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Lazio / Sei su dieci, ma l’amarezza resta

Lazio / Sei su dieci, ma l’amarezza resta

Elezioni regionali / Preferenze cercasi - Il PD di nuovo non elegge donne nel Lazio, ma Nicola Zingaretti nomina sei assessore su dieci in giunta. Il riequilibrio di genere c’è, ma il problema rimane

Maria Fabbricatore Domenica, 05/05/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2013

“Guardiamo la Regione con occhi nuovi. Alla Regione Lazio vota PD e scegli una donna”. Così recitava lo slogan che ha accompagnato la campagna elettorale delle recenti elezioni regionali del Lazio, con ventiquattro occhi delle candidate che guardavano sorridenti. Ma nessuna è stata eletta, analogamente a quanto accaduto nella precedente legislatura. Nel nuovo Consiglio regionale non ci sono donne neppure tra le fila del PDL, in compenso il Movimento 5 Stelle ne ha elette quattro su sette consiglieri e una entra con la Lista Storace. In compenso sono cinque le donne portate in Consiglio grazie al listino bloccato di Nicola Zingaretti. È stridente la discordanza tra l’alta presenza femminile PD in Parlamento e lo zero della Regione Lazio. La causa di questa situazione è individuabile nel sistema di selezione delle candidature. Con le liste bloccate previste dal Porcellum la responsabilità delle candidature è dei partiti e degli apparati, mentre quando occorrono le preferenze (e tante) per le donne la strada è tutta in salita. Il sistema della doppia preferenza (possibilità di esprimere due preferenze sulla scheda elettorale ma solo di sesso diverso, pena annullamento del voto) sembra quello più efficace ad ottenere l’elezione di donne. “Dieci donne su cinquanta al Consiglio Regionale, solo cinque sono state elette e nessuna nelle liste del centrosinistra. Cinque delle dieci sono nominate con il listino”. Marta Bonafoni è una delle cinque nominate attraverso il listino del Presidente e ci tiene a sottolineare che “le sei Assessore scelte dal Presidente Zingaretti per la sua Giunta rappresentano un equilibrio di genere fatto di competenze e di merito e non di quote”. Nella squadra più rosa d’Italia c’è Alessandra Sartore - già dirigente al Ministero dell’Economia - con il ruolo di Assessora al Bilancio; c’è la scrittrice Lidia Ravera all’Assessorato Cultura e Sport; Agricoltura, caccia e pesca sono state affidate all’imprenditrice agricola Sonia Ricci; Lucia Valente, docente di diritto del Lavoro alla Sapienza, è Assessora al Lavoro mentre Concettina Ciminiello, direttore amministrativo della Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze, è Assessora alla Semplificazione e Pari Opportunità. “Non si tratta di una scelta di facciata - ha dichiarato il Presidente Zingaretti -, ma del risultato di grandi cambiamenti nella nostra società e del ruolo che le donne stanno conquistando nel nostro paese”. A Valentina Corrado del Movimento 5 Stelle è andata la presidenza del CO.RE.CO.CO. Comitato di Controllo Contabile, un comitato strategico che ha accesso a tutta la documentazione contabile. “Siamo soddisfatti del risultato ottenuto – ha dichiarato Corrado -. Ma non possiamo non constatare che all’interno degli organi di controllo istituzionali non è stato rispettato l’equilibrio tra sessi, la cui garanzia è disciplinata dall’articolo 6 comma 6 dello Statuto della Regione Lazio”. Le sfide che attendono Zingaretti sono notevoli e riguardano anche, e non solo, un bilancio disastroso lasciato in eredità dalle amministrazioni precedenti. L’indebitamento che supera i 22miliardi di euro comprende in gran parte il deficit sanitario pari all’80% della totalità del bilancio. Il capitolo sanità è il fulcro centrale che Zingaretti vuole affrontare cambiando l’ottica e considerando la sanità “non una spesa, ma una risorsa” come affermato in campagna elettorale. In quest’ottica si leggono i provvedimenti che si vogliono prendere: la chiusura dell’ASP, l’Agenzia di Sanità Pubblica, ma anche la Centrale Unica degli Acquisti che vanno sotto le voci di risparmio per rientrare di quelle spese oramai insostenibili. Insomma il riordino dei conti a partire dalla lotta agli sprechi. Di fatto l’approvazione del bilancio è il primo vero scoglio senza il quale non si può governare, poi la sanità e quindi l’emergenza rifiuti. “Ci spetta un lavoro molto difficile vista la situazione che ritroviamo nell’intera regione - ha affermato Zingaretti -, ma sono sicuro delle capacità delle persone che abbiamo scelto e che faranno ripartire davvero il Lazio”.

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