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Le 'STRANE CREATURE' di Tracy Chevalier

Le 'STRANE CREATURE' di Tracy Chevalier

STRANE CREATURE di Tracy Chevalier (ed Neri Pozza) è una storia di donne e di amicizia. Fortemente consigliato alle amanti di Jane Austen

Giovedi, 22/11/2012 - Questa è la storia di due donne e della loro amicizia. L’una giovane, indipendente e istruita, l’altra poco più di una ragazzina, di umile estrazione ma di grande intelligenza. Tracy Chevalier, scrittrice americana naturalizzata inglese già autrice del romanzo di successo “La ragazza con l’orecchino di perla”, racconta questa amicizia in modo molto lieve e con grande abilità affabulatoria. Prima descrive l’incontro di questi due caratteri molto diversi tra loro ma uniti da una comune passione, quella della ricerca e della raccolta di fossili antichi che si trovano nelle impervie spiagge del Sussex, poi del loro allontanamento determinato da un’incontrollata gelosia e poi di un abbraccio finale suggellato da una confessione che illumina e riunisce le due anime.

A muovere tutto ciò le convenzioni del tempo (il romanzo è ambientato in una piccola provincia inglese agli inizi dell’800). Convenzioni dalle quali le due donne, seppur in modo diverso, dimostrano di essere distanti e per le quali nutrono una sincera e naturale indifferenza. Tale da poter attribuire il riferimento del titolo del romanzo “Strane creature” non solo ai fossili, quali testimonianze di un lontano passato del tutto sconosciuto, ma piuttosto a loro stesse. Sono loro le strane creature che la società degli uomini teme, ostacola e mortifica con sotterfugi senza scrupoli. Espedienti descritti con tale raffinatezza da rendere la storia e le sue protagoniste del tutto moderne, capaci di superare i confini del tempo per divenire quanto mai attuali.

La storia si dipana nel villaggio che si affaccia sul mare di Lyme Regis, in una piccola provincia a sud di Londra. Qui si trasferiscono le tre sorelle Philpot, Elisabeth, Lousie e Margaret, dopo aver lasciato la capitale inglese a causa di improvvise ristrettezze economiche. Elisabeth, la più grande, è una donna colta e assai sensibile. Scopre quasi per caso una grande passione, la collezione di fossili che raccoglie durante le sue lunghe passeggiate nelle impervie scogliere del villaggio. Condivide la stessa passione con Mary Anning, una ragazzina rozza e molto umile, ma con uno speciale talento di cercatrice di “ninnoli”, come vengono chiamate dagli abitanti del luogo quelle strane pietre incastrate nelle rocce.

Nasce tra loro un’amicizia sincera che si consolida durante le innumerevoli giornate trascorse a scavare ostinatamente tra la sabbia, con le scarpe sudice, le mani logore e i capelli scapigliati.

Un’amicizia capace di superare la diffidenza dei benpensanti che non riconoscono in Elisabeth e Mary l’incarnazione del modello di donna dell’epoca: esse non aspirano al matrimonio, non si curano dell’apparente bellezza, non accettano con rassegnazione i dogmi e le verità assolute dettate dalla società. Questo è ciò che le rende estremamente moderne ed estremamente temibili dagli uomini. Non è un caso che quando le due donne, in virtù del loro spirito di osservazione e di analisi, confessano il ragionevole dubbio che il mondo non sia stato sempre uguale nel corso del tempo (che si tramuterà nella teoria di Darwin), la società e la comunità scientifica, allora inaccessibile alle donne, non crede loro e prende le distanze, salvo tentare più tardi di attribuirsi i meriti e il valore di quella importante intuizione.

Un’amicizia capace di andare oltre l’amore. Entrambe innamorate dell’affascinante colonnello Birch, la matura Elisabeth saprà riconoscere l’intimo opportunismo che muove l’uomo e saprà ribadire sopra a tutto l’importanza del sentimento di lealtà e di rispetto che la lega a Mary.

La trama è riconducibile a fatti realmente esistiti. La lettura è particolarmente consigliata alle appassionate di Jane Austen. Sono tanti infatti gli spunti che riconducono alle atmosfere dei suoi romanzi. Un omaggio voluto dalla Chevalier e reso evidente nelle pagine del libro dalla particolare passione che una sorella di Elisabeth dichiara più volte di nutrire per la più grande scrittrice inglese di tutti i tempi.

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