Las voces de las mujeres

Silvia Vaccaro Lunedi, 30/05/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2011

E' bello sapere che le donne quando sono insieme sanno scavalcare gli ostacoli e raggiungere l’obiettivo. Quest’anno a Caracas, in Venezuela, tra il 4 e l’8 marzo, si è svolta la Prima Conferenza Mondiale delle donne, nata dalla passione di numerose attiviste di vari paesi, che sono riuscite a compiere un’impresa straordinaria come quella di creare una rete transoceanica di movimenti femminili. La macchina organizzativa pazzesca, che ha lavorato dal 2008 per realizzare l’evento, a cui hanno partecipato donne provenienti da quaranta paesi, ha funzionato benissimo. Per questo primo appuntamento della Conferenza (che si svolgerà da ora in poi ogni 5 anni sempre in un paese diverso), è stato scelto, non a caso, il Venezuela: paese in evoluzione costante, fortemente anti-imperialista e attento al ruolo delle donne nella società. Le due tematiche infatti sono strettamente interconnesse: in un sistema mondiale capitalista in cui lo sfruttamento dei lavoratori e il profitto sono le uniche regole vigenti, le donne non possono che rappresentare l’anello più debole della catena, dovendo fare i conti con il loro doppio “ruolo”, di produttrici e di riproduttrici. Tra le altre tematiche interessanti affrontante durante la Conferenza, si segnalano la lotta contro la fame, la disoccupazione di massa e la distruzione dell'ambiente, l’autodeterminazione dei popoli, la battaglia contro lo sfruttamento sessuale, la tratta di donne, bambini/e, giovani, la lotta contro il razzismo e la xenofobia. Al termine del convegno, le partecipanti hanno stabilito che il movimento combattivo delle donne di ogni paese deve concentrare gli sforzi su tre giorni di lotta a livello mondiale (8 marzo, 1 maggio e 25 novembre), ma anche sviluppare diverse azioni di solidarietà e mobilitazione che promuovano l’aspetto più importante della conferenza stessa: la lotta contro il capitalismo e il patriarcato. E in questo caso le donne intervenute devono ringraziare solo le loro compagne. Il successo di questo evento infatti è da attribuire solo al lavoro delle promotrici. Non c’è nessuna organizzazione mondiale o istituzione dietro: quello che è avvenuto a Caracas è frutto del solo lavoro costante di migliaia di reti che hanno deciso di cooperare tra loro con solidarietà oltre i confini nazionali, le diversità di lingua e le forme di lotta, considerando le differenze culturali e di esperienze un enorme patrimonio a disposizione. Le quattro giornate sono terminate con un corteo per le strade di Caracas, durante il quale donne di ogni paese gridavano insieme “que cosa mas bonita las mujeres organizadas en america latina!”. Ed è bello pensare che, in qualsiasi posto al mondo si riuniranno in futuro, queste migliaia di donne saranno sempre le fautrici di un miglioramento della società mondiale.