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Leggere l’albero

Leggere l’albero

Tracce - Disegna il ‘tuo albero’, parla di te

Baldassarre Bruna Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2008

Cara Bruna,

dal mio albero è possibile leggere una speranza di superamento degli anni bui della guerra, causa dello smembramento dell’ex Iugoslavia? Una guerra decisa unilateralmente contro le risoluzioni ONU e che lascia rovine umane. Ho 31 anni, vivo in un altro Paese europeo e, nonostante l’esigenza di essere libero, sento una profonda amarezza per chi ancora non lo è e per chi, come me, soffre anche per il senso di non appartenenza.
Luka

Carissimo Luka,
molto toccante la tua lettera e il disegno: un albero che racconta tutto il tuo vissuto. Un albero che vorrebbe mettere radici. L’essere umano trae forza dalle radici, una forza evocativa presente sotto la terra. Solo l’uomo può trarre tale energia dalla terra per trasformarla in vita! Le radici sono la forza che nutre, la linfa vitale, che prepara alla vita. Le radici che si disegnano evidenziano il mondo delle emozioni, degli istinti, delle passioni, della forza che ci lega all’inconscio, alla madre terra. Esse nel tuo albero sono pronte, sono lì, che ricordano il passato, la pesantezza dei ricordi, ma che aspettano momenti migliori per toccare la terra. Una terra minata, in tutti i sensi, una terra tutta da ridisegnare per permettere al tuo albero di penetrare nella sostanza, di “incarnarsi” veramente. Una radice sottile, che svela un tuo aspetto sentimentale, la necessità di sentirti riscaldato più dall’affetto che dal ragionamento. Molto importante, nel tuo caso, la scelta del partner e degli amici, garanti di una sorta di saturazione emotivo-affettiva per costruire la forza d’urto necessaria per affrontare la realtà sociale. Una realtà dignitosa, come ad ogni essere umano spetterebbe vivere, senza mutilazioni psicologiche e fisiche. Una realtà per la quale lottare affinché il bene trionfi sempre, senza la violenza e la follia della guerra. L’amarezza è inevitabile quando si ha il senso dell’altro. L’ansia e la rabbia lasciano delle tracce, soprattutto nell’ombreggiatura e nella forma della chioma, imponente nel suo frazionamento. Uno sviluppo bloccato verso l’alto, la zona degli ideali e dei sogni, che rischiano di essere “raffreddati” nella bramosia di realizzare la parte sociale del sé. Tutta la sfera dei sentimenti può restarne colpita attuando difese razionalizzanti. Lo sbarramento emotivo è evidente nella forma del ramo-tronco centrale. Le tappe traumatiche a circa 7 anni, a 14 e mezzo, a 20 e mezzo, a 23, a circa 27, a 29 e mezzo. Il trauma più serio a 20 anni e mezzo.
Dal tuo albero emerge la speranza, nonostante l’urto esterno e l’irradiazione penetrata nell’esperienza dell’Io. Un Io provato, ma capace di auto-sperimentarsi rovesciando i sensi fisici e le loro “cicatrici” dell’anima nei sensi di natura non fisica, dove il pensiero libero costituisce l’elemento inosservato dell’attività spirituale.


(30 settembre 2008)

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