Baldassarre Bruna Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Agosto 2008
Cara Bruna,
svolgo una vita piuttosto soddisfacente, ho un lavoro stabile, ma da qualche tempo è come se avvertissi una spinta diversa, soprattutto interiore. Nella vita concreta non mi aspetta nessuna novità, almeno da quanto ne so io, ma fantastico di cambiare qualcosa. Gli affetti procedono abbastanza bene, non posso lamentarmi. A volte anche noi uomini siamo grandi romantici, come in attesa di una favolosa rivelazione che cambierà la nostra vita! Cosa vedi dal mio albero?
Antonio
Carissimo Antonio,
il tuo albero rivela subito che in te c’è una voglia di gestire, abbellire, e conoscere la realtà con doti personali calde e affettuose, altrimenti, piuttosto che ricevere ulteriori frustrazioni sarebbe meglio, per te, restare nella dimensione del sogno. Il tronco rivela una certa diffidenza e timidezza verso l’autorità, ma anche caparbietà e ostinazione. Il tuo segno denota un carattere deciso, determinato, ma allo stesso tempo la chioma ci dice che sei anche fragile, che puoi sentirti in soggezione e puoi avere bisogno di protezione, fino all’insincerità, se questo ti tranquillizza. In caso di necessità puoi arrivare a difenderti anche con il silenzio, con l’adeguamento o con l’autoaggressività. Molto importante nella tua vita è stata la figura materna, senza comunque costituire per te un legame di tipo particolarmente vincolante, nel senso che hai comunque raggiunto un cammino verso la consapevolezza e l’autorealizzazione. Le tappe traumatiche che emergono dall’analisi del tronco risalgono a circa 2 anni di vita, a circa 13, a 26, a 34 e a 35 e mezzo.
La presenza del paesaggio caratterizzato dall’omino molto pensieroso è ricollegabile alla tua specifica domanda sulle aspettative. Nella vita, una tappa molto importante, infatti, è quella relativa al trentasettesimo anno di età, in cui emergono le intenzioni e i compiti legati alla spiritualità. Il trentasettesimo anno, nell’ambito di alcune ricerche del settore biografico, è definito anche anno zero, nel senso che si tende a lasciare alle spalle il passato per programmare il futuro, per comprendere i veri compiti che si hanno sulla Terra. C’è come un rispecchiamento rispetto ai primi sette anni di vita e le forze allora utilizzate per plasmare gli organi vitali e il corpo fisico, sono ora trasformate dall’Io della persona per creare delle nuove aspirazioni. È la fase della nuova creatività, in cui i talenti sopiti possono manifestarsi, con nuove iniziative ed esperienze. Si può sentire anche la trasformazione in atto al livello di calo fisiologico, e il tentativo è quello di volersi sentire potenti e giovani. Per questo motivo si rischia anche la separazione, perché è ancora difficile sentire e coltivare il senso dell’altro, cioè l’altruismo. Ciò che tu chiedi riguarda, a mio avviso, la trasformazione delle forze spirituali in modo da potersi manifestare nella materia e nella vita concreta di tutti i giorni.
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