Login Registrati
Le tante ragioni del NO

Le tante ragioni del NO

Referendum/ Intervista a Sandra Bonsanti - firma prestigiosa del giornalismo italiano, Presidente dell’Associazione Libertà e Giustizia e co-promotrice di 'Salviamo la Costituzione'

Bertani Graziella Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2006

A pochi giorni dal Referendum abbiamo voluto raccogliere l'opinione di Sandra Bonsanti, firma prestigiosa del giornalismo italiano, scrittrice, già parlamentare, Presidente dell’Associazione Libertà e Giustizia e co-promotrice di 'Salviamo la Costituzione.



Quali le ragioni del NO al Referendum del 25 e 26 giugno?

Prima di tutto il NO nasce dal modo in cui questa riforma è nata in Parlamento, che per la Casa delle Libertà è stato un modo per tenere insieme i partiti regalando alla Lega la devolution, ad Alleanza nazionale la menzione Interesse Nazionale e a Forza Italia il premierato. Quanto accaduto ha riscritto completamente la seconda parte della Costituzione. Poi ci sono le tante altre ragioni: la limitazione consistente del ruolo del Parlamento a favore di un Primo Ministro potente e inamovibile che può chiedere e ottenere lo scioglimento della Camera dei Deputati sotto la sua insindacabile responsabilità. Il Presidente della Repubblica viene privato di una serie di poteri molto importanti: non può più intervenire nella designazione del Capo del Governo chiedendo alla maggioranza in Parlamento di esprimere il presidente del Consiglio che vuole, non decide più quando le elezioni anticipate siano necessarie, non può più sciogliere le Camere. L'unico potere che gli resta è quello di nomina presso il Consiglio Superiore della Magistratura e le Authority e nei fatti perde la sua funzione di controllo e di garante.



L'eventuale entrata in vigore della nuova Costituzione che cosa comporterebbe per le cittadine e i cittadini?

Sarebbe una perdita di potere perché il rapporto tra Cittadini e Istituzioni passa per il Parlamento attraverso l’elezione dei propri rappresentanti che rispondono ai cittadini. E’ importante questo punto sulla riforma della Casa delle Libertà per smentire chi dice che il cittadino grazie a loro ha più potere.



Perché la 'devolution' è una tra le questioni più inquietanti?

E' un discorso complicato. Un maggiore conferimento di potere alle Regioni era già stato avviato dal centrosinistra – tra l'altro non del tutto accettabile - e necessitava di ulteriori miglioramenti. Si è andati avanti su una strada che consegna alle Regioni il potere esclusivo sull’organizzazione della sanità, della scuola e dell’ordine pubblico.





Libertà e Giustizia ha legato indissolubilmente la sua azione e la sua immagine alla società civile, alla Costituzione, al Referendum e al NO. Attraverso quali tappe e qual è stato il ruolo della società civile per richiamare l’attenzione del mondo politico su questo tema?

Ritenendo questo tema non di secondaria importanza abbiamo cominciato a mobilitarci nel 2004 organizzando assieme ad Astrid e ai Comitati Rossetti per la Costituzione le iniziative nazionali di Milano e di Roma iniziando così ad attirare le attenzioni di un mondo politico disattento sulla Costituzione. Nel corso di queste manifestazioni proponemmo un coordinamento al quale aderirono i sindacati e le forze politiche dell’allora opposizione e alla cui presidenza invitammo il Presidente Oscar Luigi Scalfaro, che accettò con delle bellissime espressioni: "Accolgo volentieri il vostro unanime invito, ben conoscendo le difficoltà che abbiamo dinnanzi; ma la fede nella libertà e l’entusiasmo per difenderla nei valori fondamentali della nostra Costituzione non vengono meno. Con l’aiuto di Dio, metterò ogni impegno per continuare con voi questa pacifica, ma intransigente battaglia per la nostra Italia, per il nostro popolo". Questo coordinamento dette l’avvio ad un’organizzazione diffusa sul territorio di manifestazioni e dopo l’approvazione in Parlamento per la prima volta in Italia assumemmo la decisione di raccogliere le firme per indire un Referendum Costituzionale. L’obiettivo delle 500.000 firme - veramente impegnativo – è stato ampiamente raggiunto e superato (praticamente ne sono state raccolte 900.000).



Che cosa ha rappresentato il momento della raccolta delle firme?

E’ stata una grande operazione di informazione per i cittadini sul Referendum



I cittadini sono consapevoli dell’importanza del Referendum? E’ scontata la vittoria del NO?

Il 25 e 26 giugno si andrà a votare in un Paese in cui una parte di cittadini è abbastanza allertata. Dico abbastanza e non “sufficientemente” per il silenzio dei media televisivi. Niente è scontato perché il lavoro da fare è ancora tanto e la Casa delle Libertà andrà avanti col slogan efficaci e argomenti populisti. Bisogna spiegare che si sta preparando un’Italia che in cui non i cittadini non avranno più uguali diritti. Mettere in discussione questo principio incide anche nella prima parte della Costituzione. Non bisogna abbassare la guardia. Le emergenze istituzionali e di governo distolgono l'attenzione dal Referendum e ad oggi sembra che chi è contrario alla riforma non si sta impegnando, facendo così il gioco di chi ha voluto a tutti i costi approvare le modifiche costituzionali. Le forze politiche dovranno fare la battaglia ed avere un ruolo di primo piano per fare in modo che la vittoria dei NO sia netta.

(16 giugno 2006)

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®