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Le donne del PSE per una Europa giusta!

Le donne del PSE per una Europa giusta!

Emilia Romagna - Crescita, eguaglianza e diritti civili al centro del nostro impegno.

Mori Roberta Lunedi, 31/03/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2014

 Il PES Women Summit, tenutosi a fine febbraio nella sede nazionale del Partito Democratico, ha segnato simbolicamente l’avvio del congresso del PSE e della campagna elettorale, nello “storico” giorno dell’adesione del PD alla famiglia Socialista&Democratica europea. Oltre a chi scrive hanno partecipato diverse amministratrici o coordinatrici Donne Democratiche dell’Emilia-Romagna che, a dire il vero, nella teoria come nella pratica si sono sempre sentite appartenenti a questa famiglia. Del resto, come ha sottolineato la presidente PES Women Zita Gurmai, “noi siamo il partito che ha costruito un manifesto reale per le donne”. Lo stesso slogan scelto per l’incontro, Potere alle donne, è molto concreto, così come la volontà di dedicarlo al tema del divario retributivo, alle politiche per superarlo e per un’occupazione femminile di qualità.

Sono in pochi a sapere che il 28 febbraio è la Giornata europea per la parità retributiva, nata quattro anni fa per sensibilizzare e ottenere politiche di riequilibrio. La differenza tra il salario orario medio lordo degli uomini e quello delle donne sull'intera economia si attesta al 16,4% nell'Unione. In alcuni paesi, come l’Italia, l'Ungheria, il Portogallo, il divario retributivo tra i sessi è aumentato negli ultimi anni; e se è vero che assistiamo dal 2010 ad un timido livellamento, questo “è in buona parte attribuibile a una diminuzione delle retribuzioni maschili, come conseguenza della crisi economica, più che a un aumento di quelle femminili": parola della Vicepresidente della Commissione europea Viviane Reding. Ostacoli alla parità sono sistemi retributivi poco trasparenti, assenza di chiarezza giuridica nella definizione di "lavoro di pari valore" e la scarsa informazione, ad esempio non sono disponibili dati sui livelli salariali per categoria di dipendenti e le vittime di discriminazioni non sanno come presentare un ricorso efficace. Le donne democratiche e socialiste europee sono impegnate a rimuovere tali ostacoli e su politiche giuste che assicurino l’autonomia femminile e un contributo pieno delle donne allo sviluppo economico.

Crescita e inclusione sono prioritarie, contro le politiche di austerità che ci hanno soffocato. Ciò significa anche condivisione della responsabilità politica e una maggiore presenza femminile nel mondo del lavoro, delle professioni e ai vertici decisionali. Il rafforzamento economico e sociale delle donne avrà effetti positivi in termini di maggiore eguaglianza dello sviluppo, giustizia sociale e diritti civili. Non da ultimo, vogliamo vivere in una società dove gli stereotipi sessisti non trovino spazio e la violenza di genere sia finalmente sconfitta. Assieme alla presidente Zita Gurmai abbiamo lanciato l’appello per istituire l’Anno europeo contro la violenza alle donne.

Ha chiuso i lavori del PES Women Summit il candidato Martin Shulz, il quale ha ribadito con forza che la campagna per i diritti, contro la violenza e contro il gap salariale non è una campagna delle donne, ma di tutto il Partito socialista europeo e soprattutto un impegno che perseguirà con determinazione da Presidente della Commissione Europea. Il nostro contributo si può riassumere così: per il lavoro e i diritti delle donne, cambiamo l’Europa!





NON SOLO CODICI ROSA. IMPEGNO BIPARTISAN PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA.



(Bologna, marzo 2014) Voto unanime su una risoluzione bipartisan che impegna la Regione Emilia-Romagna a “favorire, sostenere e sviluppare le esperienze territoriali anche sperimentali di organizzazioni integrate e multidisciplinari dirette a potenziare prevenzione, diagnosi e cura delle patologie femminili e di genere correlate, nonché a portare a completa attuazione gli indirizzi già adottati per l’accoglienza delle vittime di violenza”. Inoltre, sviluppo su tutto il territorio del c.d. ‘Codice Rosa’ per la presa in carico delle donne e dei minori vittime di violenza che si rivolgono ai Pronto soccorso ospedalieri. La presidente dell’Assemblea regionale Palma Costi e la consigliera Roberta Mori hanno espresso una soddisfazione non di rito: «L’aver portato anche le minoranze sulle nostre posizioni si tradurrà in un impegno autentico della Regione ad estendere e rendere interdisciplinari, cioè efficaci, gli interventi per le vittime di violenza di genere». Un tassello importante si è aggiunto al lavoro della Commissione Parità, propedeutico all’approvazione (e attuazione) della legge quadro regionale.



(redazionale)

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