LE TRAME di GIORGIONE in mostra a Castelfranco Veneto, rec. di Maria Cristina NASCOSI SANDRI
Ha appena aperto i battenti, a Castelfranco Veneto, luogo di nascita di Giorgione, una mostra a Lui dedicata e curata dall'architetto Daniela Dal Pos (Catalogo Duck Ed.).
Martedi, 31/10/2017 - La meravigliosa e sempre mitica Pala di Castelfranco, collocata proprio nel Duomo, è l'incipit naturale dell'esposizione che trova negli ambienti del Museo Casa Giorgione il suo cardine fondamentale.
Si espande in diversi siti della Città Murata, destinati ad accogliere l'attualità della grande tradizione della lavorazione dei tessuti, delle trame, dei merletti della Serenissima di 5 secoli fa che giungerà, nel tempo, all'opera creativa ed unica del grande Mariano Fortuny a Venezia.
"L'esposizione ha ( e vuole avere ) valore turistico - ha, infatti, affermato la colta Curatrice - per dare al visivo fruitore, il tempo e la lentezza per gustare appieno l'arte ed il territorio giorgioneschi. Giorgione è nato qui, e qui si è formato, pur lavorando e trovando in seguito il successo nella cosmopolita Venezia e qui dev'essere 'proustianamente' ritrovato".
"Le trame di Giorgione" è affascinante e coinvolgente e ricchissima di capolavori a suggerire nuove proposte interpretative.
I suoi canoni stanno, in sospeso, tra storia dell'arte e storia del tessuto, a comporre una originale storia del costume, un modo nuovo per studiare mode ed interpretare caratteri.
Molti i cardini sui quali la Dal Pos ha fondato questa mostra. La nuova lettura della Pala, innanzitutto. Nella raffigurazione della Madonna e Santi nulla è solo ciò che sembra. Nemmeno i cinque magnifici, diversi tessuti che l'artista vi raffigura con assoluta precisione.
Per la curatrice essi trasmettono un preciso messaggio diretto al Senato Veneziano, molto attento alle vicende dell'Isola di Cipro, cui la Pala rinvia in ragione del suo committente, il nobile Costanzo, uomo di stirpe reale.
E le trame, intese come tessuti, sono quelle indossate dagli uomini e dalle donne in mostra, personalità ritratte dai grandi artisti cinquecenteschi di area veneta.
A ritrarre questa schiera di personaggi vi sono artisti come Giovanni Bonconsiglio, Pier Maria Pennacchi, Vincenzo Catena, Francesco Bissolo, lo stesso Giorgione, e 'mostri sacri' quali Giambattista Tiepolo, Tiziano Vecellio, Lorenzo Lotto, Jacopo Bassano e Paolo Veronese.
Nei ritratti tutti indossano abiti realizzati con tessuti e complementi il cui costo era, per l'epoca, mera follia a testimoniare raffinatezza, capacità di spesa, insomma, un semplice, pragmatico ed invidiabile status symbol - per dirla ancora con le parole della Dal Pos.
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