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Legge 194: Informare, tutelare e garantire le donne

Legge 194: Informare, tutelare e garantire le donne

Regione Lombardia / PD - Moratoria sull’aborto: un ordine del giorno del PD in Consiglio regionale della Lombardia

Castelli Alida Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2008

Nel corso della seduta del Consiglio regionale lombado del 19 febbraio è stato presentato un ordine del giorno che chiede informazione, tutela, garanzie, sostegno alle donne in difficoltà utilizzando gli strumenti normativi che lo stesso Consiglio sta per approvare: i progetti di legge n. 212, 221 e 232 sul “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario”. Con questa iniziativa il Partito democratico “chiede alla Giunta regionale, anche alla luce del recente Atto di Indirizzo sull’applicazione della L.194/78, di promuovere nelle scuole medie e superiori, in accordo con le Asl, campagne di informazione e di prevenzione tra i giovani e le giovani attraverso l’educazione alla sessualità responsabile e consapevole; costituire un Comitato Tecnico Scientifico che avrà il compito di governare la formazione degli operatori, i programmi di informazione sessuale nelle scuole, la stesura del materiale informativo; dare a tutte le donne garanzia di accesso alle indagini prenatali più evolute nei tempi utili per poter eventualmente intervenire (rispetto ai nuovi termini introdotti in Lombardia), destinando a tal fine risorse straordinarie per aumentare il numero dei centri specializzati di diagnosi prenatale e consentire loro l’acquisizione di macchinari ecografici all’avanguardia; incrementare l’offerta di servizi destinati alle donne straniere per informarle sui diritti e doveri dell'essere cittadine italiane, ma anche sul diritto universale alla salute come fondamento di una piena cittadinanza”. L’odg indica, inoltre, la necessità di “introdurre obbligatoriamente nell’organico dei consultori la figura della mediatrice culturale, indispensabile per avvicinare ai servizi le donne straniere; promuovere interventi in favore della scelta genitoriale efficaci per la rimozione delle cause materiali ostative tra cui: il rafforzamento della rete dei servizi dedicati alla prima infanzia, la protezione e il sostegno alle madri, sole e non, che se in presenza di condizioni economiche e sociali disagiate, risultano essere le più a rischio di esclusione e isolamento”. A sostegno di questa forte richiesta, il Pd in Consiglio regionale ha ricordato il diritto delle donne alla salute, in particolare quella riproduttiva, sancito dalla Conferenza mondiale sulle donne di Pechino che, ancora nel 1995, stabiliva all’interno della Piattaforma d’azione dei Governi condivisa anche dall’Italia, che “i diritti fondamentali delle donne includono il loro diritto ad avere il controllo e a decidere liberamente e responsabilmente circa la propria sessualità, inclusa la salute sessuale e riproduttiva, senza coercizione, discriminazione e violenza”. E la legge 194/78 va proprio in questo senso, scrive il Pd nel suo ordine del giorno,”in quanto civilmente avanzata, basata sul fondamento che lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e promuove la cultura della prevenzione. I risultati, dati alla mano, dice il Partito democratico, lo dimostrano, ma rimangono difficoltà che riguardano le minorenni e le straniere”.

19 febbraio 2008

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