Legacoop Lazio: le fonti di finanziamento per le Pari Opportunità
La Commissione Pari Opportunità di Legacoop Lazio fa il punto sui pericoli di aggravamento delle disparità di genere e fornisce informazioni e indicazioni sui possibili interventi e programmi
Venerdi, 28/05/2021 - Che la disparità di genere fosse un problema strutturale, sociale ed economico della nostra società, malgrado gli sforzi fatti in questi ultimi anni, era già un dato di fatto. Che su tale situazione la pandemia abbia calato un ulteriore colpo facendo riavvolgere indietro il nastro di molti dei passi in avanti compiuti negli ultimi anni è oramai qualcosa di provato non solo dalle testimonianze delle interessate ma anche dalle cifre che, sempre più numerose e preoccupanti, cominciano ad essere fornite dagli istituti di ricerca. Riguardano la perdita di posti di lavoro, sia quelli che sembravano stabili sia quelli già precari, il conseguente aggravarsi delle situazioni di povertà delle donne, il riconcentrarsi sulle donne della gestione familiare, il peggioramento della vita quotidiana dovuto al venire meno per lungo tempo di servizi e opportunità che supportavano carichi di cura, a cui si è aggiunto un aumento di casi di violenza e femminicidio. Cosa si sta facendo per affrontare questa emergenza al femminile? Che programmi e che risorse ci sono o si stanno programmando?
Il problema è stato affrontato nell’ambito del confronto e della stesura del PNRR, con pareri anche differenti circa l’adeguatezza dei risultati. Del resto non c’è solo il PNRR da cui aspettare soluzioni a questi come ad altri problemi.
Soprattutto quando si tratta delle questioni che riguardano le disparità di genere si deve parlare di un sistema ampio e articolato di interventi, che chiedono risorse ma non solo. L’iniziativa promossa dalla Commissione Pari Opportunità di Legacoop del Lazio dal titolo “Le fonti di finanziamento per le Pari Opportunità” ha voluto essere un'occasione non solo per raccogliere e rilanciare tutti questi aspetti ma soprattutto per confrontarsi con diversi soggetti sulle cose da fare, sui percorsi da intraprendere ma anche su iniziative già in atto che si pongono l’obiettivo di affrontare in modo forte e chiaro il problema delle pari opportunità oggi. Anna Vettigli, presidente della Commissione Pari Opportunità di Legacoop Lazio, promotrice dell’iniziativa, ha sottolineato l’urgenza di mettere in campo misure e forze e di costruire percorsi partecipati tra diversi soggetti, facendo rete o accrescendo quelle esistenti. Partita da una base regionale, il Lazio, Regione particolarmente attiva in questo periodo sugli interventi rivolti a superare “i gender gap”, l’ottica dell’iniziativa ha voluto proiettarsi sul piano nazionale, con un’inevitabile cornice europea. Di qui l’apporto dato dalla dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico responsabile dei programmi operativi comunitari, Anna Maria Fontana che ha illustrato gli impegni sostanziosi previsti nella nuova Programmazione dei Fondi europei 2021-27 su questi aspetti e che si aggiungono e intrecciano con gli interventi anche finanziari del PNRR sulla parità di genere. Che si caratterizza come si sa per l’approccio integrato.
Partendo da alcuni dati nazionali e europei sulle disparità di genere in vari campi, la dirigente del MISE si è soffermata in particolare sul gap formativo e gli squilibri tra donne e uomini nel campo dell’acquisizione di competenze di tipo scientifico e tecnologico e sulle misure previste in questa direzione, ha illustrato anche in vista delle linee previste dal PNRR il lavoro fatto e quello da fare per individuare una serie di indicatori di valutazione dell’impatto di genere che dovranno essere alla base di ogni misura nazionale ed europea. Stefania Marcone, responsabile delle Politiche internazionali ed europee di Legacoop, ha sottolineato il grande impegno che caratterizza unitariamente le cooperatrici europee per promuovere un maggiore protagonismo delle donne e nuove politiche a loro favore e che si è tradotto in una Carta di impegni sottoscritta da tutti i movimenti cooperativi europei per sostenere l’uguaglianza tra uomini e donne a tutti i livelli delle organizzazioni cooperative. Ha poi fornito un accurato esame di tutti i programmi e le forme di finanziamento previsti o prossimi a uscire a livello comunitario, molti dei quali mirati alle donne o da indirizzare per sviluppare azioni di contrasto alla disparità di genere e di pari opportunità in campo economico e imprenditoriale, sociale e culturale, soffermandosi sulle misure che incentivano lo sviluppo dell’imprenditorialità femminile. Il confronto poi si è calato nel contesto della Regione Lazio con diversi interventi che hanno portato ciascuno un ambito di politiche e azioni. L’Assessore regionale al Lavoro e Formazione Claudio Di Berardino ha rivendicato giustamente la recentissima legge approvata dalla Regione sulla parità salariale, prima legge del genere a livello nazionale, che tocca molti aspetti che intervengono direttamente e indirettamente sulla situazione di parità nel mondo del lavoro delle donne: principi di parità salariale ma anche interventi proattivi che intendono intervenire nel funzionamento dei centri per l’Impiego, previsioni di supporti economici per favorire servizi e interventi che aumentino le condizioni per una gestione paritaria delle responsabilità genitoriali, interventi sui territori e nei luoghi di lavoro per favorire la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. Alessandro Capriccioli, presidente della commissione regionale Affari europei, ha fornito un quadro complessivo delle politiche e delle azioni che, in linea con gli orientamenti più aggiornati dell’Unione Europea, mirano a creare sistemi e strumenti più efficaci perché trasversali , intervenendo in ambiti diversi, culturali, sociali ed economici e facendo rete. Loredana Pesoli, Consigliera supplente di Parità del Lazio, ha denunciato l’aggravarsi della condizione di fragilità delle donne in conseguenza della pandemia, soffermandosi sul pericolo che dopo lo sblocco dei licenziamenti siano soprattutto le donne della fascia di età intorno ai 50 anni a pagare, una fascia che invece per le esperienze e le competenze accumulate sarebbe importante per i processi di nuovi inserimenti di fasce più giovani. Ha sollecitato anche l'importanza di mettere più attenzione alla questione dei sistemi premiali che devono intervenire su vari aspetti.
Due interventi si sono soffermati poi sul tema importante della presenza e delle difficoltà che le donne stanno vivendo nel campo dell’ imprenditorialità femminile. Valeria Giaccari, coordinatrice del Comitato impresa donna di Roma, ha sottolineato gli effetti negativi della pandemia su questo settore di lavoro delle donne e ha illustrato alcuni programmi in atto rivolti a categorie più fragili di donne: immigrate, donne che escono da percorsi di violenza, giovani appartenenti a fasce sociali colpite dalla crisi.
Un quadro davvero preoccupante degli effetti della pandemia sulla realtà dell’imprenditorialità femminile è stato dato da Daniela De Vita, direttrice generale di Forma Camera della CCIAA di Roma, per la formazione imprenditoriale. Il faticoso aumento che si era registrato negli ultimi anni della presenza di imprese al femminile non solo si è arrestato ma ha registrato una grave battuta di arresto. Oggi le imprese femminili sono il 22% del totale concentrate per il 67% nel settore dei servizi, e solo per l’11% nell’industria. Per il 86% sono piccole imprese e quelle a conduzione di donne più giovani sono una minoranza (11%). Le imprenditrici denunciano oggi maggiori difficoltà nell’accesso al credito e dispongono di scarsissima liquidità. A fronte di questa situazione l’istituzione Camerale ha promosso un’ iniziativa interessante, “Donna e Impresa”, segnata da un percorso che si caratterizza per una continuità della presa in carico delle donne, sia quelle che vogliono creare un’impresa sia quelle che vogliono svilupparne una già esistente. Il percorso in pratica prevede: corsi di orientamento e formazione all’impresa, accompagnamento alla costruzione delle idee e dei piani di impresa; affiancamento personalizzato all’avvio del percorso con aiuto al reperimento di risorse mirate.
A concludere l’incontro è stata Annalisa Casino, Presidente della Commissione Nazionale Pari Opportunità di Legacoop, che si è soffermata sul problema della costruzione di indicatori per la misurazione dell’impatto di genere ricordando l’apporto concreto che la Commissione di Parità del mondo cooperativo ha dato alla definizione di questo aspetto nella stesura del PNRR e più in generale l’impegno da tempo per la definizione e l’applicazione di un sistema di valutazione nelle imprese cooperative per quanto riguarda l’uguaglianza e l’impatto di genere.
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