Terni/ L’arma dell’informazione - Allo Sportello della consigliera provinciale si informa per contrastare la scarsità di scelte autonome nella creazione di imprese
Alessandra Robatto Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2005
L’esperienza di questi anni in cui l’Ufficio è stato attivo sul territorio provinciale raccordandosi con le Istituzioni, le agenzie formative presenti, la Commissione di parità provinciale e il Centro Pari Opportunità della regione dell’Umbria, mi permette di delineare alcuni elementi essenziali che ne hanno connotato le principali direttrici. In primis il territorio della Provincia di Terni, segnato negli ultimi due anni da una dura vertenza con la principale azienda del territorio la Ast. Tyssen Krupp, ha fortemente risentito della grave crisi del mercato del lavoro; tanto più che le attività tipiche dei mercati di produzione a più forte presenza femminile, quella del tessile e della produzione di ceramiche nelle zone dell’Amerino-Narnese, sono state anch’esse duramente colpite dal fenomeno della globalizzazione. Aziende chiuse, alta presenza di donne in mobilità o licenziate nelle liste esaminate dalla locale Commissione Tripartita della quale fa parte di diritto la Consigliera di parità, scarsa o scarsissima, se non in pochi settori dell’artigianato e dei servizi alla persona, la propensione alla scelta “autonoma” nella creazione di impresa, limitata propensione alla mobilità per cercare altrove occupazione.
Il mio lavoro è stato quindi incentrato su attività che si propongono di informare, le numerose utenti del servizio di Sportello della Consigliera di Parità, sulle possibilità di accesso al lavoro così come delineate dalla recente legge 30/2003 e sui decreti attuativi successivi, sulla legislazione in favore della lavoratrice madre e della donna sia nell’accesso al mercato del lavoro sia nella successiva corretta esecuzione del rapporto di lavoro, sull’esame di lamentate discriminazioni tra uomini e donne nel mercato del lavoro.
Nella zona della Provincia di Terni il problema della disoccupazione è donna (oltre il 13,1%), c’è un alto livello di istruzione (diplomate 40,7% e laureate 11,4% , spesso però con lauree deboli per i settori di occupazione più tipici dell’industria locale: siderurgica, chimica e legata alla verticalizzazione), importante è valutare l’efficacia dei recenti provvedimenti legislativi e analizzare gli indici di reale occupazione, evitando di aggregare dati in base ai quali le ultime indagini Istat su campioni di donne intervistate -in quel momento magari occupate con lavori del tutto precari e instabili- fanno uscire così dal numero delle disoccupate un gruppo significativo di donne: il tasso di disoccupazione per il 2004 -guarda caso- è riportato per questa Provincia al di sotto del 10%( 7%) non consente quindi di applicare il prezioso strumento del “Contratto di inserimento “che è scelto dalle aziende a fronte dei numerosi vantaggi fiscali previsti.
Sono questi solo alcuni degli elementi utili a dimostrare come l’incontro con la Consigliera di parità significhi per molte donne, giovani o meno, un supporto anche di natura tecnico- giuridica, spesso volto alla conservazione dell’occupazione, laddove le condizioni e le buone pratiche messe in atto dalle Istituzioni locali e dal mondo dell’imprenditoria non siano ancora state totalmente in grado di aumentare l’occupazione femminile o di ridurre le numerose differenze di genere sia nell’accesso sia nella conquista di spazi decisionali a più alto livello.
Anche in questa realtà territoriale i cambiamenti sociali e legislativi hanno quindi molto inciso sulla precarizzazione e sulla difficile conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della famiglia e dei servizi offerti dal territorio. La sfida della Consigliera di parità è anche quella di seguire le esperienze e le sperimentazioni valide che si stanno attuando sul territorio nazionale, riportate nella Rete nazionale delle Consigliere e nei vari gruppi di lavoro (come esperta giuridica in diritto Amministrativo partecipo al gruppo di lavoro numero cinque “Discriminazioni e azioni in giudizio”) che è diventata un occasione di arricchimento per chi, come me, ha iniziato ad amare la sfida di valorizzare il ruolo della Consigliera di parità e di contribuire ad incrementare una cultura dell’ informazione delle politiche di genere e di pari opportunità.
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