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L’Italia che trema

L’Italia che trema

20-30 novembre 201O, Salerno - un lungo viaggio tra i luoghi colpiti dal sisma

Venerdi, 19/11/2010 -
Presentata la manifestazione: un lungo viaggio tra i luoghi colpiti dal sisma

“La memoria, la denuncia e la speranza: sono questi i valori da riaffermare"



La memoria. La denuncia. La speranza. Sono queste le tre direttrici lungo le quali si snoda la manifestazione “L’italia che Trema” in programma a Salerno dal 20 al 30 novembre prossimi. La manifestazione è stata organizzata dalle associazioni Senza Periferie, Gli Amici di Eleonora e Il Cratere in occasione dei trent’anni dal terremoto che ferì mortalmente la provincia di Salerno, l’intera Campania e parte della Basilicata. Questa mattina la presentazione del ricco programma di appuntamenti presso il centro servizi per il volontariato Sodalis. Presenti il presidente dell’associazione Senza Periferie, Lorenzo Forte, il presidente dell’associazione Gli Amici di Eleonora, Claudio Lunghini, il presidente dell’associazione Il Cratere, Gerardo Lupo, il fotografo aquilano Marco D’Antonio e Gerardo Calabrese, assessore all’Ambiente del Comune di Salerno. L’amministrazione comunale di Salerno ha sostenuto l’iniziativa sul piano morale ed economico. “Manifestazioni come questa –ha spiegato Calabrese- sono preziose per affermare il valore della memoria che è fondamentale quando ci si trova al cospetto di eventi drammatici che mietono vittime e stravolgono la vita quotidiana di migliaia di persone. E’ importante non spegnere mai i riflettori sul ricordo di ciò che è accaduto così come, allo stesso modo, è necessario che la politica operi in modo sinergico, costantemente e a tutti i livelli affinché gli errori del passato non vengano più commessi. E’ un dovere per gli amministratori locali. E’ un dovere per chi governa l’Italia”. “Il nostro obiettivo –ha sottolineato Lorenzo Forte, presidente dell’associazione Senza Periferie- è quello di condurre il cittadino in un viaggio nel tempo a cavallo tra il presente, il passato e il futuro. Nei luoghi distrutti del sisma salernitano del 1980, ma anche in quelli spazzati via dal terremoto che nel 2009 mise in ginocchio l’Abruzzo e la provincia dell’Aquila in particolare. Un lungo e a tratti sofferente viaggio fatto di memoria per ciò che è stato: il dramma quotidiano di migliaia di famiglie spesso consumatosi nel silenzio e nella solitudine. Di denuncia di ciò che non avrebbe dovuto essere: il malgoverno complessivo e la cattiva gestione della fase di ricostruzione in danno dei cittadini. E infine di speranza per ciò che potrà essere: una efficace e corretta politica di prevenzione che si fondi prima di tutto sull’applicazione delle norme antisismiche”. A fare da cornice alla manifestazione L’Italia che trema” saranno il Tempio di Pomona, nei pressi del Duomo di Salerno, l’ex Convento di Santa Sofia e l’Ave Gratia Plena, nel centro storico. E’ all’interno di queste strutture che la manifestazione verrà sviscerata attraverso una mostra fotografica, documentari, rappresentazioni teatrali, work-shop e convegni. Incontri e dibattiti ai quali parteciperanno anche gli studenti di scuola media superiore della città. “Non è assolutamente possibile –ha ammonito Claudio Lunghini, presidente dell’associazione Gli amici di Eleonora- che in Italia le gestioni straordinarie, commissariali abbiano sostituito la gestione ordinaria. Nelle gestioni commissariali si annidano sistematicamente gli interessi specifici di chi lucra sulla pelle dei cittadini. E che per questa ragione non può che volere il protrarsi dello stato emergenziale. In Campania è avvenuto di recente con l’emergenza rifiuti. Bisogna dire basta alle gestioni commissariali in favore di una responsabile e trasparente gestione ordinaria”. “La solidarietà nazionale –ha sostenuto Gerardo Lupo, presidente dell’associazione Il Cratere- è il valore che anima questa manifestazione e che ci auguriamo possa ritornare ad ispirare le politiche pubbliche del governo nazionale e degli enti locali. In occasione del terremoto del 1980 il valore della solidarietà nazionale “armò” le braccia e i cuori di tutte quelle persone che, in particolare dal nord del Paese, vennero in aiuto delle popolazioni campane colpite dal terremoto. E’ esattamente questo valore che oggi più di prima bisogna riaffermare con forza. In questo senso siamo in piena emergenza valoriale”.





 

PROGRAMMA



A trent’anni dal terribile terremoto del 23 novembre 1980, Memoria, Denuncia, Speranza sono le direttrici de “L’Italia che trema”:



Memoria di ciò che è stato.

Denuncia di ciò che non avrebbe dovuto essere.

Speranza di ciò che potrà essere.



 

A fondere insieme il ricordo, l’accusa, la fiducia nell’avvenire sono le Associazioni Senza Periferie, Gli amici di Eleonora e Il Cratere con la programmazione di un evento capace di focalizzare l’attenzione sull’Italia che ha tremato per violenti scosse sismiche e per le relative conseguenze fisiche, umani, sociali, politiche: l’Italia del 23 novembre 1980, l’Italia di San Giuliano di Puglia, l’Italia del 6 aprile 2009…

Dal 20 al 30 novembre prossimi “L’Italia che trema” scuoterà il centro storico di Salerno e ad aprile 2011, ad un anno dal terremoto di Abruzzo, si propagherà all’Aquila.

Grazie alla collaborazione con le istituzioni locali, continuerà il percorso di un gemellaggio socio-culturale politico fra Salerno e il capoluogo abruzzese, avviato nella città campana già dallo scorso 13 luglio, quando, sempre per iniziativa delle Associazioni Senza Periferie e Gli Amici di Eleonora, era stata ospite di un convegno presso l’Ave Gratia Plena, Stefania Pezzopane, già presidente della Provincia dell’Aquila e attualmente Assessore alla Cultura, alle Politiche sociali e alle Ricostruzione presso il Comune dell’Aquila.

Convegni, mostre, film, poesia, spettacoli, confronto con autorità, esperti di sismologia, registi, testimoni diretti, volontari … “l’Italia che trema”si rivelerà un occhio appassionato che guarderà al passato per tenere alta l’attenzione sul presente e fare da monito per il futuro. Un viaggio doloroso fatto di immagini video, fotografie e testimonianze che attraverserà la nostra regione fino a giungere in terra abruzzese. Un abbraccio solidale tra chi è stato costretto, non solo, a fare i conti con la forza devastante della natura, ma, anche con gli effetti, altrettanto devastanti e drammatici, della disattenzione e della incapacità dello Stato, nella gestione dell’emergenza e soprattutto nel controllo della successiva e delicata fase per il ritorno alla normalità: le lungaggini della cosiddetta “ricostruzione”, le troppe zone d’ombra nell’azione della macchina pubblica, il confine tra la legalità e l’illegalità sempre più sottile e quasi impercettibile che hanno assassinato l’esistenza di tutte le persone che non erano finite sepolte dalle macerie. Donne, uomini e bambini costretti a sopravvivere per decenni in abitazioni provvisorie divenute permanenti. Per molti di loro veri e propri containers della vergogna che inesorabilmente si sono trasformati nell’unico tetto possibile. Per troppo tempo.

 





dal 20 al 30 NOVEMBRE



Presso il Tempio di Pomona dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 17: alle 20:00



“AFTER80” collettiva fotografica di Francesco Quaglia, Attilio Mina, Rocco Rorandelli, Pino Sorrentino, Lino Sorrentino, Antonio Giordano:

Il terremoto del 1980; gli scatti di vita quotidiana nei mesi e negli anni successivi a quel tragico Novembre di coloro che furono travolti in pochi istanti; i quartieri dormitori, del “non luogo” e senza identità tirati su dopo il terremoto nell’ambito della cosiddetta ricostruzione.

Un viaggio che vuole essere anche denuncia delle conseguenze di una tragedia che ha modificato per sempre la vita di chi l’ha subita, attraverso la sensibilità del fotografo Francesco Quaglia che ha curato l’intera esposizione.

Nei giorni della manifestazione sarà distribuito un numero speciale di “dodici” dedicato al terremoto del 1980. Dodici è un magazine di informazione indipendente a distribuzione gratuita in Campania, edito dal gruppo Architesto srl, è diretto dal giornalista Roberto Miele e si avvale della collaborazione del fotografo Rocco Rorandelli fondatore del collettivo fotografico TerraProject.



L’Aquila Anno Zero di Marco D’Antonio:

Foto racconto di una città colta nella fissità del silenzio seguito al terremoto, che ne ha arrestato il battito infrastrutturale ma che è decisa a riprendersi. Non “distruzione e disperazione” nei 150 scatti del reportage del fotografo Marco D’Antonio, ma vita vera intercorsa dalla terribile scossa del 6 aprile 2009, alla rivolta delle carriole di febbraio 2010; vita vera, e strenua resistenza di una popolazione impegnata nella ricostruzione malgrado tutto, anche delle denunce rimaste inascoltate.

 





20 NOVEMBRE





Presso il Tempio di Pomona ore 12:00



Inaugurazione

Epicentro de “L’Italia che trema” sarà il Tempio di Pomona, nel cuore del nucleo storico di Salerno, dove, in concomitanza con l’apertura delle mostre fotografiche sui devastanti terremoti del 1980 e del 2009, si terrà l’inaugurazione della manifestazione alla presenza del Vescovo di Salerno Monsignor Luigi Moretti e delle più importanti cariche istituzionali del territorio. Saranno attesi, fra gli altri, i Presidenti Stefano Caldoro e Edmondo Cirielli, il Sindaco Vincenzo De Luca, il Senatore Alfonso Andria, l’Assessore Gerardo Calabrase, il Consigliere regionale Anna Petrone, l’On. Ugo Carpinelli, Presidente dell’Associazione “il Riformista”.



Presso il Salone di Rappresentanza di Palazzo Sant’Agostino ore 16:00

Convegno: “L’Italia che trema 23 novembre 1980 – 6 aprile 2009” Riflessioni e esperienze a confronto sulla pianificazione urbana e la ricostruzione

Interverranno fra gli altri il vice direttore di “annozero” Sandro Ruotolo, l’urbanista Vezio de Lucia, gli architetti della soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici Nora Scirè e Fausto Martino, il giornalista Francesco Erbani autore del libro “Il Disastro, L’Aquila dopo il terremoto: le scelte e le colpe”. Il Dibattito si arricchirà delle testimonianze del Sindaco di Laviano Rocco Falivena, del sindaco di San Giuliano di Puglia Luigi Barbieri e di Padre Roberto Sdino che ricorderà il terremoto che colpì Assisi nel 1997. Inoltre parteciperanno il presidente dell’associazione Senza Periferie Lorenzo Forte, il presidente dell’associazione il Cratere Gerardo lupo, il presidente e il segretario della onlus Gli Amici di Eleonora Margherita Rocco e Claudio Lunghini. Il Dibattito sarà moderato dal giornalista di Repubblica Eduardo Scotti.

 





23 NOVEMBRE





Presso il Tempio di Pomona ore 17:00



“Non chiamarmi terremoto”

Ispirato alla storia vera della dodicenne Marta, fin da piccola soprannominata “Terremoto” e degli altri ragazzi aquilani che hanno partecipato alla realizzazione del film, insieme alle loro famiglie, agli insegnanti e ai cittadini de l’Aquila che hanno contribuito alla produzione. Con la partecipazione straordinaria di Luciana Littizzetto, Mara Redeghieri, Ivano Marescotto e Vito. Non chiamarmi terremoto è un’interessante “docufiction” realizzata, nell’ambito del progetto Edurisk, per diffondere la conoscenza “su come si possano ridurre i danni prodotti dai terremoti” e far crollare la paura.



A seguire

“Straff” di Sara Novellino

Cortometraggio girato fra Romagnano al Monte e la necropoli etrusca di Salerno, diretto da Sara Novellino e montato da Antonello Novellino



Presso l’ex Convento di santa Sofia ore 20:30

“Il minuto che ha rotto L’Italia – storie e suoni della gente del sud “

Reading a cura dell’associazione Daltrocanto



 





24 NOVEMBRE





Presso l’ex Convento di Santa Sofia ore 15:30

Documentario a cura dell’associazione Senza Periferie

Testimonianze dirette e dolorose raccolte dalla macchina da presa in un viaggio di parole che proverà a trasmettere, anche attraverso le immagini, come sia profondamente cambiata l’esistenza, e insieme ad essa le aspettative di vita, di chi quel 23 novembre di trenta anni fa si è salvato ma è ancora alla ricerca di una giustizia che faccia rima con dignità.

A seguire

Reading di poesie a cura di Giulio della Monica



Presso l’ex Convento di Santa Sofia ore 16:30

“La memoria”

A unirsi nel ricordo delle ferite lasciate nelle nostre terre dal terremoto dell’80 saranno le voci di quanti, in questi 30 anni, hanno legato il proprio nome a inchieste, indagini, articoli, libri che raccontano la tragedia e le sensazioni di quei terribili giorni; e, ancora, le voci di chi resta a testimoniare per quanti hanno pagato col prezzo della vita, la triste eredità lasciata dal sisma. Interverranno, l’autore dell’inchiesta radiofonica “Malanotte”, Marcello Anselmo, l’inviato speciale de “Il Mattino”sui luoghi del sisma e giornalista del Corriere del Mezzogiorno, Francesco Durante, lo scrittore Stefano Ventura, autore del libro “Non sembrava novembre quella sera. Il terremoto del 1980 tra storia e memoria”, Don Pietro Mari, della Parrocchia Volto Santo, i sindaci dei Comuni del cratere, le associazioni di volontari che presero parte alle operazioni post-terremoto e Annamaria Torre, dell’ Associazione Marcello Torre, figlia del sindaco di Pagani, assassinato l’11 dicembre del 1980 per difendere la ricostruzione dall’ingerenza della Camorra.

 





25 NOVEMBRE



Presso l’ex Convento di Santa Sofia ore 10:00



Un percorso dedicato agli studenti delle scuole medie superiori che visiteranno le mostre fotografiche al Tempio di Pomona, seguiranno la docufiction “Non chiamarmi terremoto” e saranno coinvolti in un colloquio con i sismologi Romano Camassi e Nicola Alessandro Pino dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per fare chiarezza sui rischi sismici del nostro Paese, sulle precauzioni necessarie da prendere nella costruzione degli edifici, guardando con consapevolezza all’Italia che potrebbe “tremare ancora”. Infine concluderanno la mattinata con un incontro laboratorio con il disegnatore di Dylan Dog Bruno Brindisi.

Presso l’ex Convento di Santa Sofia ore 16:00

Proiezione di film documentari sul terremoto dell’80; ricordi e riflessioni attraverso scatti e riprese dell’epoca suoi luoghi devastati dal sisma

“Laviano 1980” … dalle esperienze di Renzo Ridolfi,volontario nei luoghi del terremoto in Irpinia.

“Terre in moto” con la regia di Michele Citoni, A. Landini, E. Siniscalchi … protagoniste le terre del Medio Sele e del Tanagro, tra le province di Salerno e Avellino, “in moto” allora come oggi per le conseguenze dei segni lasciati dal terremoto che dalla distruzione si perpetuano nell’opera di una selvaggia cementificazione, spesso inutile.

“La polvere e il vuoto” di B. Daniele e B. Rispoli … un titolo emblematico che riflette il ricordo degli anziani di Conza della Campania, il paesino epicentro del terremoto del 23 novembre 1980, completamente distrutto dall’intensità della scossa. “Polvere e vuoto” sono anche il silenzio e l’incuria in cui sono destinante a cadere alcune tristi vicende italiane, come l’inchiesta giudiziaria che avrebbe dovuto far chiarezza sulla destinazione degli ingenti aiuti economici messi a disposizione della Regione Campania per la ricostruzione.

“Cratere” di Michele Schiavino …una memoria del regista della tragedia del 1980. Memoria in prima persona perché Michele Schiavino è nato a Calabritto , il paese della madre e dalla piazza partiva una corriera che portava lui bambino e la sua famiglia a Castelnuovo di Conza, il paese del padre. Il film è basato su materiale inedito, diretto e girato da Michele Schiavino con Antonio Romano prima e dopo il sisma, è musicato da Paolo Fresu a partire da un tema liberamente ispirato allo Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi. E’ un viaggio tra le rovine dei paesi più colpiti: Colliano, Valva, Santomenna le tante stazioni di un disastro. “Una sorta di video lettera per immagini e musica - lo definisce il regista - per restituire il clima di quei giorni insieme al ricordo di ciò che è andato distrutto col terremoto, uomini, culture e tradizioni, uno Stabat Mater, un lamento per qualcosa che vogliamo non venga dimenticato.

Seguirà la proiezione dei film un incontro con i registi Michele Schiavino, Renzo Ridolfi, Michele Citoni e Beniamino Daniele condotto dal giornalista de “ Il Fatto Quotidiano” Vincenzo iurillo

 





27 NOVEMBRE





Presso l’ex Convento di Santa Sofia ore 17:00

Convegno: La Protezione Civile tra luci e ombre. Il “caso” Abruzzo

Interverranno al dibattito moderato dalla giornalista de La Città Fiorella Lofferdo, l’assessore alla Cultura, alle Politiche Sociali e alla Ricostruzione dell’Aquila Stefania Pezzopane, il giornalista Alberto Puliafito autore del libro “Protezione Civile S.P.A.” il giornalista di Repubblica Giuseppe Caporale, autore del documentario “Colpa Nostra” e del libro “L’Aquila Non è kabul”, il giornalista di Avvenire Angelo Picariello la rappresentante del Comitato 3.32 Sara Vegni e il Commissario Straordinario alla ricostruzione del terremoto del 1980 Giuseppe Zamberletti.



Presso l’ex Convento di Santa Sofia ore 20:30

“In effetti, infatti, l’effetto non ha fatto effetto affatto (un titolo a effetto)

Recital teatrale semi-serio a cura dell’attore Claudio Lardo, un vero e proprio zibaldone teatrale con racconti di satira politica e sociale, canzoni e poesie.

 





30 NOVEMBRE





Presso l’ex Convento di Santa Sofia ore 17:00



“Angeli sottosopra”

Cortometraggio di Gino Ciaglia



A seguire

Convegno: Perché soltanto in Italia si continua a morire a causa delle calamità naturali? Dalla calpestazione delle norme di sicurezza alla certezza della speculazione immobiliare

la speranza in un futuro migliore dove la gestione dell’emergenza e il governo della delicata fase successiva di ricostruzione si fondino su politiche pubbliche trasparenti e lungimiranti, rispettose delle persone ancora in vita e di quelle defunte. In questo senso la riflessione si soffermerà in particolare sulla ricostruzione dei quartieri distrutti o pesantemente danneggiati da eventi sismici e l’utilizzo delle tecnologie antisismiche.

Interverranno il direttore del Centro Ricerche ENEA di Bologna e coordinatore degli interventi di promozione, trasferimento e sviluppo tecnologico delle attività svolte dai centri ENEA Nord italia Alessandro martelli, l’architetto Giampaolo Lambiase, il presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Salerno Pasquale Caprio, Il presidente dell’ordine degli Ingegnieri della Provincia di Salerno Armando Zambrano, il Direttore del centro studi Plinius dell’Università Federico II di Napoli Giulio Zuccaro.



Presso l’ex Convento di Santa Sofia ore 19:30



“Alto Sele” di Michele Schiavino

Il ritorno del regista nei Comuni a cavallo della provincia di Salerno e quella di Avellino, colpiti dal terremoto del 1980. A partire da quella tragedia del 1980, già da me abbondantemente documentata - descrive il regista – sono ritornato sui luoghi già percorsi e filmati, per rincontrare le persone intervistate nei miei precedenti lavori, per analizzare i cambiamenti e le nuove situazioni di vita. Senza dimenticare il passato remoto delle popolazioni…





La manifestazione ha il patrocinio di CSV Sodalis, del Comune di Salerno, della Provincia di Salerno e della Regione Campania

ha inoltre il patrocinio morale di:

Università degli studi di Salerno, Comune dell’Aquila, Comune di Auletta, Comune di Avellino, Comune di Balvano, Comune di Buja, Comune di Campagna, Comune di Castelnuovo di Conza, Comune di Colliano, Comune di Gemona del Friuli, Comune di Laviano, Comune di Lioni, Comune di Montella, Comune di Muro Lucano, Comune di Potenza, Comune di Romagnano al Monte, Comune di Salvitelle, Comune di San Giuliano di Puglia, Comune di Teora, Comune di Valva.

 

Per informazioni 3311460221

Contatto Facebook Senza Periferie

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