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Le sette Ministre del Governo Letta

Le sette Ministre del Governo Letta

Nuovo governo - Su ventuno ministri, ben sette sono donne. Dall’esperta di ingegneria robotica alla campionessa olimpionica. I talenti e le competenze al governo.

Maria Fabbricatore Domenica, 02/06/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2013

“Una squadra coesa e determinata. Con molti giovani e un record di presenze femminili”. Così Enrico Letta, Presidente del Consiglio, al suo insediamento a Palazzo Chigi. Ha condiviso il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, secondo il quale il nuovo governo è un esempio di “novità, freschezza e competenza”. Sono molti i primati del Governo Letta, composto da molti giovani la cui età media è di 53 anni, 11 in meno del precedente, e che vede coinvolte sette ministre: mai così tante nella storia della Repubblica. È la prima volta di una olimpionica e di una ministra di colore, anzi nera. Abbiamo voluto conoscere meglio le sette ministre, donne più o meno giovani con esperienze diverse e provenienze differenti. Una delle più note è Anna Maria Cancellieri, Ministra delle Giustizia, nata a Roma nel 1943. È stata Ministra dell’Interno nel precedente governo, ha alle sue spalle una lunga carriera di Prefetto, da quarant’anni al servizio delle Stato è la più anziana del governo Letta. La più giovane è invece Nunzia de Girolamo, Ministra delle Politiche Agricole: beneventana di soli trentasette anni, avvocata e Deputata dal 2008 con il PDL. La più conosciuta è sicuramente Emma Bonino, Ministra degli Esteri, nata a Bra nel 1948, del Partito Radicale. Bonino è stata Ministra del Commercio nel Governo Prodi, molto stimata all’estero e in Europa per il suo lavoro di Commissario europeo e per le sue battaglie per i diritti umanitari. Il Ministero della Salute è stato affidato a Beatrice Lorenzin, romana quarantaduenne, eletta alla Camera nel 2008 nel PDL e riconfermata in questa tornata elettorale. La nuova Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è Maria Chiara Carrozza, rappresenta il centro sinistra, ha quarantasette anni ed è bioingegnera industriale, esperta di neuro-robotica. Ha ricoperto diversi incarichi sia a livello nazionale che internazionale, ha lavorato al CERN di Ginevra e all’atto della nomina di Ministra era Rettore della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Carrozza è certamente una tra le rappresentanti più illustri di questo governo. La vera novità della compagine governativa è la prima Ministra di colore per l’Italia alla quale è stato affidato il dicastero della Cooperazione Internazionale e dell’Integrazione. Cècile Kyenge, nata in Congo 49 anni fa, medico oculista ed eletta nelle fila del Partito Democratico, è da sempre impegnata per la promozione dell’integrazione e per il riconoscimento della cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri. Le sue prime dichiarazioni hanno fatto subito discutere. “Il reato di clandestinità andrebbe abrogato” ha dichiarato la ministra all’indomani del suo insediamento, e ancora “Il governo ha delle priorità e tra queste c’è quella di riuscire a dare identità a un milione di bambini di origine straniera, che ancora oggi attendono di avere la cittadinanza italiana”. Sono argomenti forti che saranno sul piatto delle prossime iniziative di governo e di cui si dovrà per forza prendere atto. Come sono forti i temi proposti dalla Ministra alle Pari opportunità, Sport e Politiche giovanili: Josefa Idem, neo eletta in Senato con il PD. “Occorre un disegno di legge per le unioni civili - ha dichiarato Idem – e non deve importare se si è scelto di condividere la propria vita con una donna o con un uomo. Tutti i cittadini devono avere gli stessi diritti, senza distinzione di sesso”. L’ultra-olimpionica e campionessa mondiale ha quarantanove anni, è nata in Germania ed è cittadina italiana dal ’90. La squadra di donne del nuovo governo è dunque largamente competente e innovativa. Risponde potenzialmente alle esigenze di una società già profondamente cambiata ed è sull’attuazione delle sue intenzioni che si gioca la partita più importante. Staremo a vedere. Riportiamo di seguito alcune sintetiche opinioni e impressioni raccolte ‘a caldo’ sul governo e sulle Ministre.

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