Largo ai giovani!

Melchiorri Cristina Lunedi, 23/04/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2012

Sono Gianluca,

ho ventisei anni e mi sono laureato in filosofia l’estate scorsa con il massimo dei voti. Da allora sono disoccupato. È ovvio che non pretendo di fare subito l’insegnante di filosofia, ma non mi vorrei rassegnare, come hanno fatto non pochi miei compagni di Università, a lavorare nei call center o nei bar. Anche se non mi sono mai interessato di politica sto seguendo con attenzione le notizie sulla riforma del mercato del lavoro che questo Governo vorrebbe varare, chiedendomi se porterà qualcosa di buono anche a me e agli altri nella mia stessa situazione. Che ne pensa?

Gianluca Bardelli, Milano



Caro Gianluca,

mi piacerebbe rassicurarti, perché davvero la riforma del mercato del lavoro in un paese che intende uscire dalla crisi e puntare sul proprio futuro non può prescindere dai giovani. Mi piacerebbe che la riforma in discussione fra Governo e forze sociali avesse il proprio baricentro su politiche di sostegno per occupare i giovani senza lavoro, che in Italia sono il 31% di coloro che hanno dai 15 ai 24 anni (dati ISTAT). Temo soltanto che le organizzazioni sindacali siano “naturalmente” più orientate a tutelare i propri iscritti, cioè i lavoratori a tempo indeterminato e i pensionati, che non coloro che sono fuori o ai margini del mercato del lavoro, ragazzi e ragazze come te. Sappiamo tutti perfettamente che c’è una bella differenza fra accettare “lavoretti” durante gli studi per non pesare sui genitori e pagarsi la pizza con gli amici, e trovare lavoro in un call center o in un negozio, come unica offerta del mercato, al termine di un faticoso e brillante percorso di studi. Non ci resta che sperare sulla “non concertazione” annunciata dalla Fornero… perché, come dice Enrico Mentana, negozieresti le nozze gay con il Vaticano?