L'Asterisco di Fernanda Fraioli

Martedi, 18/04/2017 - Nella rubrica settimanale l'Asterisco a cura di Fernanda Fraioli, inserita nel Corriere dell’Umbria, il martedì si trovano articoli la cui pubblicazione varia evocando episodi di cronaca, occupandosi di femminicidio, di fenomeni di costume, di innovazioni nel mondo della scuola, di uso dei social-network, alla vita quotidiana.



L’autrice è una magistrata che svolge occasionalmente anche l’attività giornalistica ed ha deciso di pubblicare una raccolta di questi articoli (editore Morlacchi) e che riprende lo stesso nome della rubrica, l’Asterisco con il sottotitolo 'tutti i commenti di un anno di cronaca', in cui sono contenuti i commenti di un anno di cronaca. Nel libro, gli argomenti si richiamano a fatti di cronaca avvenuti nei giorni precedenti, ma rappresentano riflessioni in uno stile peculiare e ironico, che analizza il fatto in sé, in un commento che pur se di impatto immediato racconta la realtà in una ottica altra, diversa, quello sguardo di genere che da sempre si differenzia, in quella capacità di cogliere l’insieme, al di là delle facili apparenze fisiche, quella attenzione femminile che ne avvolge l’identità.



I fatti sono attraversati da sensazioni e valutazioni che ricorrono sovente a metafore, storiche e letterarie figure che in analogia riflettono situazioni già vissute dando l’opportunità a lettrici e lettori di sorvolare oltre il dato della cronaca, la cui banalità e necessità dell’immediato riflette vizi e pregiudizi difficili da attraversare, ma che l’autrice riesce ad inquadrare in realtà più estesa, verso una idea di società più giusta dove le regole e i valori trovano i loro spazi di equità.



D’obbligo sottolineare che l’autrice ha deciso di devolvere i proventi delle vendite all’Associazione D.I.R.E. Associazione Nazionale dei Centri Antiviolenza, che dal 2008, come prima rete a carattere nazionale di centri antiviolenza non istituzionali e gestiti da associazioni di donne, si occupa di donne abusate e di minori vittime di violenza assistita e orfani di femminicidi