Note all'Elba - L’anima rosa del decimo Festival Internazionale “Elba Isola Musicale d’Europa”
Baldassarre Bruna Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2006
Profumo di musica all’Isola d’Elba. L’isola del buon vivere ai limiti del “continente”, in tutti i sensi, dagli scandali amministrativi alla capacità di progettare, accogliere e sostenere un grande Festival: “Elba Isola Musicale d’Europa”, con Yuri Bashmet, direttore musicale e George Edelman, noto in Italia anche per la direzione artistica del Teatro Stabile di Ferrara. La musica che ispira, la grande musica che fa sognare i selezionati habitués, ma anche tanta gente comune, gente che ama ancora armonizzarsi sullo sfondo della stupenda cittadina medicea di Portoferraio, dove prevalentemente si svolge la manifestazione, tutti gli anni dal 2 al 14 settembre, presso il teatro dei Vigilanti e la fortezza della Linguella.
L’amore di Yuri Bashmet per l’Italia, il paese dove trascorre più giorni continuativi della sua vita nell’arco di un anno, è l’impulso decisivo per la nascita del Festival. Amore ricambiato da tutti, estasiati dal suo talento. Un Festival seguito da persone di variegata provenienza, che si uniscono nell’Associazione gli “Amici del Festival”. Il cuore pulsante è comunque tinto di rosa: è l’anima delle donne che sostengono nell’ombra i grandi nomi e i talenti emergenti, tutti numeri uno a livello mondiale. Sono le mamme dei grandi artisti, le mogli, le compagne di vita e di lavoro. Le donne numero uno del pubblico, come la pianista di S.Pietroburgo, Zora Zucker, maestra dei più grandi e dei più giovani talenti, come Mirosiav Kultysher. Le donne del pubblico meno note, che scelgono la musica al posto del gesto consumistico serale, nonostante l’informazione senza racconto della stampa locale. L’arte non si sa descrivere, e forse la scuola ne ignora l’importanza strutturante e formativa. Il pubblico, invece, ama ancora sognare e farsi trasportare dal ritmo, che sostituisce il rumore delle mode disritmiche. Non importa capire concettualmente, vitale è invece iniziare la vera immersione seguendo l’armonia delle note, dei gesti, dell’affiatamento tra i musicisti, che vivono, come bambini sognanti, le qualità del soprasensibile. Tutti amici e si sente, si respira, in ogni nota, in ogni intervallo, in ogni sorriso o interpretazione interiore, come nella viola di Bashmet, nel violino di Tretiakov e di Kremer, nel violino del giovanissimo l’ungherese Kristof Baráti, premio Elba Festival Prize 2006, nel piano di Sergei Edelman, di Dina Yoffe, di Evgeni Koriolov, nel fagotto di Diego Chenna, nell’interpretazione peculiare di ogni musicista e nel clarinetto di Portal, il più amato dalle donne, per la sua dolcezza, la sua sensualità e classe, offerte come un dono, nell’unicità timbrica. Non c’è età per iniziare tale cammino interiore, e le bambine dei grandi solisti e di genitori sensibili assistono ai concerti accanto alle loro mamme. Saranno forse futuri talenti o semplicemente persone creative, perché sottratte alla moda di un sistema incosciente. La Kremerata Baltica, la Nuova Russia, i Solisti di Mosca e i musicisti italiani: le prime orchestre del mondo, artisticamente riunite per non dimenticare mai questi magici incontri. C’è anche un presentatore, Valerij Voskobojnikov, brillante nell’introdurre ogni serata attraverso un percorso storico-musicale-esistenziale dei grandi compositori. I programmi, nuovi e straordinari ogni anno, conferenze e film inclusi con le nuove rivelazioni, come la flautista Júlia Gállego, la diciannovenne Marie Elisabeth Hecker, che suona dall’età di 5 anni, da quando decide il suo strumento, oggi un violoncello ‘800, con disinvoltura, accanto a Kremer e a Bashmet. Grande rivelazione e vincitrice del premio internazionale Rostropovič. I suoi giochi preferiti da bambina: la musica e sette fratelli! Tutte donne straordinarie, come le pianiste Marisa Tanzini, e Dina Yoffe. C’è chi deve aspettare pazientemente un’altra occasione, per un concerto a quattro mani, com’è solita fare la moglie di Koriolov, grande interprete di Bach. C’è chi deve restare a riposo, per proteggere una nuova vita, come la figlia di Yuri e Natasha, la pianista Xenia Bashmet, dotata di un’energia dirompente e di una maturità artistica, qualità che evidenziano maggiormente la sua assenza. La moglie di Bashmet, donna raffinatissima, racconta la nascita del talento della figlia, quando, ancora piccolissima -appena 4anni e mezzo-, in vacanza dalla nonna paterna e per suo volere, viene iniziata da un grande maestro allo studio del piano. La piccola Xenia, già molto vivace, trova così, accanto alle favole e a tanto amore, la voglia di proseguire nella ricerca artistica. Niente play-station, game-boy, cartoni o carte giapponesi, ma tanta arte, sensibile attenzione e un buon rispecchiamento ottimale, quello che crea le basi per una sicurezza di sé e per il talento, nella vera libertà creativa.
Dall’ufficio stampa alla parte pratica del Festival, le donne come Leni Edelman, Elli Stern, Antonella Giuzio, preparano amorevolmente le indimenticabili serate: profumo di musica e di un’isola capace di stupire. Musica che rinnova la forza vitale di ognuno, indimenticabile, come tra l’altro, quella dei festeggiati dell’anno, Mozart e Shostakovich - l’artista capace di “pensare con la musica”-, melodie così diverse tra loro, ma altrettanto penetranti.
(6 ottober 2006)
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