L'animale più brutto del mondo, le energie rinnovabili ed altro...
Il Filo verde - Con 795 voti su oltre 3.000 espressi online, il Blobfish si aggiudica il primato come pesce più brutto del mondo
Bruni Barbara Sabato, 07/12/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2013
L’ANIMALE PIU’ BRUTTO DEL MONDO
Con 795 voti su oltre 3.000 espressi online, il Blobfish si aggiudica il primato come pesce più brutto del mondo, e diventa mascotte ufficiale della Ugly Animal Preservation Society (UAPS). Dall'aspetto gelatinoso e lo sguardo burbero, il Blobfish – che vive nei mari più profondi e rischia l’estinzione perché, troppo spesso non avvistato, viene trascinato dalle imbarcazioni - si è aggiudicato il primo posto rispetto alla scimmia con un naso a proboscide, la tartaruga con il naso da maiale e la rana del lago Titicaca soprannominata "rana scroto".
DRONI PER STUDIARE GLI URAGANI
Come riporta Live Science, i Global Hawk sono i droni - ossia gli aerei senza pilota - che ricercano i segreti nascosti degli uragani. Volano ad altitudini superiori ai 16.700 metri e sono in grado di effettuare fino a 30 ore di volo.
Grazie a questi velivoli, la NASA potrà sviluppare modelli per proiettare il percorso di queste tempeste, determinandone anche la loro potenza. Nonostante il corpo relativamente piccolo, gli aerei vantano un'apertura alare di 35 metri e sono dotati, al loro interno, di strumenti radar e microonde.
BOOM DELLE ENERGIE RINNOVABILI
Secondo uno studio di Terna, le fonti rinnovabili sono arrivate a coprire il 30% del fabbisogno italiano. Al calo di richiesta di energia elettrica si contrappone, infatti, una crescita nella produzione idrica (+21,0%), fotovoltaica (+16,4%) ed eolica (+22,4%). In aumento anche la produzione geotermica (+5,0%). In flessione, invece, la richiesta – e quindi la produzione - di energia termoelettrica (-18,8%).
RICICLO ILLEGALE
Secondo uno studio dell’Eurispes, in Italia il mercato del riciclo illegale dei rifiuti vale 7 miliardi di euro, e tocca i settori più importanti del Made in Italy: abbigliamento e agroalimentare. Non solo, la strada dell'illegalità brucia anche 110mila posti lavoro. Secondo il rapporto, il 25% delle spedizioni di rifiuti inviate dall'Ue ai Paesi in via di sviluppo di Africa e Asia avviene "in violazione delle normative internazionali".
Allo stesso modo, l'illegalità riguarda anche un’ingente quantità di beni contraffatti o pericolosi che arrivano in Europa. Nel 73% dei casi i beni sequestrati sono di origine cinese.
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