Procreazione assistita - Mammeonline è impegnata nella campagna referendaria e attraverso un opuscolo informativo spiega le ragioni per cui è importante andare a votare
Donatella Caione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2005
I motivi per cui battersi per questi referendum sono tanti e non certamente gli stessi per ognuno di noi. Ci sono le motivazioni giuste e sacrosante delle donne e degli uomini che desiderano provare ad avere un bambino, quindi il desiderio, umano e naturale, di procreare. Altrettanto umano e naturale è il desiderio di guarire, di lottare perché possano essere curate, domani, malattie gravi, di sconfiggere le malattie genetiche, di poter guarire un figlio malato con la nascita di un bimbo sano.
Desiderio di guarigione, di cura di malattia che l’uomo porta con sé da sempre e al quale tutti gli sforzi della medicina sono stati rivolti, con successi sorprendenti.
Il desiderio di provare ad avere un figlio è reso difficile non solo dall’infertilità, ma anche da tanti altri problemi: essere sieropositivi, essere diventati paraplegici. Dover fare i conti con un destino doloroso non deve voler dire rassegnarsi a tante altre rinunce. Non se ne vede il motivo.
Ci sono poi le motivazioni delle persone laiche, che si ritengono colpite da una legge che impone dei divieti sulla base di una morale di parte, non condivisa se non da coloro che si ritrovano in una fede religiosa. Ci sono coloro che pensano che le leggi dello Stato non debbano subire condizionamenti. Ci sono poi coloro che pensano che al di sopra di tutto vi debba essere il libero arbitrio, il diritto di ogni uomo di decidere della vita e della morte, il desiderio di essere curato e il diritto di rifiutare le cure. Ci sono coloro che ritengono l’embrione mera vita non umana, avente dignità sicuramente minore a quella umana. E c’è chi pensa che la vita arrivi al mondo attraverso l'accettazione di una donna che la accoglie perché un embrione non può venire al mondo se non vi è una donna che l’accetta. Non un diritto dell’embrione a nascere o un diritto della coppia a procreare, ma un constatare che il mondo si muove per desiderio, accettazione, volontà.
Ma al di là delle motivazioni per cui si vuole modificare la legge 40 è importante che a questo referendum si sia arrivati perché è il momento in cui dobbiamo dedicare la nostra attenzione a questi temi: dobbiamo discutere di bioetica, chiederci se è giusto imporre dei limiti alla medicina e alla scienza, parlare di chi deve avere il diritto di scegliere davanti alla vita, alla morte, alla malattia.
Proprio per questo diventa importante partecipare a questo referendum: per questi motivi riteniamo che l’astensione sia un atto di vigliaccheria, di chiusura al dialogo, di negazione di una serie di problemi di cui dobbiamo invece discutere e non lasciare che le soluzioni ci vengano imposte dall’alto. È vero, non è un dovere votare ad un referendum, sicuramente non lo è quando si vuole manifestare contrarietà all’uso dello strumento referendario, ugualmente non lo è quando il referendum affronta dei temi che sono tipici temi politici, ma non ci si può astenere dal partecipare quando dobbiamo comprendere quali valori condividiamo, quali principi etici andiamo maturando. E per farlo è indispensabile ascoltare gli altri per comprendere attraverso le parole di chi ci è già passato. Per questo Mammeonline e le altre associazioni hanno deciso di utilizzare 16 storie per spiegare perché si invitano gli elettori a recarsi alle urne il 12 giugno ed apporre quattro sì.
Ma non solo un voto chiediamo alle lettrici di Noidonne: ci piace pensare che il nostro opuscolo possa aiutarle a desiderare di diventare parte attiva in questa campagna referendaria e ci piace pensare che questi opuscoli possano girare, di mano in mano, per dare voce alle nostre storie.
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