Le trentotto italiane nel rogo di New York, il libro di Ester Rizzo
- Camicette bianche Oltre l'8 marzo (Navarra editore) il libro di Ester Rizzo che parla della tragedia del 1911 in cui morirono 129 operaie di cui 38 erano italiane
Mirella Mascellino Domenica, 02/11/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2014
È il primo libro che ricostruisce la tragedia della Triangle Waist Company di New York, in cui morirono 129 operaie nel 1911. Trentotto erano italiane, pressoché dimenticate, le altre russe, americane, ungheresi ed austriache e 17 erano gli uomini. Ester Rizzo è l’autrice e Camicette bianche Oltre l'8 marzo (Navarra editore, pp 120, euro10,00) il titolo. “La tonnellata umana”, così definita, che si lanciò dal grattacielo in fiamme, poiché le porte dei locali, dove lavoravano, erano chiuse a chiave, era formata da: Clotilde Terranova, di Licata, Caterina, Rosaria e Lucia Maltese di Marsala, Provvidenza Bucalo Panno e Vincenza Pinello di Casteldaccia, Vincenza Benanti di Marineo, Michela Nicolosi e Maria Anna Colletti di Bisacquino, Rosa Bona Bassino e Caterina Bona Giannattasio di Sambuca di Sicilia, Vincenza Bellotto di Sciacca, Rosina Cirrito, Giuseppa Concetta Maria Rosa Del Castillo e Maria Santa Salemi di Cerda, Elisabetta e Francesca Maiale di Mazara Del Vallo, Gaetana Midolo di Noto, Concetta Prestifilippo e Rosa Grasso di Cerami, Giuseppina Buscemi Carlisi e Grazia Maria Gullo Floresta di Sperlinga, Caterina Uzzo di Palermo e Giuseppina Cammarata della provincia di Enna, le sorelle Antonia e Anna Vita Pasqualicchio Ardito e le sorelle Serafina e Teresa Saracino della provincia di Bari; le sorelle Isabella e Maria Giuseppa Tortorelli della provincia di Potenza; Marianna Santa (Annie) L'Abbate di Polignano a Mare e Maria Michela Clorinda Marciano Cordiano, del napoletano. Laura Brunetti, Francesca Caputo, Maria Francesca Massaro Miraglia e Anna Balsano Ciminello, Bessie Viviano e Jenny Stellino, italiane di cui non si sa l'origine precisa. L'autrice, da sempre impegnata nel mondo femminile, è referente del Distretto Sicilia Fidapa della Commissione Donne e Pari Opportunità, è docente del corso di Letteratura al femminile, da ben 12 anni al CUSCA (Centro Universitario Socio-Culturale Adulti) di Licata. Ha una rubrica fissa Siciliane Illustri, sul mensile locale La Vedetta. Collabora con le testate on line, Malgrado Tutto, Il carrettino delle idee e Dol's. A lei qualche domanda.
Come nasce Camicette bianche?
Nasce per caso. Tre anni fa, in occasione di un otto marzo, decidemmo con la Fidapa ed altre associazioni di leggere sul palco al teatro di Licata,i nomi delle 129 vittime nell'incendio della Triangle Waist Company. Tra essi c'era quello di Clotilde Terranova, con l'esatta provenienza, Licata, la mia città. Le altre vittime, di cui era certa la provenienza, erano Vincenza Pinello e Provvidenza Bucalo Panno di Casteldaccia; Caterina, Lucia e Rosaria di Marsala; Vincenza Benanti di Marineo; Francesca e Bettina Maiale di Mazara del Vallo. Delle altre italiane non era indicato la provenienza. Circa quaranta cognomi erano di origine italiana e tanti potevano essere siciliani. Iniziai così la mia ricerca, sul sito della Cornell University, dove sono conservati i certificati di morte delle vittime. Mi sono iscritta sul sito di Ellis Island ed ho contattato lo storico Michael Hirsch, che da oltre un decennio si occupa della vicenda. Ho fatto le mie indagini nei comuni della Sicilia, della Puglia, della Basilicata e della Campania. Mi sono recata personalmente nei vari Uffici dei Servizi Demografici, riuscendo a trovare quasi sempre con la disponibilità dei funzionari, l'originale degli atti di nascita delle vittime, ricostruendo il nucleo familiare. Ho visitato le vie, a volte anche le case, in cui quelle donne erano nate e ho trovato alcuni nomi nei registri di sbarco a New York.
Quante di queste donne sono ricordate nei nomi di strade?
Nessuna di queste donne ha, ad oggi, intitolata una strada, ma sono stati presi impegni ben precisi da parte di tante amministrazioni di avviare l'iter e molti comuni mi hanno già inviato le delibere di intitolazione.
Le gioie di Camicette bianche, mi pare si colgano di giorno in giorno, attraversando l'Italia. E' così?
Non immaginavo che questo libro, che ha comunque svelato un pezzo di storia finora ignorato del nostro Paese, potesse avere una tale risonanza. Sono stata anche invitata dal presidente del Consiglio Regionale della Puglia per la presentazione nel Palazzo della Regione. Posso anche dirti che a Bisacquino, paese di origine di due vittime, stanno predisponendo nel locale Museo dell'Emigrazione un'apposita sezione dedicata all'evento. Che dirti? Sono veramente felice di tutto questo, perchè questi atti renderanno indelebile il ricordo delle vittime. Ti ricordo inoltre la campagna di intitolazione (con raccolta firma) lanciata dal Gruppo Toponomastica Femminile in collaborazione con l'editore Navarra.
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