strada percorribile a vantaggio della civiltà e dei diritti di tutti e tutte debbano dialogare confrontando idee, esperienze e bisogni espressi dalla società civile, e debbano stringere alleanze forti che possano contrastare la cultura dell’illegalità e della corruzione.

Siamo consapevoli che è una battaglia durissima perché l’idea che il rispetto delle leggi sia un fastidio e non un bene comune è radicata profondamente e ha contaminato parte del tessuto della nostra società. Ma sappiamo anche che tante sono le persone che reagiscono e non si rassegnano. Sappiamo anche che contrapporsi alla forza pregnante dell’anti-stato in certe situazioni è un gesto molto più che coraggioso, richiede eroismo. È una scelta definitiva che non consente ripensamenti e che implica rotture traumatiche anche dei rapporti familiari.

È stata la scelta di tua madre, donna che ammiriamo e di fronte alla quale ci inchiniamo con immenso rispetto. Non sappiamo cosa abbia patito nel suo intimo, ben prima che gli aguzzini la raggiungessero e la violassero brutalmente. Possiamo immaginare la sofferenza di una testimone di giustizia che ha vissuto in solitudine e privatamente l’impatto violento di un percorso che, al contrario, meritava l’attenzione e la condivisione della società tutta. Perché il rifiuto di Lea Garofalo è stato certo dell’oppressione del sistema malavitoso e familiare, ma è stata anche una scelta Politica, nel senso più alto del termine. Lea ha pensato a te, ha voluto interrompere una trasmissione di morte salvaguardando il bene più importante per una madre: la figlia, i figli. L’essenza della vita che è generata. Ma noi sentiamo e pensiamo Lea come madre di tutte e tutti coloro che hanno a cuore il progresso e la democrazia. Noi sentiamo Lea Garofalo Madre Universale per aver avuto cura del bene collettivo e anche dei/delle nostri/e figlie/e. Questo nostro dolore è civico e umano, è un grido di donne che riconoscono la grandezza di un gesto pubblico. Il nostro dolore non è paragonabile al tuo, intimo e non profanabile.

Ci tenevamo a farti giungere questi pensieri, cara Denise, per rappresentarti una vicinanza sincera di donne che non conosci personalmente ma che vogliono legarsi a te con un filo saldo di calda amicizia. Giustamente vivi sotto protezione e non sappiamo come sono le tue giornate. Non conosciamo i tuoi sogni di giovane e le tue aspirazioni. Non sappiamo cosa possiamo fare per aiutarti, se hai bisogno di aiuto. Sappiamo che siamo disponibili ad accogliere e soddisfare tue eventuali richieste.

Prendi queste parole, intanto, come un pensiero affettuoso e al di fuori di ogni inutile retorica. Una cosa possiamo offrirtela, se vuoi e quando vorrai, possiamo ospitare su NOIDONNE tuoi scritti, riflessioni o pensieri che vorrai affidare alla stampa e alla lettura di tante altre persone. Sarebbe un modo per te di mantenere il filo di un discorso in nome e nel ricordo di Lea Garofalo, ma anche pensarti come una donna che sta costruendo il suo futuro partendo dall’amore grande della sua mamma. Un sentimento cui ci uniamo come donne che vogliono condividere con te la convinzione che un mondo migliore è possibile. Insieme.



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Lea Garofalo donna ribelle



“La scelta di Lea” (Melampo editore) racconta la vicenda umana e processuale di Lea Garofalo, testimone di giustizia assassinata dalla ndrangheta. Nata a Petilia Policastro, in Calabria, cresce in una famiglia di ‘ndrangheta e si trasferisce a Milano con il marito Carlo Cosco, padre di sua figlia Denise. Diventa testimone di giustizia ed entra nel programma di protezione assieme a Denise. Proprio quest’ultima è la vera ragione della svolta dolorosa e pericolosa: Lea vuole garantirle un futuro migliore. Ma è al Nord, alla periferia di Monza, che Lea nel 2009 viene torturata e bruciata viva dai suoi stessi familiari. Nel libro di Marika Demaria è ricostruita la storia di coraggio di queste due donne. L’autrice, giornalista e redattrice del mensile ‘Narcomafie’, negli ultimi due anni ha seguito con partecipazione tutte le udienze del processo di questa tragica vicenda sia in primo grado che in appello e ne ricostruisce le diverse fasi: le arringhe degli avvocati difensori, la testimonianza di Denise, le confessioni di alcuni imputati, e racconta anche la solidarietà della società civile. L’introduzione è di Nando Dalla Chiesa.

Maria Fabbricatore





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