Baldassarre Bruna Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2008
Cara Bruna,
mi interessa sapere cosa leggi dal mio albero. Sono contento della mia vita, compresa la mia carriera d’attore, perché sono stato “ripetutamente” adottato, prima dalla mia famiglia e successivamente da Dario Fo e Franca Rame. Infatti, dopo appena un anno di brefotrofio, ecco il mio primo colpo di fortuna: una famiglia tutta per me! Una vita semplice, in mezzo ai campi, agli animali, ma colma d’amore e di sani principi. Poi a trentatre anni il colpo di fulmine, l’incontro che ha cambiato la mia vita di cameriere londinese ex metalmeccanico: Dario Fo e Franca Rame! Impossibile non amarli e seguirli in Italia. È stata un’esperienza determinante per la mia esistenza, perché ho appreso l’importanza della solidarietà e dell’essere generosi. Gli anni trascorsi con loro hanno maturato in me un profondo senso di gratitudine nei confronti della vita, così ho scoperto quanto è importante il darsi. Dall’albero è visibile tutto ciò?
Mario Pirovano
Caro Mario,
Che storia bella e commovente la tua! L’ottimismo trapela anche attraverso i tuoi disegni. Non è comune ricevere un disegno di tre alberi, ma la tua storia rivela l’esigenza di soffermarsi sulle diverse opportunità di rinascere, scegliendo la tua “adozione” giusta per crescere. Un’evoluzione che segue la logica del cuore. È il cuore che ti permette di essere felice, di sentire l’amore e di riconoscerlo appena ti si presenta sotto le vesti della totale generosità e solidarietà. È nella capacità di riconoscersi che si scopre l’Uomo, l’essere umano che non ha motivo di esistere se non in funzione dell’esistenza degli altri. A. De Saint-Exupéry nel suo straordinario libro Il Piccolo Principe scrive: “Quanto a te che ci salvi, beduino della Libia, non ti cancellerai più dalla nostra memoria! Non mi ricorderò mai del tuo viso: tu sei l’uomo e mi appari sempre con il volto di tutti gli esseri insieme! Tu non ci hai mai guardati in faccia e ci hai già riconosciuti! Sei il mio fratello amato ed anch’io ti riconoscerò in tutti gli uomini”. Il prototipo di tutti gli esseri viventi, colui che ci salva senza condizioni è ciò che permette il superamento della paura, dell’egoismo, del male. Dario Fo e Franca Rame sono descritti da te come il prototipo della solidarietà e aggiungerei - con molta venerazione per la loro opera - di un’autentica coscienza sociale. È comunque solo il tuo cuore che permette questa magnifica opportunità. È la capacità di riconoscersi che consente all’uomo di vivere da umano tra gli esseri. Hai ricevuto tre doni: quello della nascita, che è il tuo primo albero di centro, secondo la sequenza del tuo disegno, quello della prima adozione che il primo a sinistra e quello della seconda, dell’amore sociale, dell’anima cosciente, che è il terzo a destra. Sei dovuto tornare nel passato, verso l’albero di sinistra per andare con fiducia verso il futuro, verso il tuo terzo albero. Nel primo, c’è il mistero del bianco, “il muro infinito”, come lo definisce Kandinsky, il mistero della tua nascita, che in un certo senso, ha contribuito a regalarti una visione del mondo con la trasparenza di un bambino, un albero essenziale, dove la parte sociale è ancora da scoprire. Un albero dove sembra tutto celato e protetto. Poi arriva la tua famiglia, quella delle affinità, quella che ti può accogliere e sostenere: il tronco inizia a svelare la tua sensibilità, e la chioma la tua apertura verso il mondo e l’allegria della tua infanzia. Poi il terzo, con tutte le tracce dei tuoi vissuti scritte nel tronco e nelle radici (il passato). Un tronco come sostenuto da un rafforzamento laterale, quasi a sottolineare che il tuo vero sé ha dovuto farsi strada per esistere autonomamente. È l’albero delle tue conquiste sociali sottolineate dalla folta chioma, un po’ protetta da una pelle sottilissima, come per lavorare sempre all’interno di te stesso. È il confine tra il mondo interiore e il mondo aperto le persone che ti hanno amato e che hai accolto subito nella tua vita! Le tue tappe traumatiche o caratterizzate da forti emozioni: verso i 2 anni, 4, tra 11 e 12, verso i 22, i 31, i 33, i 51 circa, i 54 e mezzo. Hai scelto la carriera d’attore per dirti le tante verità che hai bisogno di sentire e per essere te stesso attraverso la condivisione. Il tuo ottimismo trapela dalla posizione degli alberi nel foglio, in alto, ma non troppo per rischiare di perderti nel sogno. Sei su una terra verso il cielo!
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