Baldassarre Bruna Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2008
Cara Bruna,
ti scrivo per cogliere l’opportunità di soffermarmi ad osservare da un altro punto di vista le tappe percorse. Da qualche anno la mia vita intima non va come vorrei, nel senso che mio marito non mi vede più come donna. Vorrei capire se dal mio disegno emerge qualche segno traumatico o se invece tutto sta andando come inesorabilmente deve andare…
Lettera firmata
Cara amica,
il segno rivela la tua provata energia, è un segno sottile, fragile, ma ancora determinato: nonostante le prove non hai perso la tua determinazione. Lo spazio superiore che occupi disegnando denota una tendenza all’idealizzazione, motivo in più per stare attenta a valutare la realtà per quella che è, e non per quella sognata. C’è un elemento di copertura, quello della chioma simile a una pelle, pelle che non riesce a svolgere il suo compito perché mancante nella parte superiore, che appare come tagliata e schiacciata come dal peso degli eventi. E’ comunque un ostacolo nella tua espansione, un vissuto di oppressione, d’impedimento. In questo caso la pelle è da leggere come una forma di chiusura verso se stessi, quasi come un non volersi dire le cose come stanno veramente. Il tuo albero tende verso la zona del passato, come per ritornare un po’ indietro rispetto al tuo cammino evolutivo. I rami ricordano una mano stilizzata che invoca aiuto, ma l’energia non può scorrere, è come bloccata, perché i rami non si assottigliano verso le estremità, ma s’ispessiscono. Il tronco è diritto, un po’ geometrico e rivela una tendenza all’irremovibilità. L’albero vive anche nell’oscurità della terra e le radici rappresentano l’invisibile, un po’ come una morte vivente: sono l’espressione della pesantezza. Le tue date traumatiche sono relative agli anni: 2/ 10,4/ 17,6/ 25,9/ 28/ 31,4.
Ti auguro di uscire bene dal conflitto, perché mai come ora, a causa di tanti ostacoli, è difficile crescere nella realtà, e nel rispetto della propria dignità di persona libera e indipendente. Una peculiare lettura biografica sottolinea il ruolo dell’anima cosciente, non più soggetta a stereotipi, ma al peso delle proprie scelte. Può capitare di reiterare inconsciamente situazioni traumatiche, che possono anche sovrapporsi a una sorta di destino altrui, ma la via della chiarezza è più luminosa e ricca di vitalità rispetto a quella tortuosa degli impedimenti e del blocco: è soprattutto riconoscibile.
Può spostarsi verso il presente-futuro senza il peso dell’invisibile. In altre parole non è impossibile uscire dall’idealizzazione dell’altro per ritrovare la bellezza delle proprie qualità, che per complessi meccanismi vengono proiettate dentro “l’anima gemella”, un’anima esistente solo come creatura della nostra anima.
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