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Leggere l’albero

Leggere l’albero

Tracce - Disegna il ‘tuo albero’, parla di te

Baldassarre Bruna Martedi, 09/06/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2009

Cara Bruna,
ho una bella famiglia e da circa dieci anni sono ritornata a fare l’artista a tempo pieno. Da poco sono anche nonna, ma dentro mi sento sempre come ero da giovane, e non sono cambiata.

L’albero dovrebbe proseguire, ma non è entrato nel foglio. Che cosa vuol dire? Che cosa vedi da questo mio albero?

Ulika



Cara Ulika,

da queste tue parole si percepisce l’amore verso la vita e verso il senso della bellezza. È come se volessi dire a te stessa, più che agli altri, che la vita dovrebbe non fermarsi mai, un po’ come l’albero che continua all’infinito. Forse in un certo senso è così, perché nulla si distrugge, ma si trasforma soltanto. È la realtà di questa dimensione che ci chiede un conto da pagare, e non la tua anima d’artista! Da come viene disegnato un albero si possono ricavare alcuni elementi che sono la proiezione di come una persona si sente interiormente e di come possa poi vivere la sua vita emozionale. Tramite la proiezione, noi riusciamo a intuire se la crescita sia stata armonica, grazie all’analogia essere umano-albero. Il tuo albero pensi sia stato curato abbastanza o lasciato inaridire? Il tuo albero potrebbe sembrare un abete, un albero di Natale non decorato e fuori stagione, un po’ da rimettere in ordine, a causa forse delle condizioni atmosferiche. L’abete rappresenta una parte importante della propria esistenza all’interno della famiglia, dove si è imparato ad assaporare i valori tradizionali, le regole, come fonte di sicurezza e di stabilità. Viceversa, se così non fosse, si andrebbe incontro ad una certa inquietudine, come si ritrova sovente nell’animo artistico, proteso verso l’infinito. Lo spazio nel foglio non è sufficiente per contenere il tuo albero, che tende verso sinistra, la zona del passato, della figura materna. Pure le radici, sono orientate nella stessa direzione, così l’albero è alimentato dalla terra, vivendo nella sua oscurità, un po’ come l’inconscio. In un certo senso l’albero vive nella luce e di luce, infatti nel tuo la luce è presente ovunque, anche nella parte più nascosta. Le radici dovrebbero abbarbicarsi alla terra, ma nel tuo albero sono come portate dal vento, presentano un ritmo fluido, così tutto può subire la magia dell’invisibile, finché non si lega alla terra, con la base del fusto, dove la facoltà creativa dell’inconscio affiora allo scoperto. Tutto si svela nella linea sinuosa del tronco, l’attaccamento alla propria madre, al passato, gli ostacoli prima di ogni nuova impresa. Le forti esperienze, quelle più importanti che diventano traumi sono verso i 32 anni e mezzo, verso i 54 anni, entrambe probabilmente collegate con il rispecchiamento delle problematiche preadolescenziali, che si evidenziano nel tronco risalenti dall’età di 11 anni. Un albero che racconta la tua storia senza nascondere nulla, che svela una vita sociale frizzante, anche se nella chioma, come da pettinare, si sente quasi il richiamo di una natura ribelle, quella dell’artista, che a volte deve diventare attivamente diversa da come desidererebbe veramente essere.



(9 giugno 2009)

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