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Laura Puppato a Roma - di Maddalena Robustelli

Laura Puppato a Roma - di Maddalena Robustelli

Politica e primarie in un incontro a Roma alla Casa Internazionale delle Donne

Mercoledi, 10/10/2012 - Quel che mi ha colpito nell’incontro con Laura Puppato, organizzato lo scorso venerdì alla Casa internazionale delle donne dai comitati romani che la sostengono nella corsa per le primarie del Pd, è stato quel microfono che, girando per la sala, consentiva ai presenti di formulare le domande più varie. Difatti non mi sono trovata di fronte alla tipica e canonica presentazione di una candidata, che era lì ad arringare i suoi attenti sostenitori, pronti a partire e correre alla ricerca forsennata di un voto per la loro leader. Ho ascoltato, invece, tante domande, accomunate da un unico file rouge, pur nella diversità degli argomenti posti all’attenzione di Laura Puppato, domande che evidenziavano in modo netto l’esigenza di dare risposte ad un unico e grande quesito: possiamo fidarci di una donna, che non conosciamo e che per di più si candida alla guida del Paese, anche se solo attraverso lo strumento delle primarie di un partito, noi che con le nostre domande dimostriamo di non confidare più nella classe politica attuale? Mi ha colpito, e come, quella voglia collettiva di partecipazione, quasi fosse un’anomala conferenza stampa dove al posto dei giornalisti c’erano tante persone che cercavano un motivo per ritornare a credere in qualcuno/a, ma, soprattutto, a fidarsene. Emblematica è stata la richiesta di una donna: “perché dovrei ancora una volta votare Pd?”. A tale proposito Laura Puppato ha così risposto: “se prima era facoltativo, ora è obbligatorio, ma non con questa legge elettorale, che consente a qualcuno di salvare il suo posto e non permette di salvare il Paese”.

Quella risposta è stata esplicativa dell’intero asse portante dei successivi enunciati della candidata alle primarie del Pd, perché la dimensione del bene comune da salvaguardare, indubbiamente, è stata la chiave di lettura principale di ogni sua replica. Così è stato sui temi economici quando, esprimendosi sulle vicende Ilva, Alcoa e Fiat, ha avuto parole dure contro Berlusconi che, imponendo al proprietario dell’impianto industriale di Taranto di investire in Alitalia, ha dirottato ivi i fondi destinati alla messa in sicurezza delle acciaierie ed alla bonifica dei terreni circostanti l’opificio industriale; contro le politiche industriali governative che hanno consentito all’Alcoa, a suo dire altro spaventoso esempio di mala politica, di avere sempre lo stesso piano energetico; contro Marchionne che, come imprenditore non solo non è stato capace di innovare la Fiat ma, addirittura, è stato considerato da A. Merkel poco credibile, allorquando aveva appalesato l’intenzione di investire nella Opel tedesca senza presentare quel piano industriale più volte richiesto dalla leader della Germania. Anche i temi etici hanno ottenuto, però, risposte più che soddisfacenti, visto che Laura Puppato sulla tutela dei figli all’interno delle coppie di fatto ha chiaramente enunciato che “la genitorialità è una questione che va risolta subito”; sul testamento biologico ha ribadito che “ad ognuno deve essere riconosciuta la facoltà di scegliere un modello per il proprio fine vita”. Ma è principalmente sulla tutela della 194 che le sue parole sono state ferme e chiare, visto che la macchina del fango mediatico continua a sporcarla indebitamente: “sono pronta a presentare una denuncia alla Procura della Repubblica, perché non si permette ad una donna, che richiede l’interruzione volontaria di gravidanza, di poterla effettuare, in quanto nel Veneto la percentuale dei medici obiettori è pari all’87%”.

Nel rispondere alla domanda di una donna, proveniente dalla Sardegna, che le chiedeva quanto si fosse consapevoli del danno paesaggistico ed ambientale che nella sua terra l’eolico aveva causato, la candidata alle primarie ha avuto l’opportunità di spiegare come nell’esplicazione del proprio mandato di sindaco di Montebelluna ha fatto aderire tale comune, per primo in Italia, al Protocollo di Kyoto, anche se, a dir la verità, sono solo otto gli enti territoriali dell’intera penisola che hanno fatto propria la suddetta convenzione internazionale in difesa dell’ambiente. In tal modo ha presentato progetti per le opere pubbliche, che hanno consentito di risparmiare sui consumi elettrici, e nel contempo ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza di attingere ai fondi europei per la loro realizzazione. Infine, sulla sua esperienza attuale di consigliera regionale del Veneto, nonché capogruppo Pd all’interno della correlata assise, ha evidenziato come sia indispensabile lavorare ad un aumento della percentuale delle donne presenti nelle istituzioni, perché “lo sguardo femminile è fondamentale in politica”, tant’è che, lavorando nella commissione regionale Statuto, ha determinato le condizioni per la modifica della legge elettorale veneta. Proprio il riferimento a quello sguardo di genere, alla fine dell’incontro, le ha fatto affermare con rammarico che “c’è sempre una ragione per non votare una donna, quando poi tanti scrupoli non si hanno con le figure maschili, e a quanti vi diranno che non vale la pena di votarmi vi chiedo di raccontargli la mia storia, così come in breve ho fatto qui stasera”.

Questa richiesta d’aiuto, di sostegno ideale nella campagna per le primarie del Pd, a lei, che non vuole servirsi “né di guru della comunicazione né di forme particolari di pubblicità, ma solo di aiuto diretto da parte di chi crede nella sua storia”, ha nuovamente appassionato i presenti all’incontro. Quei presenti che, coinvolti direttamente da quel microfono che passava di mano in mano nella sala del convegno, sono andati via con la sensazione di essere stati protagonisti non solo per aver posto delle domande , ma anche perché la credibilità politica di Laura Puppato e le sue conseguenti sorti politiche nella prossima consultazione elettorale dipenderanno molto da come le sue risposte siano riuscite a smuovere le loro emozioni, le loro speranze e, soprattutto, i loro sogni di un Paese migliore.



Maddalena Robustelli

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