Risorgimento - Il ruolo delle eroine meridionali nella costruzione dell’Unità d’Italia. Antonietta De Pace, una combattente
Eroine (non più) dimenticate
La cordicella che veniva concessa alle donne condannate all’impiccagione per “custodire il pudore” tenendo legati i lembi della veste durante l’impiccagione venne rifiutata a Eleonora de Fonseca Pimentel, che “dovette far fronte alla morte senza le mutande che le avevano strappato via mentre indossava l’abito delle recluse”. I suoi illustri natali non le valsero neppure per avere il “triste privilegio di morire di scure anziché di laccio”, tanto i rivoltosi - soprattutto se donne - erano odiati dall’aristocrazia. È uno dei ritratti delle eroine del Risorgimento - tratteggiati sapientemente e curati con particolari che restituiscono con efficace immediatezza la loro umanità - da Marina Cepeda Fuentes in “Sorelle d’Italia. Le donne che hanno fatto il Risorgimento” (ed Blu). L’autrice, spagnola da tempo in Italia e giornalista dai multiformi interessi, racconta ‘l’altro Risorgimento’ attraverso documenti e testimonianze, leggende e poesie. Un libro che ha il pregio di porgere storie ed episodi con eleganza e dovizia di riferimenti e che si unisce ad altri studi nella convinzione che non basta qualche strada intitolata o qualche lapide impolverata a rendere omaggio a quelle eroine.
T.B.
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