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Le guerriere

Le guerriere

Le donne ritengono il potere "inadeguato alle loro esigenze biologiche, psicologiche, morali e politiche...ma non hanno ancora elaborato una politica che ne cambi i connotati..."

Lunedi, 09/12/2024 - La Scala ha inaugurato con la Forza del Destino, un’opera di Verdi che dimostra come la guerra, la vendetta, il pregiudizio dell’onore siano lombrosionamente fisiologici negli uomini. Ma la protagonista, vittima dell’odio del fratello per il fidanzato, figlio di re precolombiani ma ritenuto “un meticcio”, è una donna che reagisce alla violenza non solo ribellandosi al padre e diventando eremita quando il destino la condanna, ma letteralmente “combatte” con l’esercito in cui si è intruppata per ritrovare l’uomo che ama e che insegue nonostante la presunta uccisione di suo padre, vestita da soldato per potersi muovere in sicurezza. La stupenda Anna Netrebko impersona una donna che è donna, ma che sa comportarsi “come un uomo” in mezzo alle truppe o ai frati che non l’accettano in quanto femmina a cui una donna impone la sua sofferta autonomia.

Non si sa com’è, ma in questa stagione di guerre la pubblicistica racconta qua e là storie di donne “guerriere”, come se le storiche che vanno per archivi in cui giacciono i documenti “di genere” lasciati ignorati non ce ne avessero presentate parecchie. O come se le donne fossero “per natura” esenti da aggressività e da ricerca di parità pericolose come fare le soldate non solo per carriera ma “passione”. Kamala Harris si vanta di possedere una pistola e di saperla usare se incontrasse un aggressore.

I problemi - in tempo di guerre - sono di altro genere. E’ che le donne, proprio per essere state emarginate, hanno conosciuto il potere molto da vicino. E lo ritengono inadeguato alle loro esigenze biologiche, psicologiche, morali e politiche: sanno che fa male anche all’uomo che sceglie sempre la guerra anche contro di loro. Ma non hanno ancora elaborato una politica che non solo cambi il potere, ma ne cambi così tanto i connotati da doverlo chiamare in altro modo, forse “convivenza”. O, vedendo l’orizzonte attuale, “sopravvivenza”. Il veterofemminismo anni Settanta/Ottanta aveva fatto analisi diverse e non superficiali sulla pace, che oggi sono irrecuperabili e senza particolari innovazioni o proposte nelle attuali denunce online.

Comunque, a conclusione, una notizia sul solito clima regressivo che non solo questo governo (che se ne avvale alla grande) ci propone. In Lombardia un regolamento regionale del 2007, modificato nel 2022, ordinava il seppellimento o la cremazione degli esiti di aborti (spontanei o volontari) che hanno prodotto convenzioni con le aziende ospedaliere per “funerali” che dovrebbe essere comunicati alle interessate e non sempre lo sono. Il quotidiano Domani pubblicizza il podcast “Venti settimane”, uno strumento prodotto da un’inchiesta sostenuta dai lettori. Ci vogliono madri o - perché no? È sempre un posto di lavoro - soldate.

A proposito: forse in Siria sono arrivati dei talebani: c’è stata una domanda, una sola relativa a come tratteranno le donne? Eppure sarebbe il più valido strumento esplorativo.


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