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Leggere l'albero / 5

Leggere l'albero / 5

I nostri figli / 14 - Quattordicesimo appuntamento con l'interpretazione dei disegni dei bambini

Baldassarre Bruna Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2007

Dottoressa Baldassarre, Le scrivo perchè sono preoccupata per il piu' piccolo dei miei tre figli che ha quasi 9 anni. Purtroppo ultimamente ha un sogno/incubo ricorrente che riguarda i ladri. Lui di notte si copre tutto, testa compresa, anche se è molto caldo per il terrore che un ladro possa fargli del male. Sono separata da 3 anni da un marito che ho scelto per condividere un progetto di famiglia, ma che mi ha deluso giorno dopo giorno sempre piu' a causa della sua assenza fisica ed estraneità mentale. Purtroppo, nonostante io cerchi di fare tutto il possibile per non far conoscere ai bambini il suo infantilismo, cio' è evidente sempre più anche a loro, al punto che a volte con enorme sofferenza ammettono di non voler proprio diventare "vittime" di un padre-fratellino! E' triste dover fare da madre e da padre nel tentativo di riuscire ad offrire un modello sano ed autorevole. Puo' dirmi dall'albero del mio piccolo, cosa vede? Le aggiungo che l'estate di tre anni fà, al mare, un uomo gli ha chiesto di seguirlo per dargli un'aranciata e l'ha portato in una stanza. Siamo arrivati in tempo, ma non possiamo sapere quale trauma abbia potuto vivere in quel frangente il bambino.
Una madre "in galleria".
“Quando il padre ruba autostima al proprio figlio”
Il nostro bambino di 8 anni e 10 mesi disegna un albero grande e alto, tutto ombreggiato. Ciò che a prima vista s’impone immediatamente è la spirale a circa metà tronco. Il fusto molto alto denota una lieve inibizione nello sviluppo, un’affettività vivace e sensuale. Il bambino risulta più attaccato alla sfera inconscia. Una certa inibizione si conferma dalla forma della base alla linea di terra. Il trauma in atto è riscontrabile dal contorno del fusto, una linea ad andamento irregolare, e dall’ombreggiatura dello stesso, che per Kandinsky quando è molto accentuato è “un silenzio senza avvenire”.
La forma della chioma denota delle buone maniere e una gentilezza di fondo, mentre i due rami che s’infilano nella chioma sono un segno di qualcosa che non è ancora stato portato a termine. La chioma tende lievemente a destra e, insieme all’annerimento della stessa, è sempre un segno di ansia e d’impedimento. La capacità di meravigliarsi può essere compromessa, per dare risalto al bisogno di apparire. Le tappe traumatiche del bambino sono molte, ma quella più seria si ritrova dai 4 ai 5 anni e due mesi circa. Le altre: 7 mesi, 1 anno e tre mesi, 1 anno e otto mesi, 2 anni e nove mesi, 4 anni e 6 anni e tre mesi.
Il passaggio dal 7° al 9° anno corrisponde a un momento delicato nella vita di un bambino: è il passaggio dalla fiducia in se stesso al risveglio. In questo viaggio verso il risveglio gli adulti non sono più delle autorità intoccabili. Il mondo meraviglioso dell’infanzia, quello dell’onnipotenza infantile deve essere lasciato alle spalle e questo dover lasciare è all’origine della paura e dell’insicurezza. L’adulto che delude è simile al “mostro” che tenta di sedurre, ed è così che un trauma passato ritorna sotto un’altra forma a rivivere ancora.
“I ladri” rubano i sogni, tolgono l’autostima…Ogni notte la paura continua perché ci sono dei contenuti (latenti) incompatibili per il bambino, più della stessa scena manifesta del furto. Il bambino si copre, anche a costo di soffocare di caldo, perché così si può difendere dai “ladri”. Forse la risposta è nella caduta di un modello intoccabile, quello di un padre-bambino, che ora è visibile con tutti i suoi limiti. Non è più l’eroe, ma la persona incapace di meravigliare, la persona che ha rubato il mito del modello da imitare, per poter diventare come lui. Non può sviluppare il senso del coraggio un bambino con un padre poco autorevole. La scoperte del suo mondo differenziato da quello dell’altro lo atterrisce, ma obbligatoriamente deve trovare delle nuove modalità di relazione. Iniezioni di entusiasmo, di coraggio, di rassicurazione, per suo figlio, per soffermarsi anche su ciò che succede dentro se stesso, almeno per ritrovare la meraviglia perduta.

(28 novembre 2007)

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