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Le filiere corte e la spesa “fai da te”

Le filiere corte e la spesa “fai da te”

Mangiar bene - "Oggi troviamo tutto al supermercato sotto casa nostra, ma poco di ciò che si produce nel territorio in cui viviamo finisce sulle nostre tavole"

Renata Frammartino Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2008

Oggi troviamo tutto al supermercato sotto casa nostra, ma poco di ciò che si produce nel territorio in cui viviamo finisce sulle nostre tavole. Si sente il bisogno di saperne di più, conoscere la “storia “ del cibo che consumiamo, la sua provenienza, le qualità specifiche, il metodo di coltivazione, le proprietà nutrizionali.
Gli alimenti sono, nella quasi totalità decontestualizzati e quelli autoctoni, prima di arrivare sulle nostre tavole percorrono migliaia di chilometri per tornare poi nel luogo in cui sono stati coltivati. I processi di modernizzazione e globalizzazione del sistema agroalimentare hanno favorito lo sviluppo delle “filiere lunghe”, che riducono il legame dei processi produttivi e dei prodotti con il territorio. Per ricondurre il prodotto al suo luogo di origine e a ridare visibilità ai produttori si sono sviluppate iniziative che assumono forme organizzative “corte”, che sono radicate nel territorio e perciò legate alle sue risorse naturali, culturali e sociali, e fondate su concezioni diverse del produrre e del consumare, basate su valori, principi, significati e obiettivi, come quelli ambientali, culturali ed etici.
La Filiera corta rappresenta un’opportunità per i produttori e una garanzia per i consumatori, significa cambiare il rapporto tra produttori e consumatori, tra consumatori e luoghi e modalità di acquisto, tra produzione e ambiente, sperimentare nuovi stili di consumo.
"Farmers market": dal produttore al consumatore
L’iniziativa dei ‘farmers market’ ovvero i ‘mercati contadini’, rappresenta la possibilità concreta di dare vita ad una forma di “filiera corta” a vantaggio dei cittadini e dei consumatori. Sono riservati all'esercizio della vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli. L'idea è ridurre al minimo la distanza tra chi produce e chi consuma. Garantire al consumatore un prodotto fresco, di qualità e del territorio e accorciare la filiera, favorendo un rapporto diretto produttore-consumatore e un risparmio anche fino al 30% per prodotti ortofrutticoli e di stagione.

Gruppi di Acquisto Solidale: l'unione fa la forza
Dall’ incontro dei piccoli produttori con i GAS nasce un nuovo modo di consumare, di produrre e di fare economia, garantendo agli imprenditori agricoli quanto più valore aggiunto possibile e nel contempo ridurre il prezzo finale dei prodotti a vantaggio dei consumatori. Altri obiettivi sono:
• favorire la conoscenza dei prodotti locali e le loro caratteristiche a più ampie fasce di consumatori
• mantenere le produzioni di nicchia che caratterizzano i territori più marginali
• ottenere economie di scala nella fase di commercializzazione che consentano anche ai produttori più piccoli di arrivare alla vendita diretta dei loro prodotti

La Biospesa
La filiera corta dei prodotti locali e biologici è un metodo antico e nello stesso tempo moderno di riproporre il cibo nel suo ciclo biologico naturale, e offrire al consumatore un cibo più sano ad un "giusto prezzo". I GAS sono il mezzo più idoneo per ridisegnare un consumo che pone al centro i consumatori ed i produttori. Trattandosi spesso di prodotti di nicchia, con uno scarso mercato ed una scarsa capacità distributiva da parte dei produttori, i prezzi sono alti e disincentivanti per le molte famiglie a basso reddito. Il GAS, oltre ad aumentare gli sbocchi di mercato di questi prodotti, consente di far accostare al consumo critico anche chi sarebbe altrimenti tagliato fuori per motivi di reddito.

Alcuni dati sul consumo “bio”
Per gli italiani cresce il consumo dei cibi biologici che li considerano genuini, gustosi e sicuro e che troviamo sempre di più anche nei supermercati e nei discount. L’indagine Ismea-acNielsen conferma nel 2007 una crescita del 10% della spesa per questi alimenti. In cima alle preferenze degli italiani soprattutto il Latte Bio e i suoi derivati (+9,9%) e l’ortofrutta fresca e trasformata (+ 11,4%), un po’ più in basso si collocano i dolci, le bevande analcoliche e le uova. Il consumo di prodotti biologici è più consistente nel nord Italia, soprattutto nelle famiglie con due o con quattro componenti. In casa scelgono la genuinità e la sicurezza alimentare soprattutto gli under34 e le persone tra i 45 e i 54 anni. In calo invece i “consumi biologici” degli over 64.

Altre iniziative di “corte”
 vendita diretta in azienda,
 vendita diretta a negozi
 spacci aziendali o comunità



(4 novembre 2008)

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