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LAVORO, UN PATTO DI DONNE

LAVORO, UN PATTO DI DONNE

Editoriale di ottobre 2011 - LETTERA APERTA A SUSANNA CAMUSSO e EMMA MARCEGAGLIA

Bartolini Tiziana Lunedi, 03/10/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2011

I tagli alla spesa pubblica hanno prodotto e produrranno effetti devastanti sullo stato sociale, gravando prevalentemente sulle donne che si sobbarcano le cure di famiglie, bambini e anziani. Il prolungamento della vita lavorativa sarà un ulteriore peso da portare senza il sostegno di servizi sociali. Il lavoro femminile è sottopagato e sempre più precario, anche quando le donne esprimono professionalità qualificate. La disoccupazione e la sotto-occupazione dilagano nella generale sospensione di diritti sanciti e di tutele minime come, ad esempio, per la maternità.

Le donne sono già tra i soggetti più colpiti dalla crisi e i provvedimenti di questo governo, dettati da una sfrontata misoginia, dissipano un prezioso capitale umano.

Vi domandiamo: l’Italia può superare una crisi che è economica e culturale senza la partecipazione attiva della metà della popolazione, può fare a meno delle competenze e del contributo di milioni di italiane?

Nelle piazze del Se Non Ora Quando, con le recenti campagne referendarie e, da sempre, nell’associazionismo le donne contribuiscono a far crescere l’economia e la cultura. Questo tesoro è ignorato e svilito anche, ma non solo, da una politica ripiegata su se stessa ed incapace persino di utilizzare il meglio che avrebbe a portata di mano.

Vi rivolgiamo questo appello ritenendo che la gravità della situazione richieda a tutte e tutti uno sforzo straordinario, perché è ormai chiaro che o si reagisce in modo adeguato o le donne italiane non potranno continuare un cammino di progresso ma perderanno progressivamente l’autonomia e le libertà conquistate.

E’ maturo il tempo di un protagonismo femminile capace di inventare e sperimentare. Per chi, come voi, è classe dirigente questo è anche il tempo del duro compito dell’assunzione di responsabilità.

Pur rappresentando interessi diversi, e contrapposti, entrambe siete espressioni del mondo del lavoro. Ed è proprio a partire dal lavoro che il nostro Paese può e deve ritrovare le radici dei suoi valori e darsi lo slancio necessario per immaginare nuove prospettive. Comprendiamo e rispettiamo l’impegno profuso per tenere insieme le tante diversità che attraversano le vostre rispettive realtà. Essere ai vertici significa comunque assumere responsabilmente decisioni ma, in certi momenti, diventa indispensabile andare oltre e provare ad infrangere gli schemi consolidati. Soprattutto quando le rotture sono indispensabili per aprire nuove piste.

E’ il momento del coraggio e di mostrare che una leadership femminile davvero può fare la differenza perché sa osservare il mondo da una prospettiva diversa che spazia verso il futuro. Nel rispetto dei vostri ruoli, e senza temere il conflitto, potete parlare al mondo del lavoro con parole nuove e sagge. Potete, autorevolmente, fare proposte ed attuarle. Senza aspettare i tempi della politica.

Vi chiediamo di stipulare tra voi un patto di donne nel nome del diritto al lavoro e dei diritti nel lavoro che abbia al centro le donne. All’interno di regole condivise e nel rispetto della dignità della persona vi chiediamo di ideare un piano di sviluppo sostenibile che investa sulle donne e in infrastrutture sociali. Vi chiediamo di assumere, promuovere e difendere uno sguardo femminile nella gestione di questa fase complessa, che non significa ovviamente escludere gli uomini. Tanti e tante comprenderebbero che agite nell’interesse comune, consapevoli che se le donne saranno le vittime della crisi perderemo tutte e tutti. E non solo economicamente.



Tiziana Bartolini, direttora di noidonne e www.noidonne.org

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