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L’inottemperanza dei padri

L’inottemperanza dei padri

Sentiamo l’avvocata di Simona Napolitani -

Napolitani Simona Lunedi, 05/05/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2014

 La legge sull’affidamento condiviso è in vigore da circa otto anni. Ricordo che tale riforma è stata voluta dall’Associazione dei padri separati, in ragione della marginalità nella quale venivano relegati i padri, sulla base della precedente normativa, in occasione della separazione personale. In effetti, secondo le norme in vigore anteriormente all’introduzione della novella, si assisteva ad una predominanza della figura materna, che, in occasione della separazione, assumeva un ruolo primario, sia pure tra mille difficoltà ed enormi problemi. Tale schema rispondeva ad un’impostazione familiare/culturale che vedeva la donna coinvolta in prima persona in un ruolo di cura della casa e dei figli: tale schema rimaneva in vita, anche a seguito della separazione personale, pertanto la madre era ancora delegata a crescere i figli e ad occuparsi della casa, nonostante l’intervenuta crisi coniugale. È opportuno esaminare una recentissima decisione del Tribunale di Roma, secondo cui “Le circostanze sopra riportate evidenziano la volontà del signor G. di non assumersi le responsabilità verso la propria figlia e di non contribuire in modo adeguato al suo mantenimento.”, tali considerazioni, secondo il Giudice romano “inducono a ritenere che l’affidamento condiviso sia assolutamente contrario all’interesse della minore F. e che debba essere disposto l’affidamento esclusivo alla madre, che ha dimostrato di essere persona equilibrata e con adeguate capacità genitoriali, ed attenta ai bisogni affettivo/educativi della figlia, facendo seno esclusivamente carico”. Fino a che continua a sussistere un differente schema culturale all’interno della ripartizione dei ruoli padre/ madre, l’affidamento condiviso non sarà mai realmente operativo. Ci auguriamo che i padri riescano ad assumere con maggiore consapevolezza e responsabilità il loro ruolo, per creare, così, una sostanziale parità.



Simona Napolitani, avvocato in Roma, e.mail: simonanapolitani@libero.it

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