Login Registrati
Le Case e i Centri delle donne FANNO RETE

Le Case e i Centri delle donne FANNO RETE

- Le Case e i Centri sono un coagulo di storie e politiche. Dopo l’incontro nazionale si va verso un coordinamento. Per contare di più, insieme

Costanza Fanelli Domenica, 20/01/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2013

Sono tanti i Luoghi e le Case delle donne in Italia, centri di incontro e aggregazione, di attività politiche, sociali, culturali, sedi di archivi e Biblioteche al femminile, di servizi rivolti alle donne e al territorio ma anche spazi dove stare insieme, spesso dotati di confort, servizi di ospitalità, ristorazione e intrattenimento. Storie e territori diversi, con generazioni diverse di promotrici e animatrici, ma non era mai successo che si incontrassero in tante, che parlassero della loro esperienza, dei problemi incontrati, delle prospettive. È avvenuto a Roma il 1° dicembre scorso, presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma, con la partecipazione dei Centri e donne di Torino, Milano, Trieste, Bologna, Modena, Ravenna, Pisa,Viareggio, Cagliari, Napoli, Lecce. Altre esperienze non hanno potuto essere presenti, ma avrebbero voluto.

A lavorare per arrivare a questo incontro sono state alcune donne della Casa Internazionale delle Donne di Roma, che a distanza di 10 anni dalla sua costituzione ufficiale dopo anni di occupazione si interroga sulle modalità con cui proseguire il cammino, indispensabile ma difficile, in bilico tra il mantenimento dell’espressione del movimento e la forma istituzionale. “I luoghi fanno i conti con le trasformazioni della società e, rimanendo punto di riferimento, sono importanti per le nuove generazioni perché permettono di costruire genealogie femminili, - ha osservato l’Assessora alla Cultura della Provincia di Roma Cecilia D’Elia, aggiungendo che - anche quando gestiscono servizi le Case delle donne rappresentano spazi di libertà perché non li concepiscono come luoghi di potere patriarcale. Oltretutto questi luoghi consentono di sperimentare nuovi modelli di gestione e di autoimprenditorialtà”. Non a caso la risposta è stata straordinaria per numero e voglia di partecipare, per scambiarsi esperienze e condividere riflessioni sulle tante cose fatte, sulle difficoltà incontrate e sulle innumerevoli criticità. Si tratta di 18 realtà sparse in tutta Italia che, in diverse forme, promuovono una molteplicità di iniziative e servizi che hanno come minimo comun denominatore la volontà di porre al centro della propria azione il protagonismo femminile. Questione nodale, per tutte, il problema della fatica di far vivere questi luoghi in autonomia politica ed economica, di mettere insieme progettualità e risorse adeguate. Ognuna ha raccontato delle diverse forme di gestione scelte e dei rapporti, negoziali e politici, con gli Enti Locali. Alcune sono più capaci di trovare risorse attraverso progetti locali e internazionali, altre sono più concentrate sulle attività rivolte alle donne del territorio. Tutte sono oggi alle prese con i tagli alla finanza locale, con la difficoltà di vedersi riconosciute appieno come luoghi che producono partecipazione, benessere, servizi alle donne e al territorio. Tutte con una grande voglia di proseguire nel lavoro di collegamento.

Nati per lo più sul finire degli anni Settanta dai movimenti femministi, in questi trent’anni di attività questi luoghi hanno saputo produrre cultura e saperi al femminile, cercando di proporre sempre uno sguardo “differente” alla propria azione politica, ponendosi come una vera e propria “infrastruttura sociale” che ha messo in collegamento associazioni femminili, singole donne, istituzioni e rispondendo, in alcuni casi, ai bisogni delle persone con la creazione di servizi.

Un’azione culturale che è ancora attuale, se si pensa che all’incontro hanno partecipato anche 5 realtà che si stanno impegnando ora per la creazione di nuove case delle donne in diverse città.

La convinzione di tutte è che la presenza di luoghi fisici deputati a raccogliere associazioni, gruppi e singole (e le loro storie attraverso archivi e documenti) abbia favorito un laboratorio politico, sociale e culturale importante, ma soprattutto abbia dato un contributo alla storia politica femminile in Italia. L’esistenza di questi luoghi - è stato osservato - è quanto mai necessaria, ora, per raccogliere le istanze e le proposte delle generazioni più giovani, cercando di accogliere un sentimento di aggregazione comune a molte donne.

Si è deciso di creare un coordinamento tra questi luoghi al fine di mantenere la relazione avviata e per continuare a scambiarsi informazioni, saperi, esperienze e competenze. L’obiettivo è anche elaborare proposte concrete per il riconoscimento istituzionale di questi luoghi. Il coordinamento consentirà inoltre di lavorare insieme per dare più spessore e continuità alla conoscenza reciproca, per costruire una maggiore visibilità. ‘noidonne’, uno dei soggetti impegnati nell’organizzazione dell’incontro, darà spazio a questo percorso, contribuendo a diffondere le attività e le donne di questi luoghi, anche attraverso il sito www.noidonne.org.



Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®