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Le ASL si genuflettono ai movimenti pro vita

Le ASL si genuflettono ai movimenti pro vita

Torino, nuova petizione popolare per il ritiro definitivo del Protocollo Cota

Venerdi, 16/09/2011 -
“Le strutture sanitarie pubbliche sono luoghi di cura della salute e di prevenzione, per tutti, non bacheche di becera propaganda politica”. Il consigliere regionale Andrea Stara non usa mezzi termini in merito alla campagna dei Movimenti per la Vita, che la Direzione Sanitaria ha autorizzato all’interno di alcune strutture dell’Asl 2. Una partita aperta quella dell’introduzione delle frange più intransigenti degli antiaboristi all’interno dei consultori pubblici, che vede da oltre un anno un braccio di ferro politico tra lo stesso Governatore Cota, da un lato e gli operatori del settore, le associazioni femminili e molti esponenti del mondo politico dall’altra. Stara è stato tra i promotori e tra i più attivi fautori della lotta contro il Protocollo CotaFerrero che apriva le strutture pubbliche al Movimento per la vita. Una battaglia vinta nell’aula del Tar ma non ancora chiusa. “Strumentalizzare l’immagine di dubbio gusto di un feto per colpevolizzare le scelte personali delle donne va oltre ogni iniziativa politica o amministrativa. Le strutture sanitarie pubbliche non sono curve da stadio. La Direzione Sanitaria si faccia carico di promuovere una corretta azione di educazione e prevenzione sanitaria, non una campagna pubblicitaria di parte”, rilancia Stara e annuncia una nuova petizione popolare per il ritiro definitivo del Protocollo Cota. “Si avvii piuttosto un confronto serio con i medici e gli infermieri del settore, coinvolgendo anche le associazioni se si vuole, ma senza perdere di vista l’interesse principale, che è la tutela della salute della donna”.



(16 settembre 2011)

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