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L’Umbria trema forte in mano alle destre, ma noi continuiamo con Bandecchi

L’Umbria trema forte in mano alle destre, ma noi continuiamo con Bandecchi

La regione Umbria è sotto l’attacco delle destre oscurantiste, il sindaco di Terni torna a casa dichiarando di appoggiare le destre. Intanto noi donne resistiamo, alle urne arriveremo stanche

Venerdi, 13/09/2024 - In questo bellissimo week end di Jazz per le vie della mia città giunge l’eco di una dichiarazione, l’ennesima, del sindaco Bandecchi che, promette e promette, ma alla fine resta saldo alla sua poltrona di primo cittadino. E lo comprendiamo anche, non che per lui si stagli un mare di grande opportunità in questo oceano, seppur desolato, che navighiamo verso le regionali.
Mentre passeggio nella prima giornata che sembra autunnale, si illuminano quasi contemporaneamente diverse chat wathapp e tutte riportano un link alla notizia della sparata del giorno. Terni, Bandecchi: “Ecco perché mi sono alleato con il centrodestra. Con la Schlein l’unica cosa che abbiamo in comune è che ci piacciono le donne”.
Un attimo. Caro Bandecchi alle donne della città questa cosa era totalmente sfuggita!
Pensavamo invece non le avesse molto in simpatia, le donne.
Basta il listato che restituisce Google digitando “Bandecchi donne Terni” a fare specchio delle esternazioni della seppur relativamente giovane carica.
(Un’altra ricerca che meriterebbe attenzione è “Bandecchi terni sputo”. Ma rischiamo di andare off topic per oggi).
Torniamo a passeggiare.
Terni ha un centro cittadino a misura d’uomo (d’uomo) e durante la pausa pranzo è facile incontrare gli avventori di Palazzo Spada, in carica o in ronda attorno al palazzo comunale. Oggi le parole che pronunciavano nei loro commenti, in sella alle bici al pallido sole che ha spezzato momentaneamente la pioggia, sono “ma ci dobbiamo far fregare per guadagnare mille voti?”
Mi viene in mente la sora Camilla.
Mi tenta l’ilarità, ma prevale la rabbia. Perché ciò che nel frattempo si consuma in questa regione è davvero molto serio.
NON CHIAMATELA LEGGE SULLA FAMIGLIA (la nota dell’UDI Perugia)
“Il 1 gennaio 2020 i consiglieri regionali della Lega in Umbria hanno presentato la proposta di legge n.584, che intende modificare la legge regionale n.11/2015 in materia di sanità e servizi sociali, in particolare nella parte riguardante le politiche per le famiglie. Questa proposta è andata incontro a numerose critiche, il testo è stato emendato, ma l'impianto normativo è rimasto identico e - come abbiamo avuto modo di rappresentare anche in sede di audizione in III Commissione, insieme a molte altre realtà associative - risente di una logica patriarcale e oscurantista.
La normativa, così come proposta, considera legittima, degna di difesa e di conseguenza destinataria di risorse una sola tipologia di famiglia, quella formata da un uomo e una donna uniti in matrimonio con prole, dimenticando tutte le altre realtà famigliari che caratterizzano la società odierna.
Considera i Consultori pubblici alla stregua di “altre strutture convenzionate”, prevedendo la presenza al loro interno dell’associazionismo familiare e pro-vita, prevede la creazione di un albo regionale degli organismi di rappresentanza delle famiglie, di un Dipartimento della Famiglia e persino un Distretto per la Famiglia, di cui non se ne comprende bene le funzioni e le eventuali sovvenzioni economiche.
La proposta risente fortemente di una impostazione cattolica e conservatrice poiché intende “Tutelare e promuovere la vita umana fin dal concepimento”, prevedendo peraltro contributi una tantum alle donne che decideranno di portare avanti la gravidanza.
Non da ultimo la normativa monetizza la cura delle persone con disabilità senza prevedere servizi adeguati e scaricando di fatto sulle famiglie e all’interno delle famiglie inevitabilmente sulle donne, il peso e la responsabilità del loro benessere.
É evidente come un impianto normativo di tale tenore vada incontro alle richieste dei gruppi antiabortisti che sono stati una parte importante della base elettorale della Lega alle elezioni regionali umbre, non a caso le uniche audizioni predisposte inizialmente nell’iter di approvazione hanno visto la presenza delle associazioni Articolo 26, Famiglie Numerose, Family Day e Associazione Esserci, vere protagoniste di questa riforma, che rappresenta chiaramente la concreta realizzazione del manifesto valoriale del Family Day e delle associazioni antiabortiste sottoscritto dalla presidente Tesei in campagna elettorale, prima della sua elezione a presidente.
Ieri abbiamo appreso che l'atto andrà in consiglio regionale il 17 settembre, 2024 pertanto invitiamo la cittadinanza tutta a partecipare alle iniziative informative e alle assemblee che, insieme alla Ru2020 - Rete Umbra per l'Autodeterminazione e alle tante associazioni che ne fanno parte, andremo ad organizzare nei prossimi giorni.
Udi Perugia”
Meno serene che mai andremo alle urne regionali, noi donne.
Siamo a chiedere una possibilità di voto, toc toc.
C’è qualcuno?

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