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L'amica dei delfini

L'amica dei delfini

Tamara Monti - Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera aperta del cugino di Tamara Monti, barbaramente uccisa lo scorso febbraio.

Livio Moiana Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2007

Mi chiamo Livio Moiana e sono il cugino di Tamara Monti, uccisa a Riccione il 2 Febbraio 2007 con
22 coltellate perchè l'assassino non sopportava l'abbaiare dei suoi cani. Mara era, per farvi capire, la ragazza che lavorava come istruttrice di delfini al delfinario di Riccione.
Da quando è successo abbiamo creato un'associazione col nome di Tamara (www.tamaramonti.it) per cercare, nel nostro piccolo, di sostenere progetti legati al mondo dell'infanzia e all'ambito di violenze e abusi sessuali subiti da ragazze o donne.
Io, in prima persona, sto cercando anche di sensibilizzare chi può fare qualcosa a livello legislativo in favore delle vittime della criminalità. Sottopongo anche a voi questa lettera che ho spedito a tutti i quotidiani nazionali, sedi di partito, cariche istituzionali e Presidente della Repubblica (da cui ho ricevuto risposta).

Grazie Presidente della Repubblica che trova il tempo e i pensieri per andare a visitare i criminali in carcere... grazie da parte di una vittima e parente di una vittima che da lei non ha ricevuto nulla se non lo sdegno nel vederla preoccuparsi per chi infligge il male. Grazie per la sua scelta nel pensare a loro dimenticandosi di noi vittime. Grazie a voi politici che tanto vi prodigate nel cercare di rendere la vita ai criminali sempre migliore (abolizione dell'ergastolo, riduzione della pena col patteggiamento, permessi, benefici, semilibertà, etc.) disinteressandovi totalmente delle vittime, passate o possibili future. Grazie a voi che ritenete disumano vivere in determinate condizioni nei penitenziari. Grazie a voi che probabilmente ritenete, invece, umano vivere in una casa, una città, in una vita in cui si è subita una violenza, un omicidio o uno stupro. Pensiate sia forse umano vivere in una tomba di un cimitero? Provate a migliorare le condizioni di alloggio di un defunto quando vi preoccupate di celle strapiene nelle carceri. Grazie a voi che preferite l'indulto, l'amnistia, i permessi e le semilibertà all'inaugurare e far funzionare carceri nuovi che soggiornano tra erbacce e stipiti rotti da anni e per i quali sono anche stati spesi milioni e milioni di euro dei contribuenti (vedere i vari servizi di Striscia la notizia, mandati in onda nel corso degli ultimi 15 anni..... 15 anni, non 15 giorni). Grazie a voi che vi preoccupate del reinserimento nella vita per i criminali. Grazie... noi vittime e famiglie delle vittime invece siamo poveri imbecilli. Noi dobbiamo rimboccarci le maniche e fare tutto da soli perché a voi interessa il bene dei criminali. Pensiate sia facile dopo un crimine subito, dopo aver perso per omicidio una persona amata, dopo aver subito uno stupro "reinserirsi" nella società e nella vita di tutti i giorni? Pensate sia facile dover affrontare paure, timori, insicurezze e, purtroppo, spesso anche certezze dopo un trauma del genere? Probabilmente sì, perché non spendete mai una sola parola per le vittime: i carcerati vivono in condizioni disumane nei penitenziari. Questo è ciò di cui vi preoccupate. Grazie perché tra vittima e criminale quest'ultimo da voi ha sempre benefici. Provate a chiedervi se una vittima può beneficiare di permessi premio dal suo dolore o dalla perdita di un proprio caro morto ammazzato.... provate a chiedervi se una vittima di un crimine potrà mai avere l'indulto verso il proprio dolore o trauma.... provate a chiedervi se una vittima di stupro o abuso sessuale (pensate a donne e bambini se ne siete capaci) avrà la semilibertà da ciò che si porta dentro, da quando è successo. L'unica certezza della pena è quella delle vittime. La pena che si portano dentro e che resterà per sempre. Grazie a voi politici, persone famose e non, che tanto vi prodigate per andare a trovare i criminali nei carceri, dandovi da fare in iniziative per il loro recupero. Chissà quanti di voi hanno mai fatto una telefonata, scritto una lettera, o suonato alla porta di una vittima. Processioni di attenzioni invece verso i carceri. Tra vittime e criminali ecco di chi vi importa. Alzi la mano chi vi ha mai sentiti parlare delle vittime e di fare qualcosa per loro. La alzi ora invece chi vi ha sentito parlare del problema dei "disumani" carceri italiani. E infine grazie ad alcuni di voi giornalisti, struzzi e conigli, che sicuramente vorrete cestinare questa mia lettera. E' più importante parlare di vallettopoli, dei reali di questo o quel paese, dei calciatori o di qualche reality. Attenderò un falco tra voi, ma sono disilluso perché per esserlo serve coraggio e personalità. Attenderò tra voi qualcuno che si alzi in volo... ma con la testa sotto la sabbia è difficile farlo.
(12 giugno 2007)

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