Le Donne per la Biodiversità: innovazione nella tradizione - di Donne in campo
25 maggio, Firenze - L’Associazione Donne in Campo incontra Vandana Shiva. Le donne dell’agricoltura per il diritto di salvare e donare i semi, per difendere le culture
Giovedi, 17/05/2012 - La biodiversità è l’insieme di specie viventi, la varietà e la variabilità degli organismi che vivono sulla Terra frutto di miliardi di anni di evoluzione. Essa è di vitale importanza per l’umanità, visto che costituisce la sua fonte di cibo, acqua e aria pulite e svolge un’attività di stabilizzazione climatica, veicola l’impollinazione delle specie vegetali selvatiche e coltivate e funge da protezione per le inondazioni. È una garanzia di equilibrio biologico per tutti gli habitat terrestri e quindi di salute per gli esseri umani.
Il nostro patrimonio genetico animale e vegetale, però, è provato da una selezione esasperata, dall’impatto dell’attività umana e “perde pezzi” sempre più velocemente. Il ritmo di estinzione delle specie è oggi mille volte superiore a quello naturale.
L'Italia è uno dei paesi europei più ricchi di biodiversità sia animale che vegetale ed è lo stato d’Europa che conta il maggior numero di specie di piante con semi. Anche la biovarietà italiana però è messa in pericolo da molti fattori.
Le donne giocano un ruolo importante in agricoltura nell’uso e nel mantenimento delle risorse naturali, nella difesa del territorio e, non ultima, nella difesa della biodiversità.
Molte associate Donne in Campo sono impegnate da anni nella conservazione di semi a rischio scomparsa, nella coltivazione di varietà antiche di frutta e vegetali, nella preservazione di razze animali a rischio estinzione. Questa libera attività si rivela quasi sempre un vantaggio economico e un fattore di competitività che, evitando danni ambientali, aumenta la sicurezza in tempi di cambiamenti climatici.
Riconnettere gli agricoltori alla natura: è questo il proposito dell’incontro tra le imprenditrici agricole dell’Associazione Donne in Campo della Cia e la filosofa e scienziata indiana Vandana Shiva, leader mondiale nel campo della difesa delle varietà delle forme di vita.
Il 25 maggio a Firenze, a Fortezza da Basso (ore 14,30), nell’ambito della manifestazione Terra Futura si tiene l’incontro “Le donne per la biodiversità: innovazione nella tradizione. L’Associazione Donne in Campo incontra Vandana Shiva”. La filosofa e scienziata indiana è infatti alla testa di un movimento mondiale a difesa della biodiversità e considera fondamentale il ruolo degli agricoltori e in particolare delle donne per operare un cambiamento che porti a utilizzare anche e soprattutto i semi autoctoni e a conservare le varietà agricole dei territori che oggi rischiano di scomparire.
L’incontro, moderato da Susanna Petruni Vicedirettore TG1 Rai, è aperto da Maria Annunziata Bizzarri, Presidente Toscana e Vicepresidente nazionale Donne in Campo e introdotto dalla Presidente nazionale Mara Longhin. Tre imprenditrici agricole, Elisa Bigiarini (Arezzo), Manuela Cozzi (L’Aquila) e Barbara Gobbi (Ancona) porteranno la loro testimonianza sull’impegno quotidiano che svolgono in favore della biodiversità. Segue l’intervento di Vandana Shiva sull’esperienza della sua Associazione Navdanya. Navdanya significa “9 semi” (simboleggiando la protezione della diversità biologica e culturale) e anche il “nuovo dono” per le sementi come beni comuni sulla base del diritto di salvare e condividere i semi. Nel contesto odierno di distruzione biologica ed ecologica, infatti, donare semi è un dono di vita, una difesa del patrimonio e della continuità. Conservare i semi è conservare la biodiversità, difendere la consapevolezza del loro utilizzo, è preservare cultura!
Nel corso dell’iniziativa si svolge uno scambio di semi tra le imprenditrici agricole Donne in Campo di varie parti d’Italia.
È inoltre allestito, per tutta la durata della mostra-convegno (25/27 maggio), uno stand con i prodotti delle imprenditrici Donne in Campo insieme alle donne dell’Associazione Navdanya che vendono le stoffe realizzate dalle donne del progetto “Fibre per la libertà”.
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