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Lavoro e dignità delle donne

Lavoro e dignità delle donne

Piemonte - Molestie sessuali sul luogo di lavoro: sono molte ma poche le denunce

Castelli Alida Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2007

Il 91% delle donne che subisce una molestia sessuale, uno stupro o un tentato stupro sul lavoro o un ricatto, non denuncia l’accaduto. Perché? I motivi sono emersi da uno studio effettuato dalle Consigliere di Parità della Provincia di Torino che hanno presentato una decina di casi trattati segnalando le carenze che rendono difficile intervenire a tutela della persona che ha subito una molestia sul lavoro. “Una volta superata la difficoltà di raccontare l’accaduto e di richiedere una tutela – hanno spiegato Laura Cima e Ivana Melli – ci scontriamo con la difficile ricerca delle prove e delle testimonianze che attestino la molestia. Il timore di ritorsioni ma anche alcuni preconcetti nei confronti della persona molestata, rendono poche persone disponibili a testimoniare. In altri paesi dove è applicato l’inversione dell’onere della prova, che attribuisce alla persona accusata il dovere di dimostrare la propria innocenza, è più agevole procedere e tutelare la vittima. Noi spesso dobbiamo desistere proprio perché la difficoltà nel reperire prove e testimonianze rischierebbe di aggravare la situazione della persona in difficoltà”.
La solitudine in cui la persona si trova di fronte a una situazione di molestia o il ricatto che può subire nell’ambito di colloquio d’assunzione sono state testimoniate da alcuni racconti e dalle testimonianze portate dall’avv. Alida Vitale, Consigliera di Parità regionale, dall’avv. Stefania Gerbino, consulente legate del Telefono Rosa e rappresentanti sindacali. Quest’ultima ha presentato le rilevazioni del servizio “Vicino a te” il camper itinerante sul territorio cittadino e dei paesi della cintura di Torino, promosso dal Telefono Rosa in collaborazione con la Provincia di Torino, e che nel 2007 ha indirizzato alle Organizzazioni sindacali e alla Consigliera di Parità ben 67 segnalazioni di mobbing, molestie, discriminazioni nell’avanzamento professionale e di carriera, nel trattamento economico e retributivo, minacce licenziamento sul luogo di lavoro. “La percezione è quella di un fenomeno diffuso – ha sottolineato l’avv. Gerbino – ma molto sommerso soprattutto nel momento dell’assunzione”. Per questo, ha spiegato la presidente del Telefono Rosa, Lella Menzio “dovremmo individuare formule di tutela, come il bollino già sperimentato negli altri paesi, per segnalare negli annunci di lavoro le aziende “serie” quelle in cui non avvengono molestie o ricatti sessuali nel momento dell’assunzione”.
L’iniziativa ha contribuito a rafforzare l’intenzione di attivare un tavolo di lavoro per rafforzare un’azione di rete e diffondere la prevenzione e rafforzare il contrasto.
(Informazioni www.consiglieraparitatorino.it)

26 novembre 2007

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