I nostri figli / 10 - Decimo appuntamento con l'interpretazione dei disegni dei bambini
Baldassarre Bruna Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2007
Fig.1- Bambina di 5 anni
Accentuazione a destra, fuga da sé e
mancanza di concentrazione (dalla
scuola media: insuccessi scolastici).
La bambina reagisce al trauma della
separazione dei genitori, dopo la
scomparsa del padre, presso una Comunità
di recupero per tossicodipendenti.
Fig. 2-Bambino di 11 anni
Occupa lo spazio laterale sinistro,
con i rami aperti a ventaglio,
segno di regressione. Chioma ombreggiata
e coperta da una pelle, ansia e forte timidezza.
Attraverso il disegno dell’albero, proprio come per la figura umana, si può risalire alla personalità di chi disegna e alle tappe traumatiche trascorse. Il disegno dell’albero si può leggere attraverso tre aspetti: globali, espressivi, analitici. Gli Aspetti Globali riguardano la disposizione del disegno sul foglio, che richiede un’interpretazione strutturale dello spazio, proprio come per il disegno della figura umana. Così per gli aspetti espressivi, in relazione agli atteggiamenti intimi dei bambini o del soggetto che disegna. Gli aspetti analitici, in questo caso, rappresentano invece la descrizione delle forme. L’albero è costituito da alcuni parti essenziali: le radici, il fusto, la chioma. Le aspirazioni del soggetto che disegna si manifesta più nelle “vette” dell’albero, mentre se la chioma è schiacciata, corrisponde a un vero e proprio senso d’oppressione. Dal basso verso l’alto si legge la storia della persona, ed è verso l’alto la parte di vita più recente, mentre le radici rappresentano l’inconscio, il passato e la parte più istintuale. Sono come la chioma di un albero rovesciato. L’elemento più stabile è il fusto, il tronco dell’albero, che insieme ai rami, formano la “sostanza”, lo scheletro, il durevole. I fiori possono essere solo apparenza, le foglie una maschera, e i frutti l’elemento vistoso.
Disarmonie nel disegno equivalgono a disarmonie della personalità. Fino a 8 anni si possono disegnare fusto e chioma, come due masse separate, marcate da una linea di confine. Nei bambini molto piccoli e nei bambini affetti da insufficienza mentale, l’altezza del tronco è più del doppio di quella della chioma., mentre dalla scuola elementare si equivale, per dare una maggiore importanza alla chioma. Lungo il tronco si sviluppano tutte le irregolarità che si sono incontrate lungo il cammino evolutivo, dagli annerimenti fino ai buchi, tipici di evidenti ferite dell’anima, segni regressivi. Pure la linea di terra ha la sua importanza, soprattutto quando è disegnata sopra la base del fusto, segno di passività. Un segno d’isolamento quando contorna l’albero, fino a diventare come un’isola. La chioma tondeggiante è tipica dei bambini e dei sognatori, mentre la chioma come coperta da una pelle, è caratteristica di persone introverse. Può esserci una forma centripeta e centrifuga della chioma. La prima, come uno strato di cipolla, è tipica di una certa autonomia di pensiero, mentre la seconda, a raggiera, si riscontra nei bambini estroversi, ma anche aggressivi. La chioma ricciuta contiene un elemento di velocità, di flusso, mentre il groviglio di linee, è sinonimo di deformazione. Pure nei rami può verificarsi una situazione simile, ed è segno di distrazione, mentre il ramo aggiunto è sempre un segno di sofferenza e di mancanza di organicità. I rami, della forma di grandi foglie, saldati al fusto, sono sempre un segno di ritardo nello sviluppo. I rami angolosi o disposti a angolo retto, denotano l’esistenza di strutture labili, mentre le centinature, una tendenza al sogno. Il ramo segato resta una grave mancanza, da interpretare in tale senso, già da dopo i nove anni.
(7 giugno 2007)
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