Editoriale - Una linea di continuità femminile attraversa Expo 2015, dalla presidente Diana Bracco a Claudia Sorlini, presidente del Comitato scientifico...
Bartolini Tiziana Lunedi, 03/11/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2014
Una linea di continuità femminile attraversa l’esposizione universale di Milano. Dalla presidente di Expo Spa, Diana Bracco - anche commissaria generale al Padiglione Italia - a Claudia Sorlini, intervistata in questo numero nella sua veste di presidente del Comitato scientifico: tra i suoi compiti ha quello di contribuire alla stesura della Carta dei Valori che sarà il lascito al mondo di EXPO 2015. Uno dei progetti di punta è WE-WOMEN FOR EXPO, nell’ambito del quale è stato organizzato un grande evento nel capoluogo lombardo alla fine dello scorso mese di settembre. È stata una kermesse con decine di incontri che spaziavano dalla cultura all’economia, dalla carriera alla sessualità al tempo libero. Il comun denominatore erano le donne, con i loro argomenti, con il loro sguardo, con le loro tante competenze. Non è un caso che lo slogan di questo progetto sia I gesti delle donne proteggono il pianeta, un riconoscimento senza se e senza ma, risultato di un lavoro di lungo periodo e impensabile fino a qualche anno fa. Un riconoscimento incastonato in un appuntamento strategico e che ci affida molte responsabilità. EXPO 2015 è decisivo anche per riproporre, rinnovare, rimodulare nel mondo il ‘famoso’ Made in Italy, chiave di volta per la ripresa della nostra agonizzante economia. Ma ci crediamo fino in fondo come Paese? E come donne? Sono molte e qualificate le persone che lavorano sommessamente per contrastare anche a livello internazionale il clamore suscitato dallo scandalo delle tangenti per le opere pubbliche. I lavori come sappiamo hanno subito rallentamenti. Ora i cantieri avanzano senza sosta e speriamo che per il 1° maggio tutto sia pronto e funzionante. Nel frattempo sono tante le donne che con attività di puro volontariato organizzano e progettano. Per chi ci crede davvero Expo è un’occasione irripetibile di fare incontri e acquisire conoscenze, di scambiare idee ed esperienze. Soprattutto perché arriva in un momento di svolta, quando è diffusa la sensazione che l’umanità sia ad un bivio. Cibo, nutrimento, agricoltura, terra, ecosistema, fame, risorse, ogm. A Milano le signore di Expo hanno apparecchiato una tavola elegante con tante e belle parole condite con buoni propositi e grandi speranze. Le accompagnano con contorni speciali: difesa dei suoli e delle biodiversità o educazione alimentare e con guarnizioni di lotta agli sprechi e al land grabbing (accaparramento da parte di pochi di enormi territori nei paesi poveri). Il menù è corposo e va servito bene, mettendo i commensali nelle condizioni di ammirare il panorama con una larga visuale. Ma soprattutto va fatto digerire, ricordando ai potenti che abitiamo l’unica Terra che abbiamo. Un appello va ai signori del potere: che lo usino per fare le cose giuste. Un appello speciale va rivolto anche alle signore del potere. Non sono molte, ma hanno raggiunto posizioni da cui il loro controcanto si sentirebbe forte e chiaro.
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