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LAIGA / Adesione dei ginecologi e delle ostetriche allo sciopero del 12 febbraio 2013

LAIGA / Adesione dei ginecologi e delle ostetriche allo sciopero del 12 febbraio 2013

12 febbraio: agitazione dei ginecologi e delle ostetriche. Adesione di LAIGA

Lunedi, 11/02/2013 - I ginecologi di LAIGA, Libera Associazione Italiana dei Ginecologi per l’Applicazione della legge 194, aderiscono allo stato di agitazione dei ginecologi e delle ostetriche e alla giornata di sciopero del 12 febbraio 2013.

I tagli previsti dalla spending review stanno di fatto paralizzando la sanità pubblica, costringendo gli operatori a lavorare in condizioni limite, ed aumentando i rischi per la salute dei cittadini e per gli operatori stessi, lasciati soli di fronte a sempre più frequenti contenziosi medico-legali. Quella che viene generalmente bollata come “malasanità” è troppo spesso l’effetto di una latitanza del governo, che risponde alle domande di salute dei cittadini con la scure dei tagli indiscriminati alla spesa sanitaria. La logica del risparmio e dei tagli a tutti i costi non vale però quando si deve obbedire alle imposizioni di uno stato non laico: più volte, anche con una lettera aperta, abbiamo cercato di richiamare l’attenzione del Ministro della Salute sul problema dell’aborto farmacologico che praticamente solo in Italia viene eseguito con un’ospedalizzazione ordinaria di tre giorni. Abbiamo più volte sottolineato che, proprio in tempi di crisi economica e di “spending review”, la scelta di eseguire l’aborto farmacologico in regime di Day Hospital permetterebbe di ridurre notevolmente sia i costi per il nostro Sistema Sanitario Nazionale, grazie ad un più razionale utilizzo dei posti letto, sia i rischi per la salute delle donne, legati alle complicazioni dovute ai lunghi tempi di attesa. Non abbiamo mai avuto risposta: nel nostro Paese si continua a sperperare il denaro pubblico per obbedire all’imposizione ideologica di contrastare a tutti i costi l’aborto medico, considerato troppo “facile” per le donne.

Crediamo che il futuro Ministro della Salute abbia il dovere di dare risposte a queste domande, e chiediamo già da ora un incontro del Ministro con tutte le associazioni dei medici e delle ostetriche che si occupano di tutela della salute riproduttiva. Crediamo inoltre che i Governatori e gli Assessori alla Sanità delle amministrazioni regionali abbiano il dovere di incontrare gli operatori nell’obiettivo di tutelare la salute pubblica, pianificando e razionalizzando la spesa sanitaria.



Per questi motivi, fatte salve le urgenze, che saranno comunque garantite, i ginecologi di LAIGA bloccheranno le attività di accettazione e gli interventi di interruzione volontaria di gravidanza differibili nella giornata del 12 febbraio.

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