L'onorevole e le donne - E le donne, in tutto il can can di dichiarazioni e commenti che si sono susseguiti?
Bartolini Tiziana Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2007
E le donne, in tutto il can can di dichiarazioni e commenti che si sono susseguiti ? La serata hard finita al pronto soccorso ha sollecitato un bel polverone ma il cuore della faccenda - che non è certo la morale pubblica e privata, il ricongiungimento e le sofferenze di un 'pendolare parlamentare' o i costi della politica - non è stato messo in luce. Le donne, in questa squallida vicenda, a che ruolo sono relegate? C'è la moglie, avvocata e incinta, costretta alla vergogna per una colpa non sua e poi ci sono le squillo con la piazza 'rovinata' da tanto clamore. Donne vittime, ciascuna dal suo punto di vista, dei capricci di un signore per il quale il rispetto per il genere femminile è una categoria non contemplata. Per lui le donne sono da usare – mogli o squillo che siano –, e che non disturbino troppo. Ma quale condanna per il 'linciaggio', ma quale invocato 'rispettoso riserbo'. Lo squallore di questo episodio grida vendetta non tanto per l'eventuale uso di droghe, faccenda privata e di dubbia rilevanza pubblica, o di doppia morale, questione che aprirebbe un altro copioso capitolo sull'autorevolezza della politica, quanto per la generale indifferenza riservata alle donne, protagoniste e vittime di tanta arroganza.
In Italia per parlare di donne, del corpo delle donne e del rispetto per il corpo delle donne, dobbiamo aspettare le lezioni che vengono dall'estero. Da paese poco evoluto quale siamo non riusciamo a fare uno più uno e a capire che non ci scandalizziamo per le nudità femminili esposte sui muri al pari delle merci reclamizzate, esattamente come non siamo sfiorati dall'insulto alle donne che rappresenta il piccolo episodio dell'albergo romano, che ha reso noto a tutta l'Italia lo sconosciuto On. Cosimo Mele. Ora la sua notorietà ha valicato i confini di Carovigno e della Puglia e quindi sia lui che il suo (ex) partito devono qualcosa al resto d'Italia. All'On Cosimo Mele si è presentata un'occasione unica di riscatto (politico o personale, decida lui stesso) davanti agli occhi di una nazione. Si dimetta da deputato e darà dimostrazione di essere 'un uomo' tutto d'un pezzo, all'antica, propugnatore dei valori sacri (Dio, Patria e Famiglia) della parte politica che rappresenta. Si dimetta autonomamente, superando il suo stesso (ex) segretario che, dopo averlo malamente giustificato, ha accettato le dimissioni. Ma solo dal partito. E la responsabilità di averlo portato in Parlamento di chi è ? Si è dichiarato "un uomo distrutto". Non siamo d'accordo, onorevole. C'è sempre modo di rimediare. Per dimostrare di voler rimediare ad una intollerabile ipocrisia si dimetta da parlamentare e decida di dedicare qualche anno ad attività sociali accanto agli immigrati che raccolgono i pomodori nella sua regione. A lei sarà utile per capire il senso delle parole privilegio, lavoro, fatica, lontananza dagli affetti e rispetto per le persone, soprattutto se donne. A tutti noi darà la speranza di una politica capace di auto-riformarsi, al di là delle leggi e dei codici.
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