Napoli - In un dibattito pubblico organizzato dall' UDI, Unione donne in Italia, sul problema dei rifiuti a Napoli le donne si sono espresse per il riciclo e il riuso dei materiali
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2008
Venerdì 23 maggio 2008 dalle ore 17:00 si è tenuto a Napoli presso il caffè letterario "Intrameoenia" un incontro dibattito pubblico organizzato dall' UDI, Unione donne in Italia, sul problema dei rifiuti a Napoli e dei modi concreti per avviare in questa città la raccolta differenziata. I lavori sono stati introdotti da Stefania Cantatore dell' UDI di Napoli, che ha sottolineato come "dai luoghi dove per anni l'imprevidenza pubblica ha nascosto rifiuti di ogni genere e provenienza nasce il gesto responsabile..." e come "si possono aprire prospettive per il futuro grazie alla sapienza della vita quotidiana che non spera nei miracoli, e all'atteggiamento di cura specifico delle donne...". Numerosi sono stati gli interventi al dibattito e pur provenienti da luoghi diversi tutti si sono ritrovati sui criteri e sulla determinazione della lotta. Si è data informazione sulla mobilitazione operativa da parte di cittadini sempre più coscienti che si sono auto organizzati. Il presidente della provincia di Avellino, Alberta de Simone, ha raccontato la sua esperienza istituzionale dal 2004 ad oggi e come, con ferrea volontà e determinazione, ha creato tutta la filiera del ciclo dello smaltimento dei rifiuti. de Simone ha inoltre esposto gli scontri istituzionali, la collaborazione con i 119 sindaci della provincia e con i cittadini che con slancio civile hanno aderito all' iniziativa facendo schizzare in breve tempo al 43% la raccolta differenziata in quel territorio. La sua prima scelta è stata un utilizzo diverso del bilancio provinciale che dall' uso per consulenze e feste varie è passato all'acquisto di bio-pattumiere per tutte le famiglie del territorio:"..Infatti la priorità assoluta è stata quella di separare il secco dall'umido per avviarlo all'impianto di compostaggio anaerobico...è pronto anche un impianto di differenziazione del secco a Montella, ma si sta ancora aspettando il "collaudo" per avviarlo,..abbiamo anche mostrato la nostra disponibilità a raccogliere in parte i rifiuti di Napoli..". In conclusione la presidente della provincia di Avellino ha detto che occorrono le discariche e che anche nelle cave si possono fare, l'importante però è che quest'ultime siano argillose, perché l'argilla è impermeabile e che, in una terra di terremoti nella quale noi siamo, non c'è alcuna impermeabilizzazione artificiale che tenga ad un sisma, il rischio è quello di inquinare le falde acquifere di tutta la regione Campania e parte della regione Puglia la quale usufruisce delle acque della provincia di Avellino. Il Comitato Civico flegreo "Donne in Nero" ha illustrato i punti del documento, che ha unito quattro comuni dell' area flegrea: Pozzuoli, Quarto, Monte di Procida, Pianura. Contro la militarizzazione del territorio, per una naturalizzazione dello smaltimento dei rifiuti si è messa in atto un azione per proteggere la Terra dai rifiuti e dalla guerra, perché le donne hanno un legame indissolubile con la natura e sono contro un sistema che vuole solo incenerire, eliminare. Le donne invece vogliono riconvertire, far rinascere, riciclare e si stanno impegnando localmente per la riduzione degli imballaggi e per la gestione capillare della differenziata partendo da ogni singola famiglia. La rappresentante di Cittadinanza Attiva ha a sua volta sottolineato la necessità di "eliminare l'oggetto della contesa: I Rifiuti, la spazzatura è nostra con le compostiere domestiche...inoltre bisogne lavare le bottiglie perché solo la plastica pulita può essere riciclata...". Alcune donne in sala hanno proposto un "Progetto di gemellaggio" di un territorio napoletano con un comune che già pratica la differenziata ed hanno proposto uno slogan "Io non voglio produrre ricchezza per la mafia". Il Centro Studi e Coordinamento della Partecipazione democratica ha affermato che "Il segreto di Stato, introdotto con il dpcm (decreto presidente consiglio ministri) n° 90 del 16.04.08, potrà essere utilizzato nei campi più disparati, esso tutela interessi economici, finanziari, industriali, ecc. e nei fatti rende impossibile ai cittadini partecipare ai processi decisionali su piani e programmi futuri che hanno ricadute sulla salute, ambiente, qualità della vita come rifiuti, nucleare, ecc...Occorre utilizzare la Carta di Aalborg, che sancisce il dialogo con le popolazioni locali". Si è data notizia di una grande occasione d incontro che si terrà il prossimo 21 giugno: "una Marcia della Pace da Acerra a Napoli", alla quale sono stati invitati a partecipare tutti i cittadini. Mentre si svolgeva il dibattito una rappresentante del Comitato "No alla Discarica di Chiaiano" ha informato l'assemblea di aver ricevuto un messaggio: "A Chiaiano stanno caricando sul presidio"..e a questa notizia l'incontro si è concluso rumorosamente ed alcune persone presenti si sonno avviate a Chiaiano. I fatti avvenuti nelle ore successive sono stati già resi noti. Va ribadito che la gente è inerme, che non vi sono infiltrazioni di facinorosi, che i napoletani si vogliono far carico della "loro" spazzatura attraverso la raccolta differenziata che però le istituzioni non fanno partire perché le eco-balle valgono tanto oro quanto pesano e che non si "devono" rendere più leggere!
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