L’uomo ideale, che non c'é

Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2006

Un manuale per vincere una delle peggiori piaghe del nostro tempo: la cialtroneria sentimentale maschile. Vero è che i nostri tempi di problemi ne presentano molti, ma questo particolare aspetto delle difficoltà di relazione non è tra i più esaminati. Con un piccolo libro Fiorenza Renda, autrice di programmi radiofonici e televisivi nonché di testi teatrali, lancia alcune provocazioni e addirittura prova ad arginare i danni attivando un indirizzo mail (segnalaciilcialtrone@yahoo.it) dove segnalare i soggetti ‘pericolosi’. Partendo dall’assunto che la cialtroneria sentimentale è un problema sociologico, l’autrice con “Uomini, cialtroni e altre nefandezze” (Giraldi Editore, pagg 135, euro 11,00) si propone di “dare un contributo concreto alla più che consistente fauna femminile di cialtronate” (tra le quali, va precisato, la Renda si annovera). Inizia identificando il cialtrone in “colui che ti fa salire il picco di serotonina, aumentare la salivazione e fibrillare le doppie punte” e continua elencandone le caratteristiche più rilevanti, quali quella di “essere perfettamente in grado di raccontarti le cose più romantiche e suadenti senza sforzo alcuno” o di “sorprenderti con trovate apparentemente geniali”. Insomma sembra l’uomo ideale, solo che ha la particolarità di essere “a tempo determinato”. Lungo l’elenco delle ‘tipologie’, che si estende dal ‘cialtrone confuso’ al ‘cazzaro generico’, dal ‘catto cialtrone’ al ‘cialtrone trasfertista’. Insomma una guida, per quanto possibile, utile affinché “non si dica poi che qualcuno, in qualche momento, non si sia preso la briga di avvertire....”. E anche completa, al punto che in appendice la parola è concessa anche ad una rogatoria in difesa dei cialtroni. Redatta coraggiosamente dallo psicologo Paolo Vergani, la difesa lascia come ultimo argomento, ma ‘decisivo’, l’abilità del cialtrone definito ‘di livello’: l’abilità, anzi l’arte, di sparire un attimo prima di rovinare quell’immagine di uomo ideale che è riuscito a dare di sé. E perché questo tempismo è tanto importante? Semplice: così la donna “continuerà a pensare che l’uomo perfetto possa esistere”.
(T.B.)