Libri - Se fosse amore/Protagoniste silenziose/Storia di Leda/Media,corpi, sessualitÃ
Martedi, 29/12/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2009
Amore senile, anzi Amore
Romanzo d'amore. Romanzo d'amore senile? No, romanzo d'amore e basta. Il protagonista della storia non è più giovane, ma vive una seconda adolescenza innamorandosi di una donna più giovane che gli offre un'altra possibilità di “sentire” l'amore attraverso tutti i sensi, quel sentire che credeva di aver dimenticato, o meglio... dismesso. Ricambiato o meno che sia, il suo sentimento lo conduce a fare un percorso di vita in cui trova la sua direzione, il suo essere più profondo.
Non c'è solo amore in questo romanzo. Ciò che rende particolare questa storia è il raccontare il coinvolgimento fisico di un uomo la cui vita si è in qualche modo già consumata in matrimonio figli e carriera, eppure gli sembra di poter ricominciare tutto da capo.
Un romanzo che mette a nudo sentimenti che talvolta possono far paura, oppure vengono semplicemente ignorati, perchè spesso si ignora che l'età non fa regredire il desiderio né la capacità di amare. Perciò è un romanzo “trasgressivo”, ci mette davanti agli occhi qualcosa che forse sappiamo ma non riusciamo a rappresentare, come riesce a fare l'autrice che non tralascia alcuna descrizione sensazione pulsazione dell'anima e del corpo per dire questa verità, che si può amare e desiderare a qualunque età.
Uno stile semplice e l'uso del presente rendono questo libro quasi la scrittura di un pezzo teatrale, il che rende reale ogni situazione, anche se talvolta perde in vivacità.
La delicatezza di questo romanzo sta forse proprio nel farci vivere un momento di crescita di un uomo ormai cresciuto, quasi a darci quella splendida sensazione che a qualunque età ci fa chiedere: “cosa farò da grande?”
Gina Sfera, docente critico di Napoli
Marisa Giaroli
Se fosse amore
Tespi, pagg 242, Euro 15,00
Silenziose mediatrici
A due anni dalla pubblicazione, la ricerca di Catia Iori, appena ristampata, resta attualissima. Voluta e promossa dalle Consigliere di Parità della Provincia di Reggio Emilia, è molto più di una ricerca statistica e sociologica. Come il titolo suggerisce, il lavoro proietta luce sul volto delle immigrate presenti su quel territorio, ma rappresentative delle tante immigrate residenti, transitorie o permanenti, in Italia. Ad un’accurata esposizione del metodo d’indagine e dei rilievi statistici l’autrice accompagna una vera e propria opera narrativa, poiché ha avuto cura di descrivere, riportandole in discorso diretto, le testimonianze delle intervistate. Ne risulta una carrellata di ritratti tracciati con delicatezza e sensibilità e dalle biografie uniche e irripetibili, che fanno trasparire angosce, fatiche, disagi e difficoltà di adattamento, ma anche coraggio, forza e speranza di realizzazione. Vanno premiate sia la scelta metodologica che quella espositiva, oltre all’idea inedita di affrontare il tema finalmente con un approccio al femminile e in modo tale da far presente che le immigrate possono essere una risorsa umana e culturale. Dal resoconto emerge infatti che per lo più restano una presenza sofferente nel nostro paese. Le interviste vagliano situazioni personali delicate, storie di vita e di speranza ai margini della società e dal forte impatto esistenziale. La ricerca, oltre ad essere un valido strumento per operatori e ricercatori del settore, è quindi anche un documento che racchiude storie di vita e testimonia le capacità umane e professionali nascoste ed inespresse di tante potenziali cittadine.
Maria Elisa Di Pietro
Catia Iori
Protagoniste Silenziose
Il volto e il vissuto delle donne immigrate a Reggio Emilia
Ed Carocci, pagg 198
Leda, una storia e una vita
Un modo intrigante di entrare nella storia del Novecento, raccontando i grandi passaggi che hanno segnato l’evoluzione dei contesti e delle condizioni di masse di diseredati anche attraverso l’intreccio delle vite dei protagonisti. La scelta narrativa di Francesco Piva è ottima: ti prende per mano fin dalle prime pagine e ti conduce fino alla fine del libro con il piacere di conoscere documenti e date, ma anche emozioni e ricordi. E’ straordinario apprendere come, in tempi non molto lontani, ad una donna di umili origini fosse possibile arrivare dalle risaie al Parlamento. L’evoluzione della vita di Leda Colombini va di pari passo con le lotte contadine, lei ne è interprete e parte dirigente e può raccontare con il ricordo vivo cosa ha significato superare il dopoguerra e arrivare alla conquista di diritti civili ed economici. Soprattutto per le donne, che subivano un duplice sfruttamento in casa e nelle campagne essendo pagate molto meno degli uomini. L’obiettivo dell’autore è quello di analizzare le modalità attraverso cui venivano trasmessi i messaggi politici e culturali nei grandi partiti di massa, in particolare del PCI, cogliendo il senso profondo della funzione svolta da quelle che sono state fondamentali agenzie formative dell’Italia di quegli anni.
Francesco Piva
Storia di Leda
Da bracciante a dirigente di partito
Ed FrancoAngeli, pagg 300, Euro 28,00
Corpi mediatici
Una raccolta di saggi e riflessioni di impronta sociologica e semiotica che cercano di rispondere ad una serie di questioni che ruotano intorno al corpo femminile: i rapporti tra il reale e il virtuale, la ‘digitalizzazione del desiderio’, le pratiche pornografiche nella rete...Il libro si colloca in una ambito di grande attualità considerato il dibattito ancora acceso intorno all’uso del corpo delle donne che fanno i media. I vari saggi sono quasi tutti scritti da donne e trattano i temi della perfezione e dei processi identitari nei media, dell’erotizzazione del corpo delle bambine oppure dell’educazione sessuale nei media. Le due curatrici Saveria Capecchi e Elisabetta Ruspini cercano di capire cosa accade di nuovo nel mondo virtuale, a scoprono che anche lì si riproducono stereotipi di genere e le tradizionali dinamiche di potere tra uomini e donne.
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