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Le donne invisibili dell’Unità d’Italia

Le donne invisibili dell’Unità d’Italia

Note ai margini - “Le non disponibili”, le uniche che non “dipendono” dal solito uomo e che svolgono lavori e professioni che sono elencati nel repertorio delle professioni e dei mestieri

Castelli Alida Venerdi, 11/03/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2011

Anche ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia diventa un’occasione utile per far uscire dal silenzio le donne, non solo quelle che sono intervenute nel periodo risorgimentale, ma anche tutte quelle che nei 150 anni successivi hanno lottato per fare dell’Italia un Paese libero e democratico.

Di molte non riusciremo a dire i nomi: sono le operaie delle fabbriche tessili dell’ottocento, che hanno lottato per condizioni più dignitose di lavoro, sono le mondine, le partigiane, le antifasciste, le braccianti e tante altre.

Sono le donne che giorno dopo giorno hanno permesso a questa nazione di crescere, e non c’è nessuna retorica in questo ricordo.

Mi sarebbe piaciuto che dopo 150 anni ci fosse però un po’ più di visibilità per le tante donne che lavorano nel nostro Paese, per la metà di noi che desiderano un lavoro, che lottano ancora per i diritti nel mondo del lavoro, negati spesso alla prima maternità. Ma le donne non fanno mai notizia. Con poche eccezioni.

Se un extraterrestre ci osservasse attraverso i mass media, potrebbe tranquillamente credere che in Italia ci sono solo due tipi di donne: quelle che vengono, quasi ogni giorno, uccise da un marito, ex marito fidanzato, ex fidanzato ecc., di cui tutti, vicini di casa, parenti e amici confermano che si trattava di un uomo gentile, educato e perbene, a volte anche buon lavoratore.

La seconda categoria, è rappresentata da donne giovani, molto simili nell’aspetto, anzi quasi uguali (labbra e seni prominenti, capelli lunghi e fianchi stretti) che tengono occupate, da non pochi mesi, le prime pagine e non solo, di quotidiani, settimanali, televisioni ed internet. Spesso svolgono un lavoro non contenuto nel repertorio delle professioni e dei mestieri e tutte dipendono da un solo uomo.

Altre sono passate al livello successivo: sono retribuite per gli incarichi politici che ricoprono, anche di grande rilievo, con fondi pubblici, ma sempre e comunque dipendenti dal solito uomo.

Ma se il nostro extraterrestre guardasse un po’ meglio si accorgerebbe, che non molto visibile ma sicuramente più interessante, c’è un ultimo gruppo: quelle che si sono definite, per opera di una di loro “le non disponibili”. Sono di aspetto fisico e di età varia, le uniche, (ma sono veramente tante) che non “dipendono” dal solito uomo e che svolgono lavori e professioni che, invece, sono elencati nel repertorio delle professioni e dei mestieri.



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