Libri - Le parole del desiderio/ Donne over50. E allora? / Diario di un partigiano
Bartolini Tiziana Lunedi, 27/07/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2009
Le parole del desiderio
Senza la fretta che l’industria editoriale impone ai lettori, costretti a trattare i libri come oggetti di consumo, noi ragazze giovani e mature ci vogliamo sdraiare all’ombra con il nuovo libro di Elena Bellei, determinate a gustarcelo. La raccolta di racconti “Tutte le forme che può prendere l’amore” non si può leggere di corsa, perché il vissuto delle protagoniste, quasi tutte donne, italiane o straniere immigrate, va compreso con occhi lenti e respiri profondi. Elena Bellei ha ascoltato questo mondo femminile, con dolcezza, con rabbia, con indignazione, con passione e lo ha ritratto, con la forza di una scrittura colta e sapiente, degna delle grandi narratrici del ‘900. Un libro allora che ci riguarda intimamente, che può farci sollevare lo sguardo per dire: ecco, sì, è così anche per me. L’autrice tace, dissimula, crea magie, racconta minimi eventi interiori, ma anche passioni scandalose, gesti violenti e totali. Parla davvero il corpo in questi racconti, e lo fa con la sua lingua sorda, cieca, reticente, ma anche calda, appassionata, densa di profumi e sapori. L’amore come lo vivono le donne è il filo che unisce queste storie in apparenza lontane e non c’è nessuna formula che possa racchiudere in poche parole l’esperienza ricchissima e variegata che la lettrice e il lettore potranno fare incontrando, di volta in volta, le figure ritratte. Un libro per le donne che non desiderano perdere la propria anima, come la piccola prostituta Tian, che la conserva in fondo al mare. Un libro dedicato a chi sa affermare la vita, come Leda, che fa nascere il suo bambino nell’inferno della guerra. Un libro anche per gli appassionati di arte, che troveranno nelle immagini delle formelle di A. Capucci, amico e musa ispiratrice di Elena Bellei, la chiave per comprendere tutte le parole del desiderio d’amore che l’autrice fa vivere in questi racconti.
Maria Luisa Bompani
Elena Bellei
Tutte le forme che può prendere l’amore
Incontri Editrice, pagg 94, Euro 14,00
Donne over50. E allora?
Le ultracinquantenni oggi sono piene di vitalità, non rinunciano a molteplici attività e hanno il coraggio di chiudere matrimoni o aprirsi a nuove storie sentimentali. La loro aspettativa di vita sarà ancora lunga e questa consapevolezza consente di immaginare possibilità di lavoro e di piaceri. “La maggioranza delle comuni donne over50 non ha perso la bellezza, cura il peso forma, veste e si pettina senza inibizioni....I mass media, in salde mani maschili, sembrano non essersi resi conto del cambiamento e ostentano meraviglia se un una settantenne fa un viaggio avventuroso o se una sessantenne vuole candidarsi alla Casa Bianca. Insomma c’è una fascia di età che va dai 50 agli 80/85 anni che non ha trovato una collocazione per le donne, mentre per gli uomini, come al solito, non ci sono problemi”. A partire da queste osservazioni l’autrice, con piglio positivo, invita le donne a non mollare e ha sollecitato varie autrici a scrivere liberamente riflessioni ed esperienze sulla vita di coppia o sulle amicizie, sui figli e sui genitori. Pagine in cui l’assenza di omogeneità diviene la forza del libro stesso, che “non assume una posizione precisa” ma preferisce aprire “finestre” ed esplorare nuovi spazi attraverso le biografie individuali in una “polifonia” che ha il suo filo conduttore nella “psicologia del benessere delle over50”. Insomma un libro “interessante, vivace, ottimista e utilissimo” per affrontare il tempo e godere della vita.
Wally Festini (a cura di)
Ricomincio da 50. Storie e proposte di donne che
hanno superato i Fifty senza soccombere
Ed FrancoAngeli, pagg 143, Euro 15,00
Diario di un partigiano
“Chi ha voglia di conoscere che cosa sia stata la nostra guerra partigiana ... deve leggere questo libro”. L’invito di Giancarlo Pajetta nell’introduzione è di quelli a cui non ci sottrae facilmente, tanto più che il libro si presenta sotto forma di un diario “rielaborato sulla base delle note stese quarant’anni fa” come scrive l’autore nell’aprile del 1985. La riedizione è della fine del 2008, coincidendo con la scomparsa di Boldrini, deceduto a 92 anni il 22 gennaio dello scorso anno. Davvero inutile domandarsi se serve ancora soffermarsi sulla Resistenza e sugli eventi, drammatici ma inevitabili, che permisero la nascita della nostra democrazia: inutile perchè quella storia nelle scuole non è insegnata e perchè quotidianamente assistiamo a tentativi di rimuoverla e mistificarla con riletture parziali degli avvenimenti. Carlo Boldrini, il figlio, affida alla nota conclusiva le sue riflessioni sulla scia di odii e sopraffazioni che il sanguinoso conflitto mondiale lasciò dietro di sé nell’intento di unire al saluto all’uomo insignito della medaglia d’oro al Valor Militare alcune precisazioni sui fatti di Codevigo e sulle “tragiche uccisioni di repubblichini accadute negli ultimi giorni della guerra” che talune letture della storia “con occhiali deformati da ideologismo” hanno tentato di riattribuire a Bulow.
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